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domani alle 16,30 al castello di sarzano

Il professor Davide Valcavi dialogherà con Silvia Guissani del suo libro “Senza Corrispondenza”

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Domani alle ore 16,30 nella splendida cornice del Castello di Sarzano, Silvia Giussani, presenta la sua prima opera letteraria dal titolo “Senza Corrispondenza” (ed. Albatros -  Roma).

Come riportato nel sottotitolo, ironico ma allo stesso tempo concreto e realista, si tratta di “Piccoli esercizi per sopravvivere ai sentimentalismi”.

A dialogare con l’autrice sarà il professor Davide Valcavi.

Lo stile del libro è essenziale e pulito. Ed è proprio la sua semplicità a lasciare un'impronta profonda sul lettore. Le pagine scorrono in modo veloce e piacevole con una scelta accurata delle parole che rendono i versi limpidi ed evocativi. Sulle parole vi si ritorna più volte per catturarne ogni sfumatura emotiva, sia essa positiva o negativa, per riflettere ed approfondire i significati che l’autrice ha attribuito ai testi senza mai scivolare nel sentimentalismo.

E’ tuttavia volutamente lasciata al lettore stesso ampia autonomia interpretativa. Forte del proprio back ground, è lui stesso in grado di attribuire ai componimenti anche significati differenti rispetto alle intenzioni dell’artista.

Il taglio dei componimenti è indubbiamente ermetico e rimanda, senza presunzione, ad Ungaretti e al movimento di cui era insigne rappresentante. Lo scritto della Giussani asciutto ed essenziale, esclude le descrizioni approfondite e dettagliate per lasciare spazio alle suggestioni che individualmente vengono percepite dal lettore, diverse da ognuno.

Nella prima parte, intitolata “Senza corrispondenza”, i componimenti creano un linguaggio espressivo intenso, caratterizzato da una struttura minimalista. La seconda parte, “Cartoline”, si ispira all’haiku, una forma poetica giapponese che in tre versi, rispettivamente di cinque, sette e cinque sillabe, concentra l'essenza della poesia facendo riferimento ad una stagione o alla natura.

La cartolina non implica una risposta, chi la scrive magari desidera mandare anche solo un saluto, un bacio o un abbraccio senza aspettarsi di ricevere alcunché di ritorno.

E’ anche un modo “anziano” di comunicare, avulso dai martellamenti dei moderni whatsapp e sms che implicano un riscontro ritenuto doveroso ed imprescindibile per il cosiddetto “galateo dei social”

Il leggero volumetto si presenta con una grafica lineare ed accattivante. Le stilizzate immagini floreali intervallano i componimenti creando piacevole movimento. I diversi spazi bianchi creano danno al lettore l’opportunità per fissare appunti e riflessioni personali.

Silvia Giussani nasce a Reggio Emilia il 6 maggio 1970. Trascorre l’infanzia a Milano prima di tornare nella sua città natale, dove completa gli studi ottenendo il diploma di Liceo Scientifico. Si trasferisce a Bologna per laurearsi in Scienze Politiche. Ha sempre lavorato nel campo delle risorse umane e del sociale. Da alcuni anni insegna nelle scuole superiori. Dopo la nascita dei figli, si è trasferita nell’Appennino Reggiano.