ELDA RACCONTA: IL NUOVO TESTAMENTO
E’ la parola di Dio che è potenza divina per la salvezza di chiunque, manifesta e si presenta con la sua forza in modo eminente, negli scritti del nuovo testamento.
Ma adesso torniamo alla semplicità, non so, se ci riuscirò, voglio raccontarvi un po’ di questa parte della BIBBIA, naturalmente, non come studiosa, ma come la raccontava mia madre che era una grande credente, lei era veramente convinta di ciò che ci insegnava, naturalmente lei usava parole diverse da queste e dalle mie, ma la sostanza non cambia.
In virtù del Nuovo Testamento o “patto” i cristiani divenuti figli di Dio, hanno diritto al Paradiso.
Ricordatevi che Gesù Cristo, offrì i suoi meriti, il Suo Sangue e tutto se stesso per salvare noi, se avessimo creduto in Lui.
Se vi ricordate nel Vecchio Testamento si è parlato di “patti”, perciò in questo modo fu fatto un “patto” nuovo ed eterno, un patto di infinito valore.
Tutti gli scritti che parlano di Gesù, delle Sue opere, della Sua dottrina e dalla Chiesa fondata da Lui, prendono il nome di “Nuovo Testamento”.
Prima di ogni altra cosa ci sono i “Quattro Vangeli” poi “Gli atti degli apostoli”, poi le lettere di San Paolo che sono quattordici, poi una di San Giacomo, una di San Giuda apostolo, due di San Pietro e tre di San Giovanni l’ultimo libro di quest’ultimo è la famosa “Apocalisse”.
Si insomma in tutto i libri che parlano del Nuovo Testamento sono ventisette e formano la seconda parte della bibbia.
Naturalmente non ve li racconterò tutti, altrimenti mi toccherebbe di scrivere anche “nell’aldilà”.
A nessuno sfugge che fra tutte le scritture, anche del Nuovo Testamento, i Vangeli sono i più importanti, in quanto riportano la principale testimonianza relativa alla vita e alla dottrina insegnata da Nostro Signore.
Vi voglio ricordare che in molti hanno cercato di scrivere libri sulla vita di Gesù, ma la Chiesa non li riconobbe autentici e vennero chiamati “Vangeli Apocrifi”.
Quelli riconosciuti sono quattro, uno scritto da San Matteo, uno da San Marco, il terzo da San Luca e il quarto da San Giovanni.
Di questi quattro Evangelisti, Matteo e Giovanni furono apostoli, gli altri due furono discepoli degli apostoli.
San Matteo nei dipinti viene rappresentato, con la penna in mano davanti a un libro aperto, il che significa che il suo vangelo comincia con la genealogia e la discendenza umana di Gesù.
San Marco è rappresentato con un leone, significa che ha cominciato a scrivere, parlando di Giovanni Battista che viveva nel deserto coi leoni.
San Luca con un vitello accanto, perché parla di sacrifici fatti nel tempio di Gerusalemme dove queste bestie venivano immolate.
San Giovanni con gli occhi rivolti al cielo e un’aquila accanto, lui parla dell’origine celeste e delle verità più elevate.
Loro scrissero il Vangelo nel primo secolo, non molto dopo della morte del Divino Maestro.
Matteo e Giovanni raccontarono di ciò che erano stati testimoni.
San Marco visse molto tempo con San Pietro e scrisse ciò che questi predicava a Roma.
San Luca invece dopo aver ascoltato e raccolto le narrazioni più importanti degli apostoli, in special modo quelle che udiva dalla bocca di San Paolo, le studiò attentamente e le scrisse riordinandole.
Così questi “Quattro Vangeli” si completano l’un l’altro e fanno conoscere la Divina Figura del Redentore.
Oggi mi fermo qui per non fare troppa confusione.
(Elda Zannini)