Home Cultura Elda racconta: Ciro
Una storiella vera per bambini

Elda racconta: Ciro

414
1

Una storiella vera per bambini

Sapevo che Gabriele in questi giorni è solo (Sara si è recata a Parigi a trovare la figlia che studia e lavora là), allora gli mando un messaggio, dal momento che lo conosco bene, so che devo prenderlo con le molle della stufa:

“Quando vuoi venire lo sai che sono qua”

Dopo un po’ alle dodici in punto mi risponde.

“Vengo fra mezz’ora con Ciro”

Meno male che la vecchia è previdente, ha sempre qualcosa in serbo, qualcosa di molto veloce naturalmente.

Mentre apparecchio sul tavolo piccolo dove lui sta più comodo penso:

“Ha detto che viene con Ciro, in mezz’ora devo preparare per due, chi sarà poi sto Ciro lui raccatta sempre qualcuno”

Intanto la pasta bolle è quasi pronta, la condirò alla Molisana, pomodoro fresco dell’orto e olio extravergine più una bella spolverata di parmigiano, piatto saziabile, sano e molto veloce, poi insalata dell’orto di Vanda a volontà più una fettina ai ferri.

Suona e apre la porta e entra, come è mio solito la chiave l’ho lasciata nella toppa, lo guardo e dico:

“Allora Ciro?”

Lui fa scorrere la cerniera del portaoggetti che gli cinge la vita ed ecco spuntare Ciro.

Un gattino nero con gli occhi vispi e verdi, si affaccia, guarda un po’ per rendersi conto della situazione, poi esce tranquillamente e comincia l’esplorazione della stanza.

Si infila sotto al divano sotto i mobili, si riaffaccia con una ragnatela in testa, poi sale sulle poltrone, lo chiamo, mi guarda poi si arrampica per venirmi a conoscere, mi mordicchia le dita. Intanto, mentre mangia Gabri mi racconta la storia di Ciro.

Era un po’ che pensava di riprendere un cane, “la morte di Libero” il cane che aveva avuto per 14 anni aveva lasciato un vuoto.

Poi Sara, la sua compagna l’ha convinto, un cane è molto impegnativo lo devi portare fuori, perché non prendere un gatto, il gatto è molto più indipendente, così si è convinto e ha deciso per il gattino.

Non ho capito se l’hanno letto su internet, comunque un signore che abita sulle montagne Modenesi, sopra Romanoro, cercava la sistemazione per quattro gattini trovati nel fienile forse figli di una gatta selvatica.

Un trovatello: siccome dietro a questa scorza dura, come diceva mio padre c’è il legno buono, naturalmente parte con Sara e si recano nel Modenese, per prenderne uno.

Diciamo che nelle covate siano essi “animali o umani” c’è sempre quello più fortunato e uno di questi è stato Ciro.

E’ un gattino molto intelligente, lui ha capito che Gabri non muove le gambe, quando rientra, lui gli si va subito ad accovacciare sui piedi, non è mai rimasto sotto le ruote della carrozza, anzi lui ci gioca quando sa che è ferma.

Mi hanno raccontato che per una settimana la mattina, lo trovavano addormentato fra i cuscini, ora invece preferisce la cabina armadio o si procura un asciugamano nel bagno, piano, piano si sta rendendo indipendente, come del resto lo sono tutti i gatti.

Non comprano scatolette Sara raccoglie i ritagli di carne dove lavora poi li cuoce e li trita per Ciro.

Ha un bel pelo lucido e liscio, il che significa che è nutrito bene, tutto il tempo che è stato qui mi ha divertito, si era arrampicato sullo schienale della poltrona ed era molto interessato alle tende col pizzo a uncinetto, ma è bastato che Gabri gli dicesse:

“No…quelle non si toccano”

Lui è sceso immediatamente, ubbidiente e anche intelligente, una sola volta ha tentato di uscire dalla stanza per esplorare il resto della casa, ma Gabri l’ha richiamato.

“No non si va di là”

Lui è tornato subito indietro, più ubbidiente di un cane ho pensato io. Da piccola ho sempre avuto dei gatti, una volta le case erano piene di topi, però nessuno era ubbidiente come questo, ma forse ero io che non sapevo educarli.

(Elda Zannini)

1 COMMENT