Tentativo di truffa ai danni di un’anziana di 86 anni in provincia di Reggio Emilia. Il copione è sempre lo stesso e consolidato. Qualcuno chiama a casa di una persona anziana, presentandosi come maresciallo dei carabinieri e raccontando di un problema per un familiare, chiede i soldi e preziosi in oro quale cauzione per risolvere il problema.
Ed è quello che è accaduto una sera di metà aprile ad una signora reggiana che, contattata da un sedicente maresciallo dei carabinieri, è stata informata che la nipote era incorsa in una grave problematica di natura giudiziaria per la quale sarebbe stata arrestata se non fosse stata pagata in suo favore una “cauzione” da consegnare al collega che da lì a poco si sarebbe presentato presso la sua abitazione.
È così è stato: un complice ha suonato a casa dell’anziana facendosi consegnare 850 euro in contanti e vari monili in oro ottenuti i quali si è dileguato. Quando l’anziana ha realizzato di essere stata vittima di una truffa si è rivolta ai carabinieri di Baiso che hanno avviato le indagini riuscendo a identificare, grazie anche a preziose testimonianze che hanno confermato la presenza di due giovani nei pressi dell’abitazione della signora, i presunti responsabili del raggiro.
Per questi motivi con le accuse di concorso in truffa i Carabinieri della stazione di Baiso (RE) hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, un 22enne e un 21 entrambi residenti nel capoluogo partenopeo. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.
Gli approfondimenti investigativi hanno portato alla denuncia alla Procura reggiana dei due giovani presunti truffatori grazie anche al riconoscimento in apposita seduta di individuazione fotografica.