La giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita nel 1981 dalle Nazioni Unite per ieri, 3 dicembre, si è celebrata in tutto il mondo.
A tutt’oggi, purtroppo, l’Italia e l’Europa sono luoghi poco inclusivi. A descrivere un panorama preoccupante sono i dati raccolti che vedono un disabile su tre a rischio povertà o esclusione sociale.
A tal proposito, l’Onorevole Ilenia Malavasi, nell’intervento di ieri alla Camera dei Deputati ha dichiarato: «Nella Giornata Internazionale delle persone con disabilità vorrei portare l’attenzione sul tema della solitudine che troppo spesso va di pari passo con quello della disabilità. Una condizione che tocca le singole persone, ma, ancora di più, le famiglie e i caregiver e che si riflette, poi, in una scarsa inclusione sociale. Garantire a tutti la piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica, è un compito fondamentale, perché significa investire sulla capacità delle persone con disabilità in una prospettiva che non è esclusivamente assistenzialista. L’obiettivo di vita, come per tutti, è la felicità, un termine che ultimamente sembra scomparso dall’orizzonte dei nostri dibattiti, ma che, invece, è centrale. Il contrasto alla solitudine, infatti, parte, prima di tutto, da una maggiore consapevolezza rispetto alle ricchezze e alle potenzialità di ogni persona e garantire una presa in carico complessiva e non frammentata della realizzazione dei singoli progetti di vita, stando al fianco delle famiglie, alleggerendole da un lavoro di cura eccessivo, dando loro la possibilità di immaginare un futuro sereno per se stessi e per i propri cari, è un modo proprio per parlare di felicità».
In Emilia-Romagna si è fortunati perché la Regione stanzia ogni anno parecchi finanziamenti per combattere esclusione e povertà. Basti guardare i centri diurni per anziani e disabili e tutto il lavoro che fanno gli operatori in questi centri.
A Casina, per esempio, nella giornata di ieri gli utenti del centro socio riabilitativo diurno Arcobaleno hanno trascorso una giornata diversa e impegnativa.
I frequentatori del centro hanno infatti visita al comune per consegnare le decorazioni e gli alberi di Natale. A seguire hanno visitato alcuni negozianti per consegnare, anche a loro, gli addobbi natalizi.
Gli ospiti durante il mese di novembre si sono infatti dedicati, con tanta pazienza, alla preparazione degli addobbi in modo da poter dare il loro contributo ad un Natale sempre più coesivo.
Un bell’esempio di inclusione e di tanta pazienza delle e degli operatori che ogni giorno si confrontano con queste realtà non certo facili da gestire.