C’è attesa per l’insediamento della nuova Giunta regionale che sarà diretta dal neoeletto Michele De Pascale. A tal proposito l’assessore e medico a Castelnovo Monti, Carlo Boni, avanza alcuni temi da porre in discussione nei prossimi mesi sulla sanità territoriale.
«L’attuale situazione della medicina territoriale – spiega Boni - ha come principale criticità la carenza della figura del medico di base. Occorre lavorare ad una riorganizzazione strutturale senza pensare che qualche pezza in emergenza possa risolvere alcunchè. La politica deve porsi al centro del cambiamento, senza trascurare interventi quotidiani anche in emergenza, ma deve saper guardare al futuro, con capacità di visione e pragmatica consapevolezza mettendo in campo interventi attuabili e al contempo che guardino in prospettiva. Tutto ciò però passa da idee ed interventi innovativi altrimenti il tutto si esaurisce in un politichese inutile e respingente per la maggioranza dei cittadini».
«Mi permetto pertanto di mettere in discussione qualche proposta operativa: in primis la riforma delle zone carenti. Un’organizzazione che ha 50 anni: nel frattempo è cambiato il mondo e non solo in campo medico. Non è più utile e neppure sostenibile, occorre superarla attraverso la costituzione di team medici che lavori insieme nella stessa struttura, anche garantendo a turno quelle visite a domicilio che fossero indispensabili, superando così il timore di non avere più l'ambulatorio sotto casa.
C’è poi il tema della telemedicina: è indispensabile da subito la formazione di personale e caregivers e utenti, così da ridurre le liste per visite specialistiche che spesso si risolvono in pochi minuti dopo attese di mesi. Si pensi al vantaggio per la nostra popolazione sempre più anziana e sottoposta a forti disagi per una viabilità complessa e disagevole.
In merito alle case della comunità – continua Boni - vorrei sottolineare che la presenza in queste strutture di diagnostica di primo livello darebbe risposte più rapide e la riduzione di richieste di visite specialistiche improprie nonché impropri accessi ai Pronto Soccorso. Così come la attuazione in concreto di una medicina di popolazione e di iniziativa spingerebbe ad una medicina fatta per prevenire ed anticipare le cronicità».
«Ancora incentivi ai medici delle aree interne. Non devono essere solo incentivi economici. Dovrebbero comprendere anche alloggi e ambulatori gratuiti o ad affitto calmierato.
Infine, per il tema delle liste di attesa, ritengo che dovrebbero esserci posti riservati ai residenti del nostro distretto che ha la popolazione più anziana della provincia, con le difficoltà di spostamento già più volte evidenziate. Continuano a realizzarsi situazione ove gran parte delle liste sono occupate da residenti in altri distretti della provincia. Auspico – conclude Boni - che su questi temi si possa aprire una discussione quanto mai urgente e concreta».