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Convegno internazionale dal 19 al 22 settembre

Un anno fa i gessi dell’Appennino Patrimonio dell’Umanità Unesco

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Un anno fa i gessi dell’Appennino Patrimonio dell’Umanità Unesco 

Un anno fa, il 19 settembre del 2023, i Gessi Triassici della Valle del Secchia insieme ad altre 6 zone della nostra regione, con affioramenti di gessi messiniani, inclusa la collina reggiana, venivano proclamati Patrimonio dell’Umanità Unesco festeggiano grazie all’iscrizione del "Carsismo e grotte nelle evaporiti dell’Appennino Settentrionale" nel World Heritage.

Cosa è cambiato da allora? È il tema della quattro giorni che, partendo da Bologna, culminerà proprio nella vallata reggiana con un gruppo di studiosi da altre regioni, dalla Spagna, dalla Slovenia, dalla Sicilia, ai fini di scoprire da vicino queste meraviglie naturali e per riflettere su come preservare queste bellezze per le generazioni future.

L’iniziativa, prevista da giovedì 19 a domenica 22 settembre, è promossa dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la Federazione speleologica regionale e gli enti gestori delle aree protette e coinvolge il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano tra le conferenze internazionali e le escursioni guidate.

Il cuore dell’evento sarà il convegno “Aree carsiche nei gessi: conservazione, gestione e fruizione - sfide ed opportunità”, che si terrà presso la Terza Torre della Regione Emilia-Romagna a Bologna il 19 e 20 settembre. La conferenza, con il supporto dell'Università di Modena e Reggio Emilia e l'Università di Bologna, approfondirà le sfide della gestione e valorizzazione delle aree carsiche gessose, toccando temi cruciali come la conservazione e il turismo sostenibile.

Il 21, la delegazione siciliana, spagnola, slovena e italiana calcherà i gessi triassici e il 22 settembre sarà la volta dei gessi Bolognesi e della Vena del Gesso con escursioni guidate sotto la guida di esperti.

“Con questo convegno approfondiamo, dal punto di vista scientifico, dell’educazione ambientale e della biodiversità, l’importanza del carsismo per il nostro territorio attraverso il contributo di esperti internazionali - afferma l’assessora ai Parchi, forestazione e biodiversità, Barbara Lori -. Ma non solo. Con le visite guidate, apriamo a tutte le cittadine e i cittadini che aderiranno, la conoscenza di questi luoghi. È fondamentale sensibilizzare a una corretta e consapevole fruizione, anche turistica, per preservare un patrimonio distintivo e prezioso della nostra regione”.

“Come Parco Nazionale, siamo direttamente coinvolti nella tutela dei Gessi Triassici, un vero patrimonio dell’umanità – afferma Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino, chiamato a intervenire venerdì -. Questo rappresenta un banco di prova per le nostre capacità, ma anche per quelle di molti enti pubblici, nel dimostrare di essere all’altezza delle eccezionali qualità ambientali riconosciute a quest’area a livello mondiale. Inoltre, il riconoscimento mondiale dei valori locali rappresenta un potenziale significativo, soprattutto se si considerano effetti positivi sul capitale umano e la sua capacità di apprendimento. C’è però bisogno dell’impegno di tutti, dai cittadini alle istituzioni, ma anche le imprese”.

La Conferenza Internazionale per l’anniversario dell’iscrizione al Patrimonio Mondiale UNESCO del sito “Carsismo e grotte dell’Appennino Settentrionale”, si terrà presso la sede della Regione Emilia-Romagna, Terza Torre, Sala 20 maggio 2012, Viale della Fiera 8 (Bologna). È articolata in tre sessioni tematiche e una tavola rotonda che si svolgeranno: il 19 settembre dalle 10.30 alle 17 e il 20 settembre dalle 9 alle 16.

Ci si può ancora iscrivere. 

Mentre si potranno seguire i momenti convegnistici in diretta

Il sito Unesco

Le grotte e i fenomeni carsici racchiusi nelle sette aree di cui è composto il sito Unesco sono: Alta Valle Secchia (Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano), Bassa Collina Reggiana (Paesaggio Protetto della Collina Reggiana), Gessi di Zola Predosa (sito Natura 2000), Gessi Bolognesi (Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa), Vena del Gesso Romagnola (Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola), Evaporiti di San Leo (sito Natura 2000), Gessi della Romagna Orientale (Riserva Naturale Regionale di Onferno) e si trovano nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna.

I primi adempimenti della Regione Emilia-Romagna in merito al sito riguardano l’adozione della cartografia con la definizione del perimetro dell’area, l’individuazione di una una struttura di gestione e la definizione dei suoi compiti. Inoltre, la Regione dovrà approvare lo schema di accordo con il Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e nuove intese con gli Enti territoriali per il supporto alle attività relative all’iscrizione del “Carsismo e Grotte nelle Evaporiti dell’Appennino Settentrionale (EKCNA)” nella Word Heritage List dell’Unesco.

LA SCHEDA 1 / UN ANNO FA I GESSI DIVENTANO PATRIMONIO MONDIALE UNESCO

I gessi della Valle del Secchia (tra Villa Minozzo, Castelnovo Monti e Ventasso) e quelli di Albinea, Vezzano sul Crostolo, Scandiano e Viano sono due dei sette siti che costituiscono il “Carsismo nelle Evaporiti e Grotte dell’Appennino Settentrionale” tra le province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna: Alta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Vena del Gesso Romagnola, Evaporiti di San Leo, Gessi della Romagna Orientale. Queste rocce si sono formate in seguito all’evaporazione delle acque marine.

Lo scorso anno, martedì 19 settembre, alla 45esima sessione estesa del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco, riunita a Riyad (Arabia Saudita), vennero riconosciuti al World Heritage dell’Unesco quando lo chairman Unesco Abdulelah Al-Tokhais battè il colpo dell’assenso per la candidatura avanzata dalla Regione Emilia-Romagna e dal governo italiano sul “Carsismo nelle evaporiti e grotte dell’Appennino settentrionale”.

Secondo Fausto Giovanelli “Non è ancora possibile valutare pienamente l’importanza di questo riconoscimento, data la complessità delle variabili coinvolte. Tuttavia, ci sono due aspetti fondamentali da considerare. Innanzitutto, è importante ricordare cosa rappresentano l’Unesco e il programma World Heritage. L’Unesco è un trattato internazionale che promuove l’educazione, la scienza e la cultura come strumenti di pace e convivenza globale. In secondo luogo, bisogna considerare gli effetti attesi sul territorio. Molti associano questo riconoscimento all’aumento dell’attrattività turistica e alla creazione di valore economico, aspetti che dipendono dalle capacità imprenditoriali e professionali locali. Tuttavia, ancora più rilevanti sono gli effetti sul capitale umano. Un forte senso di appartenenza e la valorizzazione delle eccellenze locali possono potenziare e motivare le comunità, rendendole più competitive e migliorando la qualità sociale del territorio”.

LA SCHEDA 2 / I GESSI TRIASSICI DELL’APPENNINO TOSCO EMILIANO, LUNGO IL SECCHIA

Si tratta di affioramenti di gessi antichissimi, i più antichi dell'Appennino, risalenti a oltre 200 milioni di anni fa, situati in un tratto di circa 10 km lungo la Valle del Secchia, poco più a sud della Pietra di Bismantova. Qui il fiume ha profondamente inciso questa vasta formazione, alle pendici dei monti Rosso, Carù, Pianellina e Predale, in uno spazio esteso 2000 ettari, attuale sito di interesso comunitario, oltre che Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.

L'origine dei gessi risale al periodo del Trias superiore, ed è dovuta alla precipitazione e accumulo di sali presso ambienti di laguna marina in seguito a prolungate fasi di fortissime evaporazioni in periodi caldi, da cui il nome di evaporiti. Queste evaporati, rarissime sul territorio italiano dove affiorano soltanto sull'1% del territorio nazionale, sono di colore bianco, a volte grigio chiaro, arancione, rosa, presentano bellissime formazioni di cristalli, ed inglobano diversi tipi di rocce, tra i quali calcari e dolomie scure. Le stratificazioni disegnano forme di aspetto caotico e contorto, a testimoniare i lenti movimenti tettonici ai quali sono stati sottoposti nel corso dei millenni.

I gessi, per le loro caratteristiche, creano un paesaggio molto suggestivo, con fenomeni carsici sotterranei e superficiali, come gli inghiottitoi, le conche chiuse e le grotte, fino a generare veri monumenti naturali di grande interesse geomorfologico. Nella Valle del Secchia, una delle più importanti cavità carsiche è il Tanone Grande della Gacciolina, oggetto di alcuni itinerari escursionistici.

Sebbene l'Emilia Romagna sia la regione italiana più povera di aree carsiche, e sebbene importanti siti gessosi siano presenti anche in Spagna, in Albania ed in Germania, l'area delle evaporiti triassiche presenti nel Sito assume un particolare rilievo naturalistico proprio per la straordinaria frammentazione e differenziazione dell'ambiente connessa alla presenza dei fenomeni fluvio-carsici: la particolare natura geologica del substrato e l'evoluzione morfologica del paesaggio hanno dato origine ad un grande numero di ambienti, di habitat che, esaltando il concetto di ambiente-rifugio, ha determinato la conservazione e l'isolamento in relitti di un alto numero di endemismi animali e vegetali, rendendo questa area dell'Appennino reggiano unica nel mondo.