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Proseguono con il professor Mauro Giudici le “Domeniche sul territorio” a Cortogno di Casina

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L’Appennino in questi giorni è molto affollato. Forse perché ancora molto “naturale” e accogliente ma con un po’ di apprensione per “qualche debolezza” come si è visto anche nello scorso mese di giugno, quando precipitazioni di intensità eccezionale, hanno causato piccoli smottamenti e frane, un esempio di rischi naturali cui è soggetto.

Ne parlerà a Cortogno domani, domenica 18 agosto alle 17 il professor Mauro Giudici, nell’ambito della rassegna “Domeniche sul Territorio” curata da Giovanna Caroli per il Comune di Casina, in collaborazione con la Procortogno.

Nato a Milano 61 anni fa, docente di geofisica all’Università degli Studi di Milano, il professor Giudici vive nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola da oltre 30 anni ma passa da sempre le vacanze estive al Mulino di Cortogno luogo d'origine della famiglia paterna. La sua attività di ricerca riguarda principalmente la circolazione delle acque nel sottosuolo soprattutto con lo sviluppo e l'applicazione di modelli matematici. É stato vicesindaco e consigliere comunale (rieletto per un altro quinquennio nell'ultima tornata di elezioni amministrative) del Comune di Casale Corte Cerro (VB), un’e sperienza, che aggiunta agli studi e alle radici “montanare”, lo rende particolarmente sensibile alle responsabilità verso il territorio.

“La ricerca scientifica – spiega Giudici - studia questi fenomeni da molto tempo e fornisce importanti strumenti affinché le conseguenze negative di questi pericoli naturali siano fronteggiate nel miglior modo possibile e in qualche caso addirittura limitate. Vedremo come sia possibile definire il rischio e focalizzeremo alcuni concetti, quali la pericolosità, cioè la probabilità che si verifichi un evento potenzialmente dannoso, e la vulnerabilità, cioè la probabilità che l’evento causi effettivamente danni. Da un lato, chi riveste ruoli politici o amministrativi deve conoscere e considerare questi concetti per pianificare in modo razionale, efficace ed efficiente, sia interventi di prevenzione e mitigazione sia attività di protezione civile. Dall’altro lato, chiunque conosca questi concetti può confrontarsi con i rischi naturali in modo più consapevole e quindi con meno pericolo e più tranquillità”.

Si parlerà dunque di alcune “storie”, riferite soprattutto al territorio emiliano, a partire dalle quali verranno condivise riflessioni e risposte a diverse domande. I cambiamenti climatici che stiamo osservando sono eccezionali o si sono già verificati nel corso della storia geologica del territorio? In passato, come hanno reagito le popolazioni ai cambiamenti climatici e più in generale ai rischi naturali? Cosa possiamo imparare da queste storie? La risposta a Cortogno domani alle 17.