È la vita che s'invola e la giovinezza ogni giorno si fa sempre più lontana con lo scroscio dei cari volti persi tra le pietre del tempo e ritrovati nelle pieghe della memoria, quando da fanciullo giocavi con i sogni, immaginando castelli di gloria nelle bolle di sapone.
È la vita che s'invola e ti guardi intorno e non vedi più quei fantastici amici con i quali passavi le giornate a condividere desideri e affanni, non vedi più quel foglietto a righe con le parole
accennate della tua canzone scritta e lasciata mutilata su due accordi di chitarra.
È la vita che s'invola, mentre l'acqua del ruscello chiacchiera nel suo peregrinare, come voci familiari sulla panchina ferragostana dei ricordi e nasconde la sua verginità nel grembo della flora per poi riapparire alla corte del sole truccata della bellezza limpida e straordinaria dei nostri monti.
È la vita che s'invola e gli gnomi del bosco incantato accompagnano il tintinnio dell'acqua del ruscello con la musica magica dei flauti nel loro piccolissimo mondo fantastico dove regnano rispetto, armonia, amicizia e pace, in antitesi alla realtà del nostro tempo devastato da disprezzo, inquietudini e guerre.
Una volta, nell'adolescenza, a cavallo degli anni 50/60, era tutto molto più semplice, l'unica accortezza di noi ragazzi giocherelloni era di prestare attenzione a non bucare il pallone da calcio... tuttavia la vita evolve e s'invola.
Alberto Bottazzi
