A Marola si è svolta la seconda festa delle adozioni di castagni secolari
La seconda festa delle adozioni di castagni secolari, dopo quella del 2022, si è svolta a Marola, luogo storico dove tutto parla di Matilde: anche il castagneto da lei voluto, “luogo del pane” come lo ha definito Don Riccardo Camellini nella introduzione alla celebrazione della Santa Messa di domenica 6 ottobre. Pane perché per tanti secoli il castagno con i suoi frutti ha sfamato le famiglie della zona. La natura di Marola è stata spunto per lodare il Signore (a pochi giorni dalla festa di San Francesco d’Assisi, amante della natura per eccellenza e mistero evangelico del dono di sé), ma anche per pregare per la pace, la protezione e difesa di uomini, donne e bambini nel mondo. La celebrazione, che avrebbe dovuto svolgersi nell’Arena, all’interno del bosco, si è tenuta, per problemi logistici legati alle conseguenze di giornate di pioggia, sul sagrato, proprio davanti alla Chiesa della storica Abbazia. Il presidente Lauro Bolognesi nel ricordare il recente evento organizzato dall’associazione il 22 settembre - Festa d’autunno - che ha visto giovani e ragazzi impegnati per un momento di condivisione in diverse attività a pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico, ha ringraziato le persone che con generosità hanno sottoscritto nuove adozioni. Attualmente sono 168 i castagni adottati da privati e da sponsor locali e di questi 60 sono stati adottati da Conad Centro Nord nel 2023, conquistato dal significato profondo del progetto e in occasione della ricorrenza dei suoi 60 anni di vita. L’adozione dei castagni è un progetto nato nel 2017 che ha iniziato a raccogliere adesioni dall’anno 2020 da parte di privati, sponsor ed enti commerciali. Il ricavato dalle adozioni serve per la manutenzione ordinaria del castagneto in quanto quella straordinaria è a carico della Società Consortile TEMAR, braccio operativo scelto dall’associazione che ha potuto così ottenere finanziamenti regionali con i quali sono stati bonificati 22 ettari di bosco mentre sono in corso lavori per la riqualificazione di altri 8 ettari, come ha ben illustrato il presidente: ”Ora si tratta di valorizzare la ricchezza di questi spazi aprendoli a scuole, associazioni, enti e singole persone, anche svantaggiate (per le quali si stanno predisponendo sentieri sostenibili) per far conoscere e frequentare questo meraviglioso angolo della nostra montagna, alla cui bellezza contribuiscono i donatori. La riqualificazione è importante anche per i valori che porta con sé: natura, bellezza, spiritualità, il tutto in tempi adeguati per un respiro da una vita per molti divenuta frenetica. Un impegno veramente grande che restituisce però bellezza e riconoscimenti. L’arena è a disposizione di tutti come lo è il frutto della castagna nelle giornate che Marola tradizionalmente offre alla popolazione nelle domeniche del mese di ottobre”.
Presente il Centro Missionario Diocesano e, come in altre occasioni, l’associazione Carpineti da Vivere, in un punto ristoro che proponeva diverse specialità locali, insieme alla Proloco di Marola con il vin brulè.
Per quali motivazioni sono intitolati i castagni? Per riconoscere persone che si sono distinte per impegno civile o religioso, per ricordare una famiglia, un cinquantesimo di matrimonio, un congiunto defunto, “gli eroi delle fatiche” (genitori) o nipotini “per lanciare uno sguardo verso il futuro”. Noi Amici del Castagneto abbiamo voluto dedicare un castagno a una persona, Giorgio Govi, tecnico forestale recentemente scomparso, al fine di riconoscere il suo impegno per l’associazione, ricordando che grazie a lui fu presentato il primo progetto che la Regione ci ha finanziato. Il Gruppo di Amici di Casina per il Bene Comune ha dedicato un castagno al dottor Giancarlo Tavasanis in segno di riconoscenza per la sua collaborazione e poi tanti altri, famiglie e singoli. Una parte dei presenti ha percorso infine il sentiero delle adozioni, mentre altri, seguendo il percorso della Via Crucis, hanno raggiunto la sommità del monte Borello, (accompagnati dalla prof.ssa Clementina Santi, Vicepresidente dell’Associazione Amici del Castagneto e dal Vicepresidente della Proloco) dove è stata inaugurata una targa apposta alla Maestà a ricordo del muratore di Marola Quirino Zanetti, chiamato Guero, che la realizzò nel 1954, esattamente 70 anni fa, commissionata dall’Azione Cattolica a nove anni dalla fine del secondo conflitto mondiale e i cui sassi sono stati trasportati lassù con un camion militare. Da allora e fino ad oggi la Maestà sul monte Borello, già punto di incontro di seminaristi e sacerdoti e luogo di sosta pacata, rappresenta un segno di pace, di ripresa e di speranza.
Maria Alberta Ferrari