Il volume di Stefano Mazzacurati, ‘L’ombra dello scriba. Tra psichiatria e letteratura’, apre l’edizione zero del Salone del libro “Le mille e una pagina” con cui il Comune di Castelnovo, con la biblioteca Crovi, ha organizzato una tre giorni nel foyer del Teatro Bismantova con la partecipazione di editori a presentare i loro libri ma anche di incontri, conferenze e uno spazio dedicato al gioco da tavolo e di ruolo.
In dialogo con Thomas Predieri e Elisa Pellacani, Mazzacurati inizia una serie di incontri che lo porteranno nei prossimi mesi a raccontare in giro per l’Italia i molteplici argomenti raccolti nel suo libro proprio dalla città dove cominciò il suo operato di primario.
In 320 pagine ricchissime di citazioni, aneddoti, riferimenti e passi tratti dalla letteratura, dalla mitologia, dalla storia, sempre in una parallela lettura con l’indagine psichiatrica, “L’ombra dello scriba” è una raccolta di testi ricavati da docenze e conferenze lungo oltre trenta anni.
La prima parte, Negro semen seminaba, è costituita dalle lezioni sul rapporto tra letteratura e psichiatria, svolte alla Facoltà di Lettere di Parma su invito del Professor Paolo Briganti.
La seconda parte riprende conferenze in varie sedi. L’autore rende esplicito il ruolo determinante del terapeuta, cioè del paziente che narra se stesso e mette in risalto realtà nascoste. “Nella terapia il docente non è il terapeuta, ma la persona chiamata paziente; è questa che sa, che ha il compito di raccontarsi. Di qui la dimensione letteraria, o narrativa, per cui ognuno è il suo racconto. Il Paziente è lo scrittore, il terapeuta il suo editore”.
Un testo utile a studenti di scuole superiori e di diverse facoltà, a operatori e a persone interessate a ritrovare, nella ricchezza di apporti tratti dalla letteratura, dalla storia e dalla filosofia, chiavi di lettura di dinamiche dell’essere.
Un corposo intreccio multidisciplinare con una generosa bibliografia per approfondire e inoltrarsi nei molti percorsi proposti dall’autore e avvicinare, come spiega, “il senso del mio lavoro; l’oscuro che mette in luce tramite lo scrivere quanto la clinica non può svelare”.
Accompagna il testo una bibliografia con cui ognuno potrà continuare i cammini multidisciplinari proposti affondando nell’incontro tra le discipline.