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sabato 30 novembre

Incontro su guerra, BRICS e tanto altro al parco Tegge di Felina

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I Comitati Emiliani Antifascisti con la collaborazione di Montagna Antifascista hanno organizzato, per sabato 30 novembre dalle ore 18:30 al Parco Tegge di Felina, un incontro “Stop the war. Informazione, diplomazia, economia”.

Nell’incontro si parlerà dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), di cosa sono, il loro ruolo, le loro finalità, internazionalismo e mondo multipolare con gli ospiti Alberto Bradanini ex ambasciatore d'Italia a Pechino e Teheran, Francesco Maringiò esperto di geopolitica e Cina presidente dell'associazione Marx 21.

Per i Comitati Emiliani Antifascisti sarà il reggiano Daniele Dall'Aglio (già delegato al congresso mondiale contro fascismo e nazismo a Caracas in Venezuela e intervenuto a Minsk all'anniversario della Rivoluzione d'Ottobre) a moderare la conversazione con i due ospiti.

La serata si inserisce nel percorso di consolidamento dei Comitati Emiliani Antifascisti, verso la giornata del prossimo 25 aprile la cui finalità sarà quella di celebrarla in modo autonomo.

Al termine della iniziativa si potrà cenare al Parco Tegge solo su prenotazione al numero 0522 814964.

BRICS

E’ l’acronimo del raggruppamento delle economie mondiali emergenti formato dai Paesi del precedente BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) con l'aggiunta del Sudafrica nel 2010. A queste si sono aggiunti Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran nel 2024.

“BRIC” fu coniato nel 2001 dall'economista della Goldman Sachs Jum O’Neil per descrivere le economie in rapida crescita che nelle sue previsioni avrebbero dominato collettivamente l'economia globale entro il 2050.

Questi Paesi condividono una situazione economica in via di sviluppo ed hanno a disposizione abbondanti risorse naturali strategiche ma  abbondanti ma, soprattutto, sono stati caratterizzati da una forte crescita del PIL (prodotto interno lordo) e del peso nel commercio mondiale, specie agli inizi dell’ultimo secolo.

Tali economie, dunque, si propongono di costruire un sistema commerciale e finanziario globale attraverso accordi bilaterali non basati sul dollaro (la de-dollarizzazione) e il possibile lancio di una nuova moneta, potenzialmente condivisa.