Home Cronaca Appennino, Adl Cobas: «Siglato accordo per le educatrici all’integrazione scolastica»
La firma è avvenuta lo scorso mercoledì 30 ottobre

Appennino, Adl Cobas: «Siglato accordo per le educatrici all’integrazione scolastica»

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E’ stato siglato un importante accordo sindacale tra ASC Appennino Reggiano – Unione dei Comuni dell'Appennino – la Cooperativa Papa Giovanni XXIII e ADL Cobas, per le lavoratrici in appalto sul servizio dell'integrazione scolastica. La firma è avvenuta lo scorso mercoledì 30 ottobre.

«Circa un anno fa – si legge nella nota del sindacato - le lavoratrici si sono organizzate con ADL Cobas, hanno intrapreso una vertenza che ha conquistato il riconosciuto dei tempi di spostamento fra i vari luoghi di lavoro, in un territorio molto esteso e particolare come l'Appennino reggiano».

«Nello specifico – spiegano i sindacalisti - si è affrontata la problematica che si crea in caso d'assenza dell'utente a scuola per malattia o altro, in passato creava una perdita di ore dell'educatrice. Nei periodi invernali con le stagioni influenzali le educatrici avevano ricadute importanti sulla continuità di reddito ponendo delle grosse criticità ad affrontare le spese mensili di sussistenza come affitti, mutui e bollette. L'accordo sottoscritto prevede che oltre al primo giorno di assenza dei bambini dove l'educatrice rimane in classe, nei successivi giorni di assenza le educatrici non perderanno più le ore e negli stessi giorni presso l'ufficio della cooperativa utilizzeranno quelle ore per attività di progettazione, programmazione e rendicontazione degli interventi sull'utente assente».

Per i sindacalisti si tratta un accordo importante perchè «con l'impegno delle parti, si dà un concreto contributo sia dando dignità ad un lavoro di cura importante riducendo la precarietà di salario e dando una maggiore stabilità economica alle lavoratrici per poter affrontare le spese di sostentamento mensili con maggiore tranquillità, sia riducendo il fenomeno del turnover che queste situazioni creano ripercussioni sulla qualità dei servizi con le famiglie dei bambini con 104 che si vedevano cambiare educatrici dalle due a tre volte all'anno riprendendo da zero il rapporto con l'utente».

E concludono affermando che «come organizzazione sindacale riteniamo che la volontà delle parti di tenere assieme il diritto del lavoro con la qualità dei servizi abbia costruito un passo importante sul territorio dell'Appennino e continueremo per portare queste migliorie anche in altri territori della provincia di Reggio Emilia dove questi diritti non sono ancora riconosciuti, come nella Bassa Reggiana, nella Val D'Enza e la zona del Tresinaro Secchia».