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Un messaggio per il partigiano Willy

Il ricordo di SPI CGIL di Reggio e della zona montana per Giacomo Notari

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Giacomo Notari, anima dell'ANPI del nuovo millennio

Si è spento il partigiano Willy, presidente dell’Anpi provinciale di Reggio Emilia, combattente attivo e appassionato della guerra di liberazione nella montagna reggiana e testimone ed erede dei principi della Costituzione conquistati con il sangue, l’orgoglio di un’appartenenza collettiva e il dono di sé.
E’ il “presidente del Millennio” tra la fine del secolo breve, il '900 della Guerra di Liberazione a cui ha contribuito con determinazione e coraggio- doti a lui connaturate - e l’inizio del nuovo millennio con gli sconvolgimenti di nuovi assetti mondiali e con il riaffacciarsi del fascismo in tutte le forme che oggi riconosciamo anche nello spazio pubblico.
E’ l’ultimo presidente partigiano combattente dell’Anpi provinciale, colui che ha saputo trasferire l’esperienza combattente in cultura militante, nell’impegno di coinvolgere sempre più ampie fasce di popolazione, giovani, studenti, in una testimonianza coinvolgente , ripercorrendo i luoghi della memoria partigiana e facendone terreno quotidiano di impegno civile. Così sono nati i Sentieri partigiani che, insieme a Istoreco, sono diventati eredità vivente sui nostri territotri
Giovanissimo, dopo essere stato testimone di diversi episodi di uccisioni di innocenti da parte dei fascisti, decide di diventare partigiano con il nome di battaglia di "Willi"; dopo l’8 settembre 43’ - entrando nella 145° Brigata Garibaldi "Franco Casoli" operante tra Ligonchio, Busana e Cervarezza - contribuisce al sabotaggio di diversi ponti e pali del telefono. Partecipa attivamente all’ultima grande battaglia per la difesa della centrale idroelettrica di Ligonchio (RE), nell’ aprile 1945, che diventa il suo racconto mitico, simbolico per la liberazione di tutta la montagna.
Così lui ricordava nei viaggi della memoria in Germania, così ne condivideva le testimonianze con i giovani ospiti che, dalla Germania anno dopo anno, facevano memoria pubblica civile, anche in relazione ai processi per le stragi, in particolare per quella di Cervarolo.
Credeva moltissimo nel valore della trasmissione viva della memoria, che non può esistere senza la passione civile e di educazione alla politica per il presente.
E’ stato il crocevia nella transizione dell’Anpi del nuovo millennio ; un’associazione partigiana che vive innervata nei territori, nelle scuole, nei cippi , come nei sentieri, nei viaggi della memoria come nelle relazioni con le Istituzioni e nel rapporto con lo stato di diritto.
E' stato il crocevia per le grandi sfide del tempo presente, non solo della conservazione della memoria, ma soprattutto della traduzione dell’antifascismo nella Costituzione materiale quotidiana.
La Camera del Lavoro CGIL della montagna, insieme al Sindacato pensionati provinciale e di zona sì impegnano a far vivere la sua sua testimonianza e il senso della sua passione - forte, rispettosa e generosa - in tutte le battaglie per i diritti umani, civili e sociali.
I suoi consigli e il suo prezioso lavoro in Anpi sono stati di profonda ispirazione ed esempio anche per tutti noi di Spi Cgil.
Le nostre più sentite condoglianze alla moglie Elsa e alle figlie Marina e Simonetta