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In risposta alla lettera dell'ex consigliere regionale Fillippi che ne chiedeva la riapertura

Carpineti, la Sp 76 rimane chiusa

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Riceviamo e pubblichiamo:


La ricerca di visibilità mediatica in vista di una probabile campagna elettorale non giustifica la superficialità con cui Fabio Filippi - che essendo ingegnere non dovrebbe essere del tutto ignorante della materia - si è espresso a proposito della frana che a fine giugno ha comportato la chiusura di un tratto di Sp 76 nei pressi del Castello di Carpineti.

Definirla “franetta”, limitandosi ad una sbirciatina data forse dalla strada, è francamente irrispettoso non solo dei tecnici della Provincia, da subito messisi al lavoro per affrontare l'emergenza, ma anche degli stessi abitanti e degli imprenditori che da oltre due mesi devono sopportare i disagi della chiusura di questo tratto stradale. Chiusura che, ricordiamolo, comunque non isola né il Castello di Carpineti, né le abitazioni o le attività economiche nei suoi pressiche restano comunque raggiungibili attraverso la Sp 76 dal versante proveniente dalla Fondovalle del Secchia.

Questa frana – a cui, per altro, se ne è accompagnata un'altra più a valle – purtroppo non si risolve con “pochi di giorni di lavoro”. Fosse stato così, lo avremmo già fatto – come accaduto in altre zone - non avendo ovviamente la Provincia alcun interesse a tenere chiuse le proprie strade. In realtà gli studi geotecnici e morfologici - che l'ingegner Filippi evidentemente ignora, ma che la Provincia ha subito commissionato stanziando nell'immediatezza 80.000 euro di risorse proprie - hanno evidenziato l'instabilità sia della sommità sia delle pareti laterali del canalone da cui si è staccato il materiale scivolato sulla Sp 76. L'intervento da realizzare è dunque ben più complesso del semplice sgombero della sede stradale, che ovviamente avremmo già realizzato: si tratta infatti di mettere in sicurezza una parte ben più ampia del versante, nonché di intervenire in corrispondenza del Castello di Carpineti per regimare le acque che, scendendo, contribuiscono ad attivare la frana.

A rendere impossibile la riapertura della Sp 76 non è dunque “la mancanza di generiche garanzie sulla sicurezza”, come afferma Filippi, ma il giusto scrupolo che non consente alla Provincia – per altro in piena sintonia con il Comune di Carpineti – di riaprire una strada sotto una frana che ad ogni temporale (e l'ennesimo allerta meteo di questa estate è stato emesso proprio oggi) potrebbe riversare una enorme quantità di materiale su chi transita.

Chiarito ciò, alla Provincia non può essere nemmeno imputato alcun ritardo nell'affrontare anche questa emergenza: i nostri tecnici si sono infatti attivati immediatamente rendicontando danni alla Regione per oltre 6 milioni di euro sulle strade provinciali ed inserendo entrambi gli interventi necessari sulla Sp 76: uno da 450.000 euro, appunto nei pressi del Castello, un altro da 250.000 euro più a valle. Interventi che, per ridurre i disagi, dovranno ovviamente essere eseguiti insieme.

L'ordinanza del capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile che approva i primi interventi urgenti è stata firmata il 13 agosto e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale il 24 agost0. Con la Soprintendenza abbiamo condiviso la tipologia di intervento da effettuare nei pressi del Castello di Carpineti, la nostra progettazione è in via di ultimazione e le schede di entrambi i lavori sono già state inviate all'Agenzia regionale di Protezione civile. Non appena ci saranno assegnate le risorse, i cantieri potranno dunque partire.

L'intero iter, come la Provincia è da sempre abituata a fare con tutti i Comuni, è stato condiviso in ogni passaggio con il sindaco di Carpineti.

Nico Giberti

Consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture

3 COMMENTS

  1. L’uscita di Filippi mi pareva un pò superficiale, ma immaginavo in cuor mio che avesse fatto le necessarie verifiche prima di rilasciare un ennesimo comunicato stampa (Solo a me par di aver notato un discreto incremento di apparizioni e comunicati nelle ultime settimane?).
    Se le ha fatte e preferisce esprimere il suo disappunto in questo modo, rispetto la sua idea, ma permettetemi di non essere d’accordo nell’infangare (nel vero senso della parola) chi sta lavorando senza emettere comunicati, ma seguendo un preciso e obbligato Iter normativo e con risorse al di sotto della sufficienza, tenuto conto anche della portata dell’evento atmosferico che ha interessato non solo la Sp 76.
    Con i comunicati a “nastro” a volte si pesta qualcosa di morbido, quasi soffice, ma si sente bene..
    P.s. Ho lo stesso cognome del consigliere, ma non so neppure chi sia.

    • Firma - Maximiliano Giberti
  2. LA PROVINCIA RISPARMI 400.000€ DI SOLDI DELLA COLLETTIVITA’
    Fa piacere che un uomo delle istituzioni come Giberti si spenda nel polemizzare con chi, pur in prospettiva elettoralistica, raccoglie ed esprime le lamentele della popolazione per la persistente chiusura di una strada provinciale.
    Mi fa un po’ meno piacere e trovo scorretto che l’ex sindaco di Albinea, politico di lungo corso e di consolidata esperienza amministrativa, ora approdato in provincia e con vista Iren secondo la nota e collaudata “ teoria delle porte girevoli “ lamenti superficialità del sottoscritto nell’esame dei luoghi e dell’impiego delle nozioni ingegneristiche.
    La carreggiata stradale SP 76 che conduce al Castello di Carpineti (maniero di proprietà della Provincia) non ha ceduto, ma è stabile, si tratta solo di togliere la colata di terriccio e di fare un buon drenaggio di salvaguardia.
    Nella mia esperienza lavorativa assieme al grande ruspista Ilari di Paullo (lui aveva la capacità di fermare ogni tipo di frana) di franamenti ne abbiamo sistemati tanti e ben più complessi della franetta in questione.
    Il consigliere della provincia proprio perché non è esperto in frane faccia una cosa semplice, chiami un camionista, un ruspista ed uno escavatorista faccia pulire bene la scarpata, le cunette e la strada, realizzi un buon drenaggio per l’allontanamento delle acque e risparmierà ben 400000€ di soldi pubblici da utilizzare meglio.
    Gli interventi di rinforzo delle scarpate, di rinaturalizzazione, di piantumazione e quant’altro previsto dagli ‘esperti’ sono secondari.
    La natura nel giro di pochi anni provvede da sola ed autonomamente a stabilizzarsi in modo sicuro.
    Analoghe “franette “sono già state curate e riparate da un loro tecnico che aveva ovviato al pericolo di smottamenti sulla strada subito riaperta mediante la semplice e banale apposizione di guard-rail a monte con cui venivano trattenuti eventuali nuovi modesti smottamenti e che , sarebbe stato possibile svuotare al bisogno con modesti interventi di pulitura.
    La gente del posto è interessata alla riapertura della strada e si lamenta dell’inefficienza della provincia.

    • Firma - FABIO FILIPPi
  3. Fuori dal “dibattere” tra Consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture e Fabio Filippi, mi par di cogliere nelle parole del secondo una certa qual dose di senso pratico, quella di una volta mi verrebbe da dire se la memoria non mi tradisce, e che forse tornerebbe utile anche ai giorni nostri (perlomeno a mio modesto parere).

    P.B. 15.09.2024

    • Firma - P.B.