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al Bocciodromo di Feli­na

Albertina e i suoi cento anni

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Domenica 27 ottobre, al Bocciodromo di Feli­na, si è tenuto un gioioso e significativo evento: Alber­tina Incerti, attorniata da un bel nugolo di parenti, ha fe­steggiato un secolo di vita, ovvero i suoi 100 anni par­ticolarmente ricchi di ricordi e di umanità.

Il giorno prima una santa messa celebrata da don Pietro Romagnani nella sua abitazione del Fariolo aveva già dato avvio alle celebrazioni per l’importante ricorrenza.

Una vita lunga e laboriosa quella di Albertina, vissu­ta all’insegna dell’onestà e della fede e trascorsa quasi per metà in Canada, dove Albertina giunse, col marito Mentore, poco tempo dopo il loro matrimonio (1953). En­trambi dipendenti della Ca­nada Wire, una grande ditta di cavi elettrici, dovettero subito abituarsi a condizioni di vita ben diverse da quel­le del Fariolo, loro paese di origine.

Abitavano a Weyburn (città situata a 70 km dal confine con il Dakota del Nord, Sta­ti Uniti) e Albertina inizial­mente ha fatto l’operaia per poi passare in ufficio dove si occupava di predisporre tutto ciò che occorreva ai reparti di lavorazione. La ditta era una delle maggiori del “Grande Nord Bianco” e Albertina, laboriosa, seria e affidabile, nonché svelta ad apprendere e rigorosa nell’e­spletamento di ogni incarico, ottenne grande apprezza­mento e molte attestazioni di amicizia e di fiducia.

Una volta raggiunta la pen­sione, Albertina e Mentore rientrarono in Italia, dove ritrovarono i tanti parenti ed amici, senza dimenticare però le frequentazioni e i le­gami (moltissimi) nati in Ca­nada. Mentore venne poi a mancare nel 2013 e Albertina in sua memoria donò un’am­bulanza alla Croce Verde di Castelnovo ne’ Monti. Oggi Albertina continua a vivere, in modo abbastanza indipendente, nella casa del Fariolo, coccolata da tanti nipoti e amici e può mostra­re ai suoi visitatori auguri davvero speciali per il suo ultimo compleanno: quelli della Governatrice generale del Canada, Mary Simon, e quelli dei Reali inglesi, re Carlo III e la regina Camilla.

Per chi va a trovarla non mancano poi curiosi raccon­ti, come quelli relativi agli spostamenti lungo le stra­de ghiacciate e innevate del Canada: “...io andavo piano piano piano così non do­vevo frenare. In Canada le strade sono tutte rialzate ed è il vento che spazza via la neve e la manda di qua e di là. Non esistono spartineve in Canada. Il vento sposta la neve nei canaloni lungo le strade, ma se ci finisci dentro qualcuno deve venire a tirar­ti su e infatti quando parti devi comunicarlo all’assi­stenza stradale perché se non arrivi a destinazione devono venirti a cercare altrimenti si muore congelati… Quan-do arrivavo a destinazione, erano tutti stupiti e mi chie­devano come avevo fatto…Io non avevo capito che, fre­nando, sarei uscita fuori stra­da, ma sapevo che andando piano piano…”.

Sorride Albertina ripensan­do agli anni canadesi, pieni di fatiche ma anche pieni di grandi soddisfazioni e di le­gami umani particolarmente belli che il suo ritorno in Ita­lia non ha spezzato. E infatti tante sono state anche le tele-fonate d’auguri... in inglese: happy birthday Albertina.

(Dal Bollettino di Felina nr 4)