«Sono molto preoccupato nell' apprendere da fonti assolutamente inconfutabili che il servizio di anestesia e rianimazione del nostro ospedale, dallo scorso 11 novembre ,sia stato oggetto da parte dell'Ausl Re della riduzione della turnistica di presenza degli anestesisti -rianimatori, in regime di reperibilità, nelle ore pomeridiane. Presenterò anche a livello comunale una mozione a tale riguardo».
Lo afferma il dottor Ermanno Briglia, candidato alla regione Emilia Romagna per Forza Italia.
Il dottor Briglia fa una premessa: «Nel nostro ospedale in sintesi ci sono quattro guardie attive di cui: guardia H 24 di anestesia -rianimazione con una reperibilità H24 definita integrativa che non è sostitutiva della guardia; quella guardia cardiologica H24 e anche quella internistica H24 e la guardia chirurgica H 24. Quindi abbiamo e dobbiamo mantenere ad ogni costo questi importantissimi servizi».
E chiede: «Perché l'Ausl Re ha tagliato le aggiuntive per i medici anestesisti-rianimatori? È chiaro che poi questi colleghi non potranno garantire la reperibilità anestesiologica -rianimatoria, come riportato».
«Con riferimento a quanto detto – continua Briglia - questo significa che dalle ore 14:00 dei giorni feriali e dalle ore 8:00 alle ore 20:00 delle giornate di sabato sarà presente un solo anestesista-rianimatore; ne consegue che la seduta operatoria del mattino terminerà alle ore 14:00. Ricordo che fino all'altro giorno la seduta operatoria continuava normalmente nel pomeriggio, per la presenza del secondo anestesista rianimatore reperibile, con una programmazione condivisa e codificata dal sottoscritto in qualità di direttore responsabile della sala operatoria nonché della rianimazione e dell'emergenza intraospedaliera, dai colleghi direttori di chirurgia, ortopedia, urologia, chirurgia vascolare, otorino, di pronto soccorso, con comunicazione ai colleghi direttori di cardiologia, di medicina, di day-hospital, della pediatria, del laboratorio analisi, della radiologia, direzione infermieristica, di tutto il personale tecnico infermieristico e Oss, della direzione sanitaria aziendale».
«L'altro punto critico – sottolinea- è che non sarà possibile effettuare trasporti secondari con accompagnamento da parte del collega anestesista - rianimatore, al pomeriggio e nel giorno di sabato. Un’altra criticità che non sarà possibile eseguire sedute operatorie nella giornata di sabato. E ancora, che non sarà possibile accompagnare le donne in gravidanza quando necessario; e pensare che questo importante servizio alle nostre donne in gravidanza, fu istituito grazie all'impegno e alla responsabilità della direzione sanitaria, del servizio di anestesia e rianimazione dei reparti e dipartimenti di pediatria-neonatologia -ostetricia e ginecologia, dopo la chiusura del punto nascita nel 2017, per un trasporto protetto con anestesista -rianimatore e ostetrica a bordo».
Briglia fa riferimento ancora ad un’altra criticità: «In caso di un'altra emergenza anestesiologica o chirurgica in sala operatoria, oppure in rianimazione, oppure in pronto soccorso, oppure nei reparti, senza il collega reperibile anestesista-rianimatore, come affrontarle? Non mi si venga a dire di chiamare in aiuto colleghi di altre specialità per sostituire l' anestesista-rianimatore, perché sarebbe inconcepibile. Potrei continuare a parlare delle programmazioni, della progettazione, delle dinamiche intraospedaliere e del territorio. In questo momento però è necessario siano con urgenza, garantite la guardia chirurgica e la reperibilità anestesiologica-rianimatoria, pomeridiana e prefestiva».
Conclude Briglia: «A livello provinciale è necessario mantenere aperto il pronto soccorso di Scandiano e altre priorità a Montecchio, visto ultimo episodio dei mesi scorsi. Dobbiamo batterci per un progetto di rinnovamento della sanità di tipo circolare e integrato fra tutto i cinque presidi ospedalieri e H di Reggio Emilia, per la salute della nostra popolazione della montagna e della nostra provincia. È importantissimo questo concetto di multi territorialità associato alla integrazione inter-intraospedaliera provinciale, per un fronte comune alle esigenze della nostra cittadinanza nel contesto regionale».