«Dispiace vedere, ancora una volta, che a vincere è stato l’astensionismo in primis e, di conseguenza, la polarizzazione della politica, le due grandi coalizioni, cdx e csx, che alla fine dei conti, al di là dei proclami elettorali, nelle scelte concrete e pratiche di governo si equivalgono. Basta pensare al lento e graduale smantellamento della sanità pubblica verificatosi negli ultimi trent’anni in Italia e, in particolare, nella nostra Regione, che è stato portato avanti da entrambi i poli, destra e sinistra, a favore di una sanità privata ispirata al modello americano.
L’alternativa in Emilia Romagna questa volta c’era, anzi ce n’erano ben due: una lista davvero civica, unitaria e ‘alternativa’ al sistema dominante, quella di Teodori (Lealtà Coerenza e Verità), e una lista composta da tre partiti della sinistra radicale, quella di Serra (Emilia Romagna per la Pace, l’Ambiente e il Lavoro), che avrebbero potuto portare una ventata di freschezza, una voce diversa, più attenta e consona ai bisogni concreti dei cittadini, all’interno della solite vetuste istituzioni, divenute ormai il regno di pochi, che spesso prendo decisioni completamente avulse dai bisogni della cittadinanza.
Durante la campagna elettorale il malcontento dei cittadini era palpabile, andando a parlare con la gente e i commercianti nei mercati e alle feste di paese, come anche nei negozi del centro storico di Reggio, abbiamo ascoltato lamentele di ogni genere, dal problema delle liste d’attesa per una visita all’ospedale, al senso di insicurezza e abbandono che provano i negozianti del centro storico. Abbiamo riscontrato delusione, amarezza, rabbia, mancanza di fiducia nella politica.
Ci siamo proposti come un’alternativa possibile. Con forze e risorse estremamente limitate e un grandissimo impegno, in un mese, in una cinquantina di persone in tutta l’Emilia Romagna, non professionisti della politica, senza uno storico di partito da cui partire e a cui appoggiarsi, siamo riusciti a fare un’impresa enorme: raccogliere le firme necessarie per partecipare alle elezioni. Abbiamo poi avuto solo un altro mese per la nostra campagna elettorale, per organizzare momenti d’incontro, andare tra i cittadini, distribuire volantini, attaccare manifesti, scrivere comunicati stampa, farci conoscere.
Dopo un primo momento in cui la stampa non ci ha proprio considerato e ha parlato solo della candidatura degli altri tre gruppi, i media hanno dovuto prendere atto che c’eravamo anche noi e darci, per par condicio, uno spazio, seppur minimo. Inizialmente diversi giornali, non tutti fortunatamente, lo hanno fatto dando un’interpretazione negativa di alcuni punti del nostro programma, che erano stati espressi in modo sintetico, senza chiederci una spiegazione più approfondita, e definendoci di una collocazione in cui non ci riconosciamo.
Fin da subito ci siamo dichiarati né di destra né di sinistra, ma di provenienze diverse, rifiutando ogni etichetta. Abbiamo ribadito di voler farci portavoce delle esigenze dei cittadini comuni. Pian piano ci siamo guadagnati i nostri spazi anche su giornali e tv, che, dobbiamo riconoscere, ci hanno poi dato la possibilità di esprimerci e tante occasioni per farci conoscere per le nostre idee in modo approfondito e non imprimendo un giudizio su di noi a priori, basato su preconcetti, interpretazioni superficiali ed erronee, o ripescando riferimenti legati al passato politico del nostro candidato presidente, unico ad aver avuto un passato politico, ma un passato veramente remoto.
Sicuramente il fatto di essere una lista nuova in campo, con risorse estremamente limitate, e di aver avuto a disposizione solo un mese scarso per farci conoscere non ha giovato. Ci dispiace non essere riusciti a intercettare il ‘partito’ degli astensionisti, il più numeroso di tutti, quello che avrebbe potuto fare la differenza, dando fiducia a persone nuove. Invece, con la loro decisione di ‘non scegliere’ e di non esercitare un loro diritto, ma di consentire che qualcun altro scegliesse per loro, e, di conseguenza, per tutti noi, gli astensionisti, quelli che si considerano ‘antisistema’, hanno permesso ancora una volta di riconfermare l’establishment, impedendo la rottura di quel muro impenetrabile creato dal bipolarismo, e avallando il solito sistema.
Siamo delusi, sì, speravamo in un risultato diverso, speravamo di aver risvegliato delle coscienze e di aver dato nuova speranza alle persone sfiduciate da anni di malapolitica.
Ma non siamo del tutto insoddisfatti, già riuscire a partecipare alle elezioni, con le leggi imposte dai grandi partiti proprio per escludere le piccole forze nascenti, è stato un miracolo. E soprattutto non siamo rassegnati. Abbiamo lavorato tanto, speriamo di aver gettato dei semi.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno sostenuto e dato fiducia in questa avventura, prima firmando per noi, affinché potessimo metterci in gioco, e poi votandoci, affinché una voce esterna al consueto bipolarismo potesse entrare all’interno delle istituzioni e una vera opposizione fosse possibile.
Ringraziamo quei media, tv e giornali, che ci hanno dato spazio e hanno riportato in modo corretto il nostro pensiero e le nostre affermazioni, permettendoci di far conoscere a un pubblico più ampio le nostre idee e proposte.
Personalmente in questi due mesi ho imparato tanto, ho conosciuto e mi sono confrontata con molte persone e, soprattutto, ho avuto l’onore di lavorare in una squadra fantastica, in modo veramente collaborativo. Ci siamo impegnati al massimo, credo che più di così, con solo le nostre forze di normali cittadini, non avremmo potuto fare. È stata un’esperienza bellissima. Spero che il lavoro fatto finora non vada perso e che, come gruppo, potremo continuare a lavorare sui territorio per far sentire la voce dei cittadini, vigilare e far rispettare i nostri diritti costituzionali».
Può essere che, dopo l’esperienza disastrosa del Movimento 5 Stelle, gli elettori oltre che della politica si siano stufati anche dell’ antipolitica? Abbiamo purtroppo già visto il film di chi si propone come “ventata di novità, non essendo né di destra né di sinistra”, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ovviamente il mio non vuole in alcun modo essere un giudizio su Lealtà Coerenza e Verità, ma semplicemente una possibile interpretazione (magari errata) di un deludente risultato elettorale.
Comprendo la delusione qui espressa, aggiungendo da parte mia che va comunque apprezzato, oltre che rispettato, l’impegno di chi “ci mette la faccia”, ma sull’onda della considerazione di Andrea si può supporre che pure la cosiddetta antipolitica abbia a sua volta deluso, e anche il dichiararsi né di destra né di sinistra potrebbe aver fatto il suo tempo, o avviarsi in tal senso, perché di fronte a tematiche complesse, l’appartenenza all’uno o altro dei due versanti politici può funzionare da guida e filo conduttore, fornendo l’impostazione per concepire la relativa risposta (pure io, come Andrea, non esprimo alcun giudizio su LCV).
P.B. 21.11.2024
Parlando per me, è stato il primo partito che ho deciso di scartare dalla lista, sono veramente pochi i punti su cui concordo e trovo che altri, come inseriti nel programma siano estremamente vaghi, ad esempio l’Agenda2030, quale dei suoi punti (dato che sono molti) reputate sbagliati? Non credo si possa essere in disaccordo su qualsiasi punto, a maggior ragione non comprendo l’accorpamento con gli obblighi vaccinali senza una dovuta specificazione in merito all’ambito sanitario, posta così sembra un rifiuto totale e categorico di Agenda2030, che tuttavia andrebbe irrimediabilmente a scontrarsi con il terzo punto della lista di LCV dal momento che parla di tutela alla biodiversità, cosa che è inserita nell Agenda 2030. Il punto quattro è da capire, cosa si intende per inquinamento del cielo per il controllo meteo? La mia speranza è che non si tratti delle “scie chimiche”, quindi eviterò di fare ulteriori commenti in merito. Il divieto propaganda LGBT nelle scuole lo trovo piuttosto assurdo, non ho mai sentito nessuna scuola in cui venga fatta suddetta propaganda, sarebbe opportuno insegnare ai ragazzi che la società è da sempre composta da persone non eterosessuali, senza bisogno di soffermarsi su ciascun orientamento, la storia è tappezzata di figure che non rientravano nei canoni di eteronornatività ed è giusto che si insegni ai ragazzi al rispetto, dal momento che sono persone come tutte le altre, e anzi, esistono persone che ne fanno parte che vorrebbero pure valorizzare il loro territorio, e che lo amano, ma che a causa di questi ideali preferiscono nascondersi. Non è nemmeno stata specificata quale società dovrebbe essere quella che prevede un uomo con una donna, dal momento che non esiste un’unica società ma sono molteplici, quale dovrebbe essere quella giusta se ognuno la interpreta in modo diverso?
Non concordo sulla rimozione della bandiera UE dagli uffici, di fatto facciamo parte di questa entità e non mi esprimo oltre.
La libertà di espressione contro ogni censura la trovo una cosa estremamente ingiusta nei confronti di un vasto numero di persone, non saprei nemmeno da dove iniziare, andrebbe a ledere categorie di persone più grandi come le donne, fino alle minoranze etniche, passando per chi soffre di problemi di disabilità, oppure per chi soffre di problemi come discalculia, disgrafia o dislessia, il rischio sarebbe quello di favorire il bullismo.
Non mi dilungherò oltre