«L’Emilia-Romagna ha un nuovo Presidente di appena 39 anni ma con una forte esperienza da Sindaco e una conoscenza profonda della sanità».
Inizia così la lettera aperta che Cisl Emilia Centrale scrive ai sei consiglieri che rappresenteranno i reggiani in Regione
«Scorrendo gli elenchi degli eletti e delle elette al consiglio regionale a Reggio si vede bene che è uscita dalle urne una nuova classe dirigente, fatta da tanti amministratori comunali. E questa è un’altra buona notizia. Almeno per noi».
«Un sindaco alla guida della Regione e un consiglio ricco di amministratori locali – scrivono - sono un’opportunità di cambiamento irripetibile. C’è una nuova classe dirigente che ha il diritto di innovare e ha il dovere di mettersi in gioco senza pensare troppo ai voti. Non possiamo più permetterci di stare fermi, aspettando che passi la nottata. Ciò che ha frenato il nostro Paese è stata l’incapacità di ascoltare i territori e scoprire che i Comuni sono, spesso, botteghe di meraviglie e di coraggio».
«Esperienze che ora – prosegue il sindacato di via Turri – possono significare una stagione di coraggio e riforme per gestire i cambiamenti epocali che vedremo nei prossimi cinque anni, tra i più decisivi nella storia della locomotiva regionale e per il capo macchinista reggiano».
Ai quattro consiglieri e alle tre consigliere regionali di Reggio Cisl augura «di cuore buon lavoro: abbiamo bisogno di voi per aggredire il dramma delle famiglie che non fanno più figli, la vera bomba su cui tutti siamo seduti; per proteggere chi brucia il reddito da lavoro tra rette degli asili, mobilità, sanità a pagamento e caro affitti. Un piano per i nidi gratuiti e per la casa a prezzi onesti sono due riforme capaci di cambiare la vita alle mamme e ai papà reggiani. Solo così la partecipazione al voto tornerà ad essere significativa».
La leadership Cisl invoca «un trasporto pubblico degno di questo nome, partendo da un finanziamento regionale finalmente adeguato per Reggio, dopo anni di penurie incomprensibili. Abbiamo bisogno di portare la sanità fuori dalla terapia intensiva della mancanza di fondi e delle violenze contro i sanitari, che attendono dalla Regione una serie di misure per la loro difesa che abbiamo proposto e che ci fa piacere siano state raccolte anche dai candidati di altre province».
«Reggio - – chiosa il sindacato – ha bisogno di risposte per l’industria manifatturiera in forte difficoltà e di un piano energetico senza tabù quando si parla di nucleare. Direte che non sono competenze strette della Regione. Invece è un dovere della Regione pesare sul tavolo del Governo, e quindi in Europa, per un recovery plan industriale finanziato come il Pnrr. Per riuscire in tutto questo non serviranno tifoserie e bandierine ma la capacità di unire e di lavorare in modo trasversale. In palio non c’è il destino del centrodestra o del centrosinistra. In palio ci sono la dignità, i posti di lavoro, la vita delle persone. Si chiama futuro».
Chi ha trascorsi nella vita amministrativa locale può utilmente portare questa sua esperienza in altri livelli istituzionali (almeno sulla carta perché occorre poi attendere la cosiddetta prova dei fatti), ma ci si potrebbe aspettare di vedere un impegno, sul piano politico-istituzionale, anche da parte di figure appartenenti al mondo sindacale, che dovrebbero conoscere bene i problemi reali, visto che li trattano in continuazione, o quasi, e sapere pertanto quali soluzioni adottare al riguardo, passando dalla azione rivendicativa a quella operativa – gestionale.
Passare cioè dalle parole ai fatti, secondo il vecchio detto, il che a mio parere dovrebbe valere soprattutto per quegli esponenti sindacali che scaldano le piazze elencando tutte le questioni a loro dire irrisolte, e alle quali (c’è da supporre, salvo sbagliarsi) dovrebbero saper dar risposta una volta che entrassero nella cosiddetta “stanza dei bottoni”, facendo anche i conti con risorse economiche non illimitate, e di riflesso, fatto cento il tetto massimo della spesa possibile, decidere dove tagliare e dove invece investire di più, selezionando i settori cui dare priorità rispetto ad altri.
Alla “stanza dei bottoni”, intesa nella fattispecie come la Giunta regionale (e altrettanto può dirsi per quelle comunali), si può peraltro accedere anche da Assessori esterni, ossia senza aver partecipato alle elezioni in veste di candidati, e sarebbe il modo di dare il proprio contributo per affrontare le problematiche e criticità qui segnalate dalla leadership Cisl, e altre ancora, ricadenti nella sfera delle competenze e potestà regionali, una sfera che pare essere piuttosto ampia stando all’art.117 della nostra Costituzione, così come concepito nella legge costituzionale n. 3 del 2001.
P.B. 21.11.2024