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LE VOCI DELLA POESIA

Amore respinto

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L’irlandese William Butler Yeats (1865-1939), premio Nobel per la letteratura nel 1923, amò Maud Gonne intensamente.  Quando Yeats incontrò la donna, il 30 gennaio del 1889, ne fu subito colpito. Ben quattro volte le avrebbe chiesto di sposarlo, e ben quattro volte lei avrebbe rifiutato. L’incontro tra Maud Gonne, alta, dai capelli color del bronzo e una perfetta carnagione, diede comunque inizio ad una relazione quasi ossessiva,  durata per circa mezzo secolo. 

Lui vorrebbe i tessuti del cielo, 1899

 

Se avessi le tele ricamate del cielo,

Intessute con lo splendore di oro e argento,

Il blu e l’opaco e le scure tele

Della notte e la luce e la mezza-luce,

Srotolerei le tele sotto i tuoi piedi:

Ma, poiché sono povero, ho solo i miei sogni;

Ho srotolato i miei sogni sotto i tuoi piedi;

Muoviti leggera perché stai calpestando i miei sogni.

 

He  Wishes For The Cloths Of Heaven 

 

Had I the heavens' embroidered cloths,

Enwrought with golden and silver light,

The blue and the dim and the dark cloths

Of night and light and the half-light,

I would spread the cloths under your feet:

But I, being poor, have only my dreams;

I have spread my dreams under your feet;

Tread softly because you tread on my dreams.

Maud Gonne

Solo tele paradisiache, intessute con oro e argento, brillanti di luce preziosa, sarebbero abbastanza pregiate per i piedi della donna. Ma il poeta è giovane, povero, e certo non può permettersi nulla di costoso. Così offre alla donna i suoi sogni, sogni fatti di tela delicata, sottile, di desideri trasparenti, di speranze lucenti, pregandola di muoversi leggera, in modo da non calpestarli con forza e distruggerli. Ma Gonne era una donna complicata: lottava per i diritti delle donne e per l’indipendenza dell’Irlanda dal Regno Unito, oltre a mille altri interessi. Inoltre l’indipendenza economica, raggiunta grazie all’eredità sia del padre che della madre, le consentì di scegliere la vita che desiderava vivere, di fare le scelte che preferiva in perfetta autonomia. E questo la trasformò, per Yeats in una donna dal cuore di pietra:

Primo amore, (Un uomo giovane e vecchio, I), 1928

 

Sebbene nutrita come la luna crescente

Alla genìa sanguinaria della bellezza,

Ugualmente camminava e arrossiva

E stava  sulla mia via

Finché non pensai che il suo corpo avesse

Un cuore di carne e sangue.

Ma da quando vi ho posato sopra la mano

E ho trovato un cuore di pietra

Ho provato molte cose

Ma nessuna ha funzionato,

Perché è folle ogni mano

Che si muove sulla luna.

Mi sorrise e io ne fui trasfigurato

E non fui che un idiota,

Farneticante qui, e farneticante là

Più incapace di pensiero

Dell’orbita delle stelle celestiali

Quando la luna cala.

 

First Love

 

Though nurtured like the sailing moon

In beauty's murderous brood,

She walked awhile and blushed awhile

And on my pathway stood

Until I thought her body bore

A heart of flesh and blood.

But since I laid a hand thereon

And found a heart of stone

I have attempted many things

And not a thing is done,

For every hand is lunatic

That travels on the moon.

She smiled and that transfigured me

And left me but a lout,

Maundering here, and maundering there,

Emptier of thought

Than the heavenly circuit of its stars

When the moon sails out.

W.B.Yeats

La donna e la luna sono entrambe bellissime e fredde, celestiali e crudeli. Il primo amore è una sommossa del corpo, del cuore e della mente. Ma sin dal primo tocco della mano sul corpo, sul cuore dell’amata, si comprende che  quel cuore è di pietra. Il sorriso è un’illusione, non fa altro che confondere, illudere e rendere incapaci di un pensiero razionale. La parola lunatic accomuna la follia alla luna, portandoci alla conclusione che la donna, che è come la luna, porti alla pazzia. Una pazzia che il poeta riesce a controllare grazie alla volontà di mantenere la propria dignità:

Dignità Umana (Un uomo giovane e vecchio, II), 1928

 

La sua gentilezza è come la luna,

Se posso chiamare gentilezza

Ciò che è privo di comprensione,

Ma è lo stesso per tutti

Come se i miei dolori fossero un’immagine

Su un muro dipinto.

 

Così giaccio come un pezzetto di pietra

Sotto un albero rotto.

Potrei riprendermi se urlassi

L’agonia del mio cuore

Ad un uccello che passa, ma sono muto

A causa della dignità umana.

 

Human Dignity (A Man Young and Old, II)

 

Like the moon her kindness is,

If kindness I may call

What has no comprehension in’t,

But is the same for all

As though my sorrow were a scene

Upon a painted wall.

 

So like a bit of stone I lie

Under a broken tree.

I could recover if I shrieked

My heart’s agony

To passing bird, but I am dumb

From human dignity.

W.B.Yeats

Solo mantenere la sua dignità lo ferma dall’urlare, anche ad un uccellino che passa, il suo tormento. Maud Gonne aveva decisamente calpestato i suoi sogni. La gentilezza della donna è uguale per tutti, non mostra alcuna preferenza per lui. Anzi, questa gentilezza è come la luna, fredda e distante.  Il dolore dell’amore respinto non muove in alcun modo la donna. Yeats e Gonne condividevano l’interesse per l’occulto, lo spiritismo, le tradizioni irlandesi e soprattutto per l'indipendenza dell’Irlanda.  Tuttavia, Yeats non era abbastanza radicale per i gusti della donna, anche se il poeta continuò a descrivere la bellezza di Maud Gonne nelle sue poesie. Nel tempo, Yeats divenne sempre più prominente nell’ambiente letterario, sia come poeta, che come autore di opere teatrali e direttore dell'Abbey Theatre a Dublino. Ma questo non cambiò l'atteggiamento della donna verso di lui. Inoltre Maud gli fece capire di temere il sesso e di pensare che i poeti non dovessero sposarsi mai.

Neppure quando, infine, la relazione divenne intima, Yeats riuscì a trovare compimento, a trovare una vera unione.  Maud continuò ad insistere che la loro unione dovesse restare platonica: i grandi poeti non si sposano, diceva Gonne.  L’infelicità di Yeats nel non poterla avere gli faceva scrivere poesie bellissime. Il mondo avrebbe dovuto ringraziarla per non sposarlo, perché, così, avrebbe potuto godere dei suoi versi. Da tutto questo, esce di Maud Gonne la visione di donna determinata, che, nonostante il periodo, riusciva ad essere libera, a non farsi sottomettere dalle costrizioni che una donna solitamente subiva.

Inoltre, come aveva ben capito John Keats nella sua Ode on a Grecian Urn, il desiderio non può mai essere pienamente soddisfatto. Quello che la nostra fantasia, l’immaginazione e il corpo immaginano di ottenere non è mai come ciò che si ottiene. Ricordando il quarto libro del De Rerum Natura di Lucrezio, Yeats disse di avervi trovato la migliore, più sottile descrizione del rapporto sessuale, che lui riassunse con queste parole: "La tragedia del sesso è la perpetua verginità dell’anima”, “The tragedy of sexual intercourse is the perpetual virginity of the soul." Se crediamo che il sesso possa dare una completa unione con la persona amata, che possa unire i corpi in modo assoluto, ci illudiamo; la vera unità è irraggiungibile,  è come veleggiare attorno alla costa di una terra senza mai entrarvi, perché l’unità delle anime è impossibile, l’anima sarà sempre vergine. Il pensiero crea immagini, fantasie, situazioni della realtà desiderata: ci fa vivere il futuro come noi vorremmo che fosse, ci fa pensare all’amore, alla persona che amiamo in modo chimerico, irrazionale, facendole pronunciare le parole che vorremmo sentire. Ma questo ci porterà, nel maggiore dei casi, ad una delusione bruciante. I fantasmi sognati non hanno corpo, vivono solo del nostro desiderio.