Una delegazione dallo stato messicano del Michoacán, guidata dal governatore Alfredo Ramírez Bedolla, ha visitato il Consorzio del Parmigiano Reggiano per conoscere da vicino l’arte millenaria della produzione di uno dei formaggi più iconici d’Italia. Il gruppo, composto da 11 rappresentanti istituzionali e produttori del Cotija – formaggio locale con Denominazione di origine protetta – è stato accolto dal direttore del Consorzio, Riccardo Deserti, e dal vicepresidente Kristian Minelli. Durante la visita, la delegazione ha esplorato un caseificio per studiare le tecniche tradizionali del Parmigiano Reggiano, confrontandosi anche su strategie di marketing e sulla regolamentazione europea delle Indicazioni Geografiche.
Il viaggio, organizzato su richiesta del governatore Ramírez Bedolla, mira a sostenere l’economia locale del Michoacán, una regione di grande ricchezza agroalimentare, che contribuisce con il 30% delle esportazioni messicane in questo settore. In Messico, le Indicazioni Geografiche rappresentano infatti un comparto chiave, con ben 18 denominazioni di origine che includono prodotti esportati in tutto il mondo come Tequila, Mezcal, cacao Grijalva, vaniglia Papantla, pepe Habanero e peperoncino Yahualica.
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano riconferma così la missione di divulgare e far crescere a livello internazionale il sistema delle Indicazioni geografiche, rappresentandone un modello virtuoso di gestione. Le IG, infatti, per definizione non possono essere delocalizzate; pertanto, non sono solo un fattore economico per chi le produce, ma costituiscono un vero e proprio elemento di sviluppo territoriale per la zona di origine.
Le parole del direttore del Consorzio
«Oggi il Consorzio è un esempio studiato da tante comunità internazionali legate alle IG – ha dichiarato Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano - che puntano a costruire percorsi virtuosi di collaborazione per realizzare un valore per il territorio di origine e le persone che lo abitano. Il Messico ha un potenziale di espansione importante nel settore delle Indicazioni geografiche e può puntare a divenire il catalizzatore di sviluppo per l’intero quadrante latino-americano. Una collaborazione che può portare al risultato di innalzare anche in quei mercati i livelli di protezione e tutela nell’interesse di tutte le IG mondiali. Continueremo a lavorare perché in tutto il mondo si sviluppino modelli di cooperazione per la gestione del bene comune legato alla denominazione di origine, che devono essere riconosciute come un patrimonio collettivo, slegato da interessi di parte o di singole comunità».