"Ventasso insieme": "Il problema della continuità assistenziale si sta facendo allarmante"
E’ allarme medici in Appennino? Dopo la notizia del pensionamento del dottor La Grutta, è sorto in queste ore un dibattito sulla situazione dei medici di base sul territorio, e in tutto l'Appennino.
E' intervenuta la consigliera regionale Maura Catellani, esponente delle Lega, che definisce “critica la situazione a Ventasso, ma anche a Villa Minozzo”. Invece, il consigliere regionale Pd Andrea Costa che rilancia l’idea di stipendi più alti (grazie alle minori tasse) per il personale sanitario ed educativo che prende servizio in Appennino.
Nell’ultime ore sono intervenuti anche i gli esponenti del gruppo di opposizione "Ventasso insieme" in Consiglio comunale e i relativi gruppi delle municipalità.
“Il problema della continuità assistenziale nel territorio del nostro Comune - scrivono in una nota - si sta facendo allarmante per i cittadini e ci corre l’obbligo evidenziare che amministrare un territorio come questo non significa solo presenziare ad ogni evento con la fascia tricolore ma occorre occuparsi dei problemi reali ed importanti per la comunità”.
“Dal 1° ottobre 2024 – continuano consiglieri di Ventasso insieme - nel territorio del Comune di Ventasso, con il pensionamento di uno dei tre medici di base, il dottor La Grutta Matteo, stiamo assistendo impotenti ad un ulteriore grave perdita di assistenza sanitaria su questo vasto territorio. L’ ultimo giorno di servizio del medico, l’ASL ha inviato ai suoi mutuati un messaggio in cui informa dei nuovi aspetti organizzativi consistenti, in attesa della pubblicazione della zona vacante e della auspicabile assegnazione ad un nuovo professionista, nella facoltà da parte dei cittadini interessati di scegliere un nuovo medico fra i due attualmente restanti su territorio comunale o in altro ambito territoriale (in questo caso con accettazione da parte del medico interessato)”.
Per i consiglieri “di fronte ad un messaggio di questo tipo sarà evidente che la maggior parte dei cittadini interessati e giustamente preoccupati si precipiterà a scegliere un nuovo medico, diminuendo notevolmente il numero dei mutuati che rimarranno nella zona vacante che verrà messa a bando, rendendola così già in partenza poco appetibile per un eventuale medico interessato. Se a questo aggiungiamo la notevole carenza di medici e le grandi difficoltà ad accettare condotte nei territori di montagna notoriamente disagiati, il gioco è fatto!! Un’altra importante fetta del Comune di Ventasso che non potrà più contare su una effettiva continuità assistenziale”.
“Tutto questo – affermano - nel più assoluto silenzio dell’amministrazione comunale, che a differenza di come agiscono in altri territori (vedi Scandiano), non si sta minimamente preoccupando delle soluzioni organizzative proposte dall’Asl, anche se queste possono pregiudicare scelte dell’immediato futuro”.
I consiglieri ricordano “che negli ultimi tre anni in questo Comune sono state chiuse due residenze per anziani, una a Busana e una a Cervarezza, che seppur gestite da privati hanno avuto importanti ricadute sul tessuto sociale del nostro comune, sia dal punto di vista della perdita di posti di lavoro nel territorio che per le ovvie conseguenze di mancanza di posti letto per anziani. L’attività dell’ambulatorio di Ligonchio, già da diverso tempo, viene garantita solo tre volte alla settimana e veniva espletata dai tre medici presenti a Ventasso, è stata soppressa dal 1° ottobre 2023, in sede di ristrutturazione del servizio di emergenza/urgenza, la postazione di guardia medica di Busana, tema già dibattuto mesi fa che si era concretizzato in sede di CTSS presso la Provincia di Reggio Emilia, con il voto favorevole nel mese di giugno 2023 del sindaco Ferretti”.
E concludono: “A fronte di tanti disservizi, a distanza di mesi l’ASL ha attivato a Busana un ambulatorio di cure primarie attivo solo il sabato dalle ore 9 alle 19 e di cui la quasi totalità dei cittadini ignora l’esistenza perché la comunicazione, sia da parte della stessa ASL ma anche dell’ amministrazione comunale, è stata pressoché inesistente”.
Intanto l’ Asl ha comunicato che “l’attività dell’ambulatorio che si svolge in località Ligonchio continuerà a essere espletata secondo il calendario attuale (il lunedì da dirigente medico dell’Ausl sostitutivo del dottor La Grutta; il mercoledì dalla dottoressa Annita Corsi; il venerdì dal dottor Lorenzo Ferrari). Inoltre ha specificato che gli assistiti potranno effettuare la scelta tra i medici con disponibilità di posti nell’ambito territoriale di riferimento.
Leggendo il comunicato dell’AUSL, di fatto, come per Villa Minozzo, da tre si passerà a DUE medici, sempre ammesso che questi non siano già massimalisti, altrimenti occorrerà chiedere a medici dei territori vicini. Mi pare che non sia il modo corretto di gestire la situazione. E’ vero che c’è carenza di medici di base e personale sanitario in generale, ma rifacendomi a quanto scritto dal Consigliere Andrea Costa, sarebbe ora che la Regione Emilia Romagna, Cominciasse a Trattare le aree interne (leggi Appennino) come fa con la Riviera Romagnola; ma ho paura che il nuovo candidato De Pascale, da questo orecchio NON VOGLIA SENTIRCI, (crf. quanto scritto dal sindaco di Castelnovo nè Monti sui Punti Nascita).