Dall’inizio di novembre, migliaia di siti ufficiali di comuni italiani sono scomparsi dai risultati di ricerca di Google, rendendo difficile per i cittadini accedere a informazioni fondamentali. Digitando nella barra di ricerca "comune di" seguito dal nome di una località, spesso il sito ufficiale non compare tra i risultati rilevanti, neppure nelle prime pagine. Questa criticità ha interessato anche numerosi comuni dell'Appennino reggiano, suscitando non poche preoccupazioni.
Fortunatamente, nelle ultime settimane sembra che il colosso della Silicon Valley abbia iniziato a risolvere il problema. Cerchiamo però di capire più nel dettaglio cosa è successo e quali potrebbero essere state le cause di questo disservizio.
Nessuna spiegazione ufficiale da Google
Le segnalazioni iniziali, limitate a poche decine, si sono moltiplicate rapidamente fino a coinvolgere centinaia, se non migliaia di siti comunali. Tuttavia, allo stato attuale sono stati risparmiati quelli delle città capoluogo di provincia e di regione. La causa principale, secondo le ricostruzioni, dovrebbe essere legata ad un grande fenomeno di “deindicizzazione”, che ha colpito tanto i siti di recente realizzazione, finanziati attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), quanto i portali più datati.
Gli esperti di SEO (Search Engine Optimization) e i tecnici delle aziende che gestiscono i siti hanno escluso problemi legati ai contenuti, al design, al software utilizzato (CMS) o ai servizi di hosting. Analisi effettuate con strumenti come Google Search Console mostrano il medesimo risultato: “Pagina scansionata, ma attualmente non indicizzata”. In altre parole, Google ha analizzato i siti ma ha deciso di non mostrarli nei risultati di ricerca.
Ciò che sorprende però è che non si sono riscontrati problemi simili su altri motori di ricerca come Bing, dove i siti comunali sono sempre stati visibili. La comunità tecnica, che sta discutendo la questione in vari forum, sembra essere d'accordo sul fatto che il problema dipenda direttamente da Google. Nonostante le numerose segnalazioni inviate, né Google Italia né la casa madre hanno fornito spiegazioni ufficiali, limitandosi a dichiarare che stanno indagando.
Ad oggi comunque la situazione pare essere risolta, dal momento che molti dei siti scomparsi sono tornati regolarmente in cima alle pagine di ricerca.
Le conseguenze per i cittadini
L’impatto della deindicizzazione ha creato disagi significativi per chi cercava informazioni essenziali. La scomparsa dei siti ha reso complicato accedere a servizi fondamentali come il rinnovo della carta d’identità, la prenotazione di appuntamenti o il deposito di pratiche.