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LA LETTERA

«Parlare di pace sostenendo la guerra»

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Riceviamo e pubblichiamo

Sul comune di Reggio Emilia è proiettata la frase "Ripudia la guerra", estratta dall' articolo 11 della Costituzione. Un articolo da sempre molto caro a noi di Montagna Antifascista e ai movimenti italiani contro la guerra.

Condividiamo questo messaggio e vorremmo fare alcune considerazioni.

Al momento abbiamo, vicino a noi e col nostro coinvolgimento diretto, due conflitti: Ucraina e Asia occidentale (ovvero la guerra di Israele ai popoli della regione).

Entrambi questi conflitti vedono ovviamente diverse parti in causa, ma sono stati costruiti, alimentati e sostenuti dalla NATO e dall' occidente collettivo per anni, se non decenni. Ed entrambi sarebbero già terminati o perfino non iniziati, se non fosse stata per il supporto occidentale ad Israele e all' Ucraina post-Maidan.

Questi sono fatti storici acclarati e documentati. Ora, tutti i grandi partiti italiani, e il PD con particolare zelo, sono dichiaratamente e senza condizioni pro-NATO, sionisti e sostenitori della fornitura di armi a Israele ed Ucraina.

Nonché sostenitori dell'impunità israeliana internazionale e del sabotaggio degli accordi di Minsk 1 e 2. Cioè, per farla breve, sostenitori della guerra. Parliamo dunque delle stesse forze politiche che, su scala locale, popolano la Giunta e il Consiglio comunale che, a quanto pare, ripudiano la guerra.

Che i nostri politici locali la ripudino ci fa molto piacere, ma a quanto pare i loro partiti non lo sanno. Oppure se ne fregano. Oppure stanno mentendo. Le parole, si sa, costano poco. I fatti già di più, ma sono quelli che realmente ci qualificano. L' Italia ripudia la guerra, sì. Come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Esattamente il contrario di ciò che questi politici e i loro partiti nei fatti promuovono e agiscono ogni giorno.

La pace, proprio come la guerra, si prepara e si costruisce lavorando costantemente, non sbandierando slogan con la destra e armando criminali e suprematisti di ogni sorta con la sinistra, sulle sabbie del deserto o sulle terre nere del donbass.

Poiché sappiamo bene che le giunte comunali non fanno la politica estera, speriamo davvero che, oltre a rifarsi pubblicamente a una costituzione che i loro partiti non attuano, i nostri amministratori possano seriamente fare pressione su di essi affinché la smettano di giocare col fuoco (e con la pelle degli altri) e magari inizino a ripudiarla davvero. Con le azioni, non con le balle. Potrebbero almeno provarci.

Non tratterremo il fiato nell' attenderci questa coerenza, ma sarebbe un bel gesto. Senza nulla togliere ai, sempre graditi, auguri di Natale. Che, tra parentesi, ricambiamo.

Montagna Antifascista Reggio Emilia

1 COMMENT

  1. Riguardo ai conflitti in atto, ognuno di noi può essersi fatto la propria individuale e legittima opinione, ma la politica estera che compete agli Stati deve tener necessariamente conto di una pluralità di fattori e circostanze, vedi l’appartenenza ad organismi internazionali, ossia alla prassi di politiche e decisioni comuni, e il dissociarsene per agire in autonomia espone all’accusa di sovranismo, un termine il cui impiego ha solitamente un significato critico, o comunque non molto benevolo (per non dire di più).

    Ancora, quando ascoltiamo opinioni o riflessioni sulla seconda guerra mondiale, capita di sentir affermare che le potenze europee ed occidentali furono allora troppo arrendevoli rispetto alla questione sudeta, quale preludio alla occupazione tedesca della Cecoslovacchia, una cedevolezza che non dovrebbe più ripetersi a detta di molti, e c’è chi fa paralleli con quanto è ora successo sul fronte ucraino, ma c’è chi invece ritiene non assimilabili le due situazioni (forse Montagna Antifascista RE può dire qualcosa in merito).

    P.B. 05.12.2024

    • Firma - P.B.