Dal 7 al 10 ottobre, i carabinieri hanno condotto una maxi operazione tra Reggio Emilia e Modena per contrastare lo sfruttamento lavorativo e il caporalato nel settore tessile-manifatturiero. L'attività è stata coordinata dalla Procura di Reggio Emilia e diretta dal procuratore Calogero Gaetano Paci.
Nel corso dell'operazione, è stata arrestata una persona per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Inoltre, sette individui sono stati segnalati in stato di libertà all'Autorità Giudiziaria per violazioni del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, di cui quattro denunciati per intermediazione illecita e sfruttamento lavorativo.
Sette le attività imprenditoriali sono state sospese (tutte quelle ispezionate) e, tra i 101 lavoratori identificati, 21 risultavano in nero, con un terzo di questi privi di regolarità sul territorio. Per quanto riguarda le sanzioni, sono state imposte ammende per un totale di 300.000 euro e sanzioni amministrative superiori a 100.000 euro.
Il personale coinvolto
Tra il personale operante nell’operazione figurano il Comando Carabinieri per la tutela del lavoro – Nucleo Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia, insieme ai militari del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia, al personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Reggio Emilia e al Nucleo CC Ispettorato del Lavoro e ITL di Modena. L'operazione è stata ulteriormente supportata da mediatori culturali dell’O.I.M. (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) e dal personale del progetto “Common Ground” del Comune di Reggio Emilia.