Per la morte del 68enne Marco Gentili ci sarebbero due cacciatori indagati per omicidio colposo. Un atto necessario per stabilire da quale delle due armi è partito il proiettile. Sarà eseguito l'esame balistico.
L’omicidio è avvenuto la mattina del 16 ottobre: Gentili era in un bosco a raccogliere le castagne, in compagnia di un amico, quando è stato colpito da un colpo sparato da un fucile. Era in corso una battuta di caccia al cinghiale e c’era anche una scarsa visibilità a causa della nebbia.
Dalle prime indagini è emerso che sarebbero stati sparati almeno tre colpi e uno di questi avrebbe raggiunto il pensionato. Il magistrato ha disposto l'autopsia.
C'è tanto dolore ma anche rabbia a Leguigno, dove Gentili era molto conosciuto e benvoluto ed era ritornato ad abitarci dopo il pensionamento. L'uomo aveva lavorato all’Ausl di Reggio ed era anche volontario della Croce Rossa di Casina. Lascia la moglie, due figli, il fratello e la sorella.
Quanto è accaduto a Marco e’ davvero una tragedia indescrivibile. Io non sono un cacciatore ma amo passeggiare nei sentieri tra i campi e nei boschi e in questo periodo preferisco non farlo. Una piccola considerazione da ingegnere, quale sono, i proiettili da 10 g. per cinghiale con canna rigata hanno una gittata a 45 gradi di oltre 3000 metri e sono pericolosi anche in caduta per il peso del proiettile. L’energia all’uscita della canna (1/2 m Vquadro) è di 320 kgm (kilogrammetri) e con tiro orizzontale la gittata è di oltre 1500 metri con velocità di uscita di 800 m/s, letali fino a fine percorso. Personalmente avrei paura a maneggiare un’arma simile!