Riceviamo e pubblichiamo dal Gruppo Consiliare “Vivere Ventasso"
“Vivere Ventasso”: «In Comune preso un granchio»
Dopo 3 anni di amministrazione in carica e con riferimento alle trionfali affermazioni del sindaco che si dichiara premiato dall’esito del voto, come Gruppo di opposizione, non possiamo astenerci dal tracciare un bilancio della situazione a questo punto del mandato amministrativo.
Una premessa innanzitutto.
In tutte le zone decentrate e di crinale come la nostra, la Regione è percepita come un Ente piuttosto distante (assai più delle purtroppo riformate Province) dalle aspettative ed esigenze più immediate e dirette in termini di prestazioni e servizi.
In particolare, le varie riorganizzazioni e “razionalizzazioni”, pur legittime e spesso inevitabili, come intervenute negli ultimi anni, sono state o hanno finito per essere interpretate come una vera e propria riduzione di interesse e di cura verso un territorio caratterizzato da una particolare fragilità e da un persistente spopolamento.
Non per caso, infatti, le varie forze politiche, all’approssimarsi delle elezioni, si sono spese in più o meno velleitarie promesse di rilancio proponendo “un nuovo patto” o un “assessorato dedicato” (che già c’era) o altri rimedi comunque tutti estranei all’ipotesi di collocare la montagna e le “aree interne” al centro di ogni scelta e di ogni orientamento fino a realizzare, nel limite del possibile, quel riequilibrio territoriale che la popolazione della montagna, ancora qui residente, reclama a gran voce, purtroppo senza esito.
E l’esito del voto regionale non suona, come si vorrebbe far credere, per la promozione o bocciatura di questa o di quell’amministrazione locale e nemmeno dell’azione del precedente o attuale governo, ma rappresenta solo un altro grido di dolore che reclama un cambio di passo e una nuova visione che affermi la centralità e l’importanza dell’Appennino nel quadro regionale e provinciale.
E se a Ventasso è prevalso, diversamente da quasi tutto il resto della Provincia, il partito del candidato locale che ha assorbito (anzi cannibalizzato) anche le preferenze dei partiti alleati, non c’è merito alcuno per il “buon lavoro” vantato dal sindaco, ma caso mai, uno stimolo, per le opposizioni, a rilanciare una proposta alternativa di governo che faccia maggiore e migliore uso delle assai notevoli risorse e dei punti in più nelle varie graduatorie venuti dalla fusione, in vista di un’ effettiva e concreta inversione di tendenza.
Il bilancio dell’Amministrazione
Il bilancio dell’Amministrazione dell’ultimo triennio è davvero impietoso. Per reddito pro capite, Ventasso è ultimo in Provincia. Per calo di popolazione, Ventasso è il primo negli ultimi anni dal 21 al 23. Per riduzione dei servizi, postali, bancari, continui o a singhiozzo o con interventi sostitutivi, in calo persistente ed allarmante; gli uffici polifunzionali delle varie Municipalità sono ridotti con un operatore presente solo alcuni giorni della settimana con grave disagio della popolazione che deve girare mezzo crinale per incrociare il servizio comunale che lo interessa.
E ancora, il trasporto pubblico neppure collega Ramiseto con Cervarezza e non si ipotizza ancora alcun rimedio.
Poi la dotazione organica del Comune è stata aumentata nel triennio di oltre 10 unità nel più completo disordine organizzativo e funzionale: si assume uno specifico profilo professionale e lo si assegna ad altra funzione; si trasferiscono ad altro ente funzionari da poco assunti, si affidano sempre all’esterno, progettazioni, direzione lavori, rendicontazioni avvalendosi quasi sempre degli stessi professionisti.
Affitti e locazioni così come assegnazione di contributi a privati o associazioni sono regolati discrezionalmente più a misura del beneficiario o per vicinanza/amicizia che a tutela dell’interesse del Comune. I servizi sanitari sono quelli più carenti e disastrati.
Si sono chiusi la Casa di Carità di Busana e il Pungitopo di Cervarezza e, ancora più grave, si sono ridotti per numero e presenze i medici di base nell’ambito di un territorio con prevalente popolazione anziana e con il Sindaco, “Autorità Sanitaria Locale”, che in Conferenza Provinciale Territoriale e Sanitaria, vota distrattamente per la soppressione dell’unico punto di continuità assistenziale di Busana, del suo Comune.
Pieve Pelago, Fiumalbo e Riolunato, nel modenese, si sono fatti sentire e hanno risolto il problema della guardia medica essendo ben consapevoli che la tecnologia, in campo sanitario, aiuta ma non elimina i problemi relativi alla presenza di Farmacie, dispensari farmaceutici opportunamente connessi per prenotare visite.
Non sembra nemmeno che sia stata data adesione alla proposta “Sanità Montagna” che, coi fondi PNRR rappresenta una importante occasione di salvaguardia e miglioramento del servizio sanitario in aree di montagna con il potenziamento della medicina territoriale in piccole strutture presso ogni municipalità, con turni di medici di base, farmacisti, infermieri, operatori servizi sociali, della Croce Verde e Casa Riposo, tutti collegati strumentalmente con Centro di specialisti in modo da poter parlare, consapevolmente, di “Sanità Montagna”.
Il turismo, poi, vocazione effettiva del nostro territorio merita ben altra attenzione e cura: Cerreto Laghi, la prima stazione multistagionale della Provincia, piange il Palaghiaccio chiuso da 6 anni, per sua natura e destinazione utile e necessario a coprire i periodi di carenza di neve.
I lavori di ripristino, già finanziati da vari Enti, vengono fatti, rifatti, interrotti, abbandonati al degrado e all’incuria, senza un minimo di cronoprogramma rispettato e idoneo a fare da guida alle aspettative delle sofferenti imprese turistiche del luogo. Nemmeno un rendiconto di 6 anni di parole, promesse, incarichi, finanziamenti incassati, è stato reso pubblico, in forma comprensibile e trasparente, a disposizione della cittadinanza (e dell’opposizione consiliare).
Non si può parlare poi del nuovo impianto di Valle Fonda (distaccato dagli altri, realizzato a valle, non agevole da raggiungere) che dopo 4 anni e con finanziamento regionale al 100%, è ancora a mezza strada tra il rustico e le finiture e senza che si sia ancora proceduto per la cabina elettrica, anch’essa appositamente finanziata.
A Pratizzano, chiuso da due anni, il rifugio registra un finanziamento fra Stato e Comune di ben 900 mila euro (ma per fare cosa?) e non c’è un progetto di intervento reso pubblico per la struttura e per la gestione. Anche il Rifugio Pra Po' rimane nel limbo delle cose da adeguatamente gestire: e invece non si è provveduto nemmeno ad acquisire la formale proprietà al Comune, rispondendo alle ripetute richieste della popolazione di Valbona. Il campeggio di Cervarezza, ottima e prospera struttura ricettiva (la prima in Provincia per numero di “presenze turistiche”), lamenta da anni l’inerzia del Comune che non gli consente di usufruire della Banda Larga, nonostante una convenzione già sottoscritta fra gestore, Comune e Lepida.
Nel Campo Sportivo di Cervarezza si prevedono in gara determinate forniture poi se ne realizzano altre di minor pregio.
I problemi grandi, insormontabili e mai finiti sono proprio nel Comune di Ventasso
Di fatto il nostro Comune sbandiera come successi propri i consistenti e puntuali interventi di Provincia, Regione, Parco, Bonifica, Iren, Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e Protezione Civile ma i suoi progetti, i suoi cantieri, le relative rendicontazioni e le conclusioni dei suoi lavori latitano.
Il metodo dell’attuale amministrazione è praticamente quello del rinvio, delle promesse per il prossimo anno quando non si incorre addirittura in una inevitabile sospensione lavori per inadeguatezza dei fondi.
Così è per Scuola e Cinema Teatro di Ligonchio, così per impianto Valle Fonda e Palaghiaccio a Cerreto, così per Pratizzano, così per il Ponte su Rio Piagna lungo la strada di accesso a Succiso (i cui lavori non sono ancora iniziati dopo che già in ottobre ‘23 era stato richiesto un pronto intervento posto in priorità 1 e poi finanziato) e per Ponte fra Montedello e Vaestano, per completamento parcheggio a Ventasso.
Perplessità destano anche gli accordi, davvero poco remunerativi per la comunità, relativi alla centralina idroelettrica sul Liocca, men che meno si ha notizia di una proficua interlocuzione con la Provincia per il superamento dei guadi provvisori a Borcale lungo la Vetto-Ramiseto.
Insomma i problemi grandi, insormontabili e mai finiti sono proprio nel Comune di Ventasso.
La corretta e raccomandata rotazione nell’individuazione delle ditte assegnatarie dei lavori di competenza comunale, è una vera e propria chimera.
Allo stesso modo si sfugge ad ogni contributo (di idee e di proposte) che l’opposizione potrebbe offrire e ha più volte inutilmente offerto a un’amministrazione sempre più chiusa, sempre più autoreferenziale.
E' indispensabile una approfondita riflessione insieme (maggioranza e opposizione)
In tale situazione, noi pensiamo sia indispensabile una approfondita riflessione insieme (maggioranza e opposizione).
Un coinvolgimento dei cittadini e di tutte le istanze sociali che li rappresentano per imprimere una svolta concreta che inverta il declino. Ci sono ancora due anni di lavoro.
Se si vuole fare noi ci siamo: nutriamo per questo nostro Comune grande orgoglio e senso di appartenenza.
Facciamolo per Ventasso, il Comune che, ci auguriamo, tutti amiamo.
(i consiglieri comunali Luca Cecchi, Emiliano Pedrini e Paolo Bargiacchi, capogruppo Consiliare)
Buongiorno a tutti.
Francamente ritengo questo intervento, il vero specchio della realta’ della situazione del comune di Ventasso.
purtroppo , per i giovani ormai e’ tabula rasa, il lavoro e’ diventato un miraggio e lo spostamento verso la citta ‘ e’ d’obbligo.
Il fatto che pero’ piu’ infastidisce l’intera comunita’ di Ventasso , e’ la mancanza deillo svolgimento effettivo del programma che Ferretti aveva annunciato in campagna elettorale, tradotto :
“tanto fumo e poco arrosto”.
Le varie frazioni del comune si stanno spengendo e con esse i servizi se ne stanno andando, facendo ritornare i paesi alla situazione del dopoguerra.
Se una persona ha necessita di banca o di cure mediche deve quantomeno spostarsi a Castelnovo Monti ed inoltre anche le offerte turistiche stanno peggiorando a vista d’occhio.
Le uniche opere che si sono avviate , sono quelle gia programmate negli anni precedenti , di nuovo solo il nulla.
Io che sono uno di quelli che ha votato l’odierna amministrazione, sono molto deluso, pero’ non mi perdo d’animo e spero in un colpi di coda e di riscatto prima del fine mandato.
L’elettore deluso e’ anche troppo magnanimo.
In realta l’e’ trop givin e angha mia l’esperiensa per governer dla’ ginta.
Sono molto colpito dall’affermazione del gruppo di minoranza del Comune di Ventasso: “Se si vuole fare noi ci siamo: nutriamo per questo nostro Comune grande orgoglio e senso di appartenenza”: Denota grinta, determinazione capacità di analisi dei problemi del “Grande Comune di Ventasso” e forse anche la capacità di risolverli. Lodevole, ma veramente anche incredibile perché questi estensori hanno perso il Comune perché come amministratori precedenti non hanno risolto i problemi che vorrebbero fossero risolti ora dagli attuali amministratori ai quali peraltro hanno lasciato un’eredità negativa. Io personalmente non credo che sarebbero in grado di risolvere nessuno dei problemi indicati perché se ne ne fossero stati capaci li avrebbero risolti quando erano in carica. Cordialità C.d.P.
Se può essere un poco azzardato, da parte di un Amministratore comunale, l’intestarsi in qualche modo l’esito da lui auspicato relativamente al proprio territorio, quanto alle elezioni regionali, una pari considerazione dovrebbe tuttavia farsi, per specularità, riguardo al trasferire sul Governo nazionale il risultato, e l’effetto, del voto regionale emiliano romagnolo, come abbiamo ripetutamente ascoltato dopo le urne del 17 e 18 novembre (senza che qualcuno, a sinistra, si sia dissociato, o se ne sia meravigliato più di tanto).
Ciò detto, non essendo io a conoscenza delle questioni ancora aperte nel Comune di Ventasso, evito di esprimermi circa le osservazioni avanzate dal gruppo “Vivere Ventasso”, ma non troverei comunque fuori luogo la proposta di “una approfondita riflessione insieme, maggioranza e opposizione”, se ciò può aiutare la soluzione delle criticità (ove realmente presenti, e non frutto invece del pensiero di detto Gruppo consiliare, semmai un po’ strumentale come può succedere nello svolgere il ruolo di oppositori).
Non so tuttavia quanto potrebbe servire una tale offerta di collaborazione se i problemi fossero effettivamente “grandi e insormontabili” (per usare termini mutuati dall’articolo), o comunque ragguardevoli, del che dovrebbe tener conto anche chi esprime disappunto, vedi il commento di “elettore deluso”, sembrandomi che la situazione di difficoltà (quanto a rete dei servizi ed occupazione, in una col calo delle attività, ecc …) sia abbastanza comune a buona parte dei nostri territori appenninici, e più in generale alle cosiddette Aree Interne.
Leggo poi con piacere parole come “grande orgoglio e senso di appartenenza”, che richiamano sentimenti identitari, ben simboleggiati e materializzati, io credo, da quella che fu la Comunità Montana, alla cui epoca, dai miei ricordi, si sono visti qui momenti di “prosperità”, forse per semplice coincidenza temporale, ma fors’anche perché quell’Ente riusciva a rappresentare con efficacia le peculiarità del nostro comprensorio (vale la pena di far presente che la soppressione della Comunità Montana non è ascrivibile al centrodestra).
P.B. 01.12.2024