Poco prima di Ferragosto la Federfarma di Reggio Emilia ha evidenziato un problema che sta continuando a creare disagi ai pazienti che hanno bisogno di farmaci.
“Sono tante le segnalazioni che ci arrivano – spiega il dottor Giuseppe Delfini di Ferderfarma - relative a pazienti che vengono inviati in ospedale a ritirare farmaci che potrebbero invece essere consegnati in farmacia con migliori orari e a costo zero per il paziente. Anzi i pazienti potrebbero risparmiare tempo, carburante, parcheggio, spostamenti e problemi di svariato genere a eventuali accompagnatori. Scelte penalizzanti per quelle persone, soprattutto fragili, che sono soli e caso mai anche lontani dai centri ospedalieri”
“Sul tavolo di discussione regionale c’è ancora una proposta che prevede che almeno le farmacie disagiate e di montagna, quelle più lontane dagli ospedali, diventino l’unico punto distributivo del farmaco (stop quindi agli inutili pellegrinaggi in ospedale), facendo risparmiare tempo e km ai pazienti. A questi pazienti ricordiamo, ancora una volta, che tanti farmaci che vi costringono a ritirare in ospedale si possono ritirare in farmacia a costo zero. L’invito che rivolgiamo loro è quello di informarsi nella farmacia di paese per sapere se i farmaci per i quali sono inviati in ospedale si possono ottenere più comodamente vicino a casa. Più l’approvvigionamento del farmaco è complicato e oneroso, inoltre, più è facile che le cure non vengano seguite a dovere, con tutto quello che ciò comporta in disturbi, ricoveri, malanni e spese conseguenti. Cosa ben vista, ad esempio, in epoca covid”.
“Inoltre – continua Delfini - con i minuziosi controlli che come farmacie abbiamo su ogni nostra ricetta, potremmo evitare certi sprechi (dovuti alla distribuzione in ospedale) che vedono gettati, ad esempio per un cambio cura, oltre 4.350 euro di farmaci. Con una erogazione più comoda, magari, consentirebbe di diluire le somministrazioni riducendo il rischio di sprechi. Di esempi se ne potrebbero fare tanti e sappiamo che nessun sistema è perfetto. Pensiamo però che quello attuale sia decisamente migliorabile per tutti, servizio sanitario, pazienti (e loro famiglie) e farmacie che, ricordiamolo, in tanti luoghi sono rimasti l’unico presidio sanitario dello Stato sempre aperto e disponibile”.
Un supporto importante arriva da CUPLA (Coordinamento Unitario Pensionati Lavoro Autonomo provincia di Reggio Emilia) che, attraverso il presidente Luigi Davoli e il coordinatore Giulio Parmiggiani affermano “Il contenuto di quanto scritto da Federfarma-Reggio non ci sorprende e nei vari eventi da noi organizzati sia a livello nazionale, regionale e provinciale, abbiamo sempre posto l’argomento all’attenzione delle istituzioni. Ricordiamo che rappresentiamo una platea importante (come over 65 il 25% della popolazione) e come tale riteniamo importante che ci sia una presa di posizione anche da parte delle Farmacie pubbliche, Ausl, Provincia e altri enti. Occorre sollecitare la politica e le istituzioni di riferimento, cercando di non stravolgere quanto già esiste, a prendere provvedimenti necessari e idonei per cercare di migliorare i servizi riducendo costi a vantaggio di tutti. Che si parli di istituzioni, pazienti e cittadini”.
“In un momento di criticità come quello che stiamo attraversando, anche con i medici di base, alcuni accorgimenti evidenziati da Federfarma-Reggio potrebbero dare, essere utili. Sappiamo che le tempistiche saranno lunghe ma auspichiamo in una presa di posizione da parte di tutti i diretti interessati istituzionali a breve. Da parte nostra vigileremo, solleciteremo in modo che tutti, nel rispetto delle proprie competenze, si prendano carico del problema”.
Il problema posto da questi due enti non è certamente semplice e neppure facile da gestire e sistemare. Ora bisognerebbe comprendere come e cosa vogliono fare le istituzioni per cercare di “risolverlo”.