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quando si passa da soccorritore ad essere soccorsi

Parla il vigile del fuoco soccorso dopo un brutto incidente

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Circa venti giorni fa un vigile del fuoco mentre stava facendo attività di addestramento, monitoraggio e mappatura del territorio per il rischio incendi ha avuto un brutto infortunio nei pressi della Pietra di Bismantova.

Fare il vigile del fuoco non è mai solo un lavoro ma è una scelta di vita nella quale ci si mette a disposizione degli altri, ci si assume delle responsabilità e naturalmente anche dei rischi.

Forse nell’ideale di ognuno c’è il fatto che i vigili del fuoco, gli infermieri, i medici, i volontari del soccorso e via discorrendo non si debbano mai fare male e neppure ammalarsi, ma non è vero. Capita a tutti di essere soccorsi.

Ed è proprio quando si passa dall’altra parte che si notano la professionalità, l’umanità, la serietà e la dedizione che ognuno di questi operatori mette nel lavoro che fa. Un lavoro che “si sceglie” non per lo stipendio ma perché lo si ha nel sangue.

“Stavo percorrendo un pezzo di strada alla sommità della Pietra – spiega il vigile del fuoco - quando ad un certo punto ho avuto un incidente con il quad. E’ stato un bruttissimo momento lo ammetto ed ho avuto bisogno di soccorso. E il ringraziamento per tutte le persone che mi hanno aiutato non sarà mai spiegabile con le sole parole. Ho trovato nei colleghi Vigili del Fuoco di Castelnovo ne’ Monti, in quelli del Nucleo SAF di Reggio Emilia, nel Soccorso Alpino SAER stazione Monte Cusna, personale tecnico e medico estremamene preparato sia professionalmente che umanamente”.

“Il mio è stato un incidente grave per cui ho avuto bisogno anche del personale del 118 automedica e autoinfermieristica del pronto soccorso di Castelnovo ne’ Monti, dell’elisoccorso 118 Ravenna e anche loro sono stati fantastici. Professionalmente molto validi ma allo stesso tempo di una umanità incredibile. Lo stesso vale per tutto il personale del pronto soccorso del Santa Maria Nuova di Reggio, del reparto ortopedia, della sala operatoria, gli oss, gli anestesisti, i chirurghi che grazie alla loro professionalità e competenza fanno dei veri e propri “miracoli chirurgici”. Naturalmente li ringrazio tutti e aggiungo il personale della Croce Verde Busana/Ventasso per tutti i trasferimenti. Lo devo ammettere nonostante avessi dolore le loro parole e i loro sorrisi mi hanno aiutato tantissimo in questo mese”.

“A loro, tutti loro, non posso che mandare un grazie gigantesco. Di solito sono io un addetto ai lavori e trovarmi dall’altra parte, con traumi dolorosi e importanti, mi ha fatto comprendere quanto sia necessario quello che facciamo. Vorrei infine sottolineare, nella mia esperienza lavorativa, come questa professionalità e dedizione sia davvero una costante nella nostra realtà reggiana e, guardando più in grande, in tutta la nostra regione Emilia-Romagna. Grazie di cuore da una persona che ha avuto bisogno di soccorso”.