Home Cronaca Elia Tapognani attore: “Il Teatro, la mia vita”
Modù Al Cavolaforum questa sera alle ore 21, ingresso gratuito

Elia Tapognani attore: “Il Teatro, la mia vita”

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"Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita", diceva Eduardo De Filippo. E c'è chi, del teatro,  ne ha fatto uno scopo di vita come Elia Tapognani giovane attore 29 enne di Felina.

Elia ha iniziato a fare teatro sin da piccolo con l'insegnante e attrice Francesca Bianchi. Innamorato del palcoscenico e dotato di vero talento ha proseguito gli studi alla scuola di teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone” e alla “Shakespeare School” di Torino, città in cui ora vive.

"Ho pensato che il teatro potesse essere la mia strada sin da piccolo.  - racconta Elia - dopo i primi anni di formazione ho cominciato a lavorare come attore diretto da maestri come Martin Kusej, Jurij Ferrini, Gabriele Vacis e Marco Paolini. Attualmente sto cercando di investire sempre di più su progetti e creazioni mie come lo spettacolo MODÙ! che sarà in replica al Cavolaforum stasera alle 21. Lo spettacolo parla della vita di un clown che come mestiere fa il lustrascarpe sempre in cerca di clienti, ma il fallimento, il caos e la precisione del gesto portano a una perenne contestazione della realtà. Lo spazio scenico è un surrogato di circo in cui lo spettatore è portato a ridere della propria sana stupidità".

"Nelle prossime settimane  - aggiunge Elia - sarò in Calabria per lavorare a un nuovo spettacolo della compagnia Crack24 di Torino di cui faccio parte. Come attore lavoro parallelamente sul teatro di prosa e il mondo della clownery. Un linguaggio primitivo e quindi sorprendentemente contemporaneo che in Italia viene ancora accostato alla pista da circo ma, negli ultimi cinquanta anni, ha vissuto significative evoluzioni".

Elia, che cos'è per te il teatro? 

Il teatro è ovunque, l'incontro dal vivo tra persone che raccontano una storia e altre che ascoltano. E' un fenomeno urgente e spontaneo in qualsiasi contesto.

Pensi che nella nostra montagna sia possibile vivere di teatro?

La nostra comunità ha una tradizione teatrale importante. Dai primi del ‘900 con le satire, passando alle commedie dialettali fino al teatro espressionista, di repertorio o originale. Fino a qualche anno fa ci sono stati due teatri nel comune di Castelnovo ne’ Monti. Uno è stato demolito recentemente e senza voler entrare in questioni amministrative o economiche ci ha lasciato comunque un vuoto culturale e comunitario fortunatamente colmato dalla forza innovativa di altri luoghi come Spazio Effebi19.

Adesso credo che ci sia bisogno di trovare un equilibrio tra titoli da cartellone e realtà emergenti per educare il pubblico alla vera funzione del teatro nella contemporaneità...

Intanto vi invito a venire a vedere MODÙ! che nasce grazie al lavoro mio, di André Casaca e il supporto artistico di Agnese Mercati e le musiche di Lorenze Valdesalici. Durante il processo creativo il Teatro Bismantova ha appoggiato con entusiasmo il progetto, così come Spazio Effebi19 che ora è ente co-produttore dello spettacolo. Contiamo tanto sulle realtà del territorio che rivolgono sempre cura e attenzione alle nostre proposte artistiche. Proposte che credo siano fondamentali per trovare l’equilibrio di cui parlavo prima.

Un'ultima domanda: il mondo del teatro è molto competitivo e spesso bisogna pensare ad un piano B... cosa ne pensi? Si tende spesso a fare questa domanda agli attori perché il teatro viene considerato un mestiere strano, più fragile e precario degli altri. Non vedo differenza da altri lavori artigianali. Sicuramente è un percorso complesso perché il sistema produttivo è guidato, spesso, da persone che non hanno visione e competenza per farlo. In tanti altri ambiti ritrovo queste stesse problematiche. Per questo ci vuole disciplina, consapevolezza e talento per crearsi un proprio spazio lavorativo.