Home Cronaca Caso Marco Gentili, iniziate le perizie balistiche dei RIS di Parma
Si cerca di ricostruire le responsabilità dietro il colpo fatale

Caso Marco Gentili, iniziate le perizie balistiche dei RIS di Parma

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Come riporta il Resto del Carlino, sono iniziati ieri gli accertamenti dei carabinieri del RIS di Parma (Reparto investigazioni scientifiche) relativi alla morte di Marco Gentili, avvenuta il 16 ottobre scorso durante una battuta di caccia al cinghiale in un bosco di Leguigno.  La Procura ha infatti disposto le perizie balistiche per ricostruire le responsabilità dietro la morte del 68enne. Il pubblico ministero Denise Panoutsopoulos ha affidato le indagini al reparto militare specializzato dell’Arma.

Attualmente nel registro degli indagati figurano un 77enne e un 53enne, zio e nipote. Ad oggi però bisogna ancora capire chi abbia esploso il colpo fatale e se sia effettivamente partito dall’arma di uno dei due menzionati. Dopo l’autopsia, sono iniziati gli approfondimenti balistici presso il comando del RIS di Parma. È stata eseguita la microscopia su campioni raccolti dai carabinieri sulla pelle dei due indagati, che contengono residui di polvere da sparo. I prossimi passi prevedono verifiche biologiche e dattiloscopiche, con l’analisi delle tracce di DNA e delle impronte digitali rinvenute sulle armi. L’ultimo step sarà costituito dalle prove di sparo al poligono di Parma, per confrontare il proiettile trovato con quelli che verranno esplosi dai militari.

Intanto, la Procura valuta il rispetto delle regole impartite durante le operazioni sul campo, come le disposizioni relative al passaggio degli animali e alle aree delimitate dai regolamenti. Alle perizie di ieri hanno partecipato l’avvocato Stefania Beretti, legale della moglie della vittima, Stefania Mozzanica, mentre i figli Marta e Gabriele Gentili sono assistiti dall’avvocato Romina Ferrari, che ha nominato un consulente balistico di fiducia. Anche la difesa del 77enne, affidata agli avvocati Claudio Vincetti e Claudio Silvestri, ha incaricato uno specialista privato. Il 53enne invece è rappresentato dall’avvocato Giuseppe Caldarola, che al momento non ha coinvolto altri specialisti.

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