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Questione rifiuti: brevi riflessioni

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Riceviamo e pubblichiamo
Questione rifiuti:  brevi riflessioni
E’ di qualche giorno fa un’intera pagina dedicata alla questione rifiuti  da parte di uno dei nostri quotidiani, con un   titolo  dove  si  parla di retromarcia riguardo al  “porta a porta”, e con articoli che si addentrano nella tematica, anche col mettere  a confronto  diverse  metodologie  impiegate o impiegabili nel sistema di raccolta o conferimento, il cui insieme ci dà l’idea della indubbia complessità del problema,  informandoci altresì  dell’esistenza di  eventuali pratiche o tecniche  tra loro differenti, e per solito  alternative, ma casomai  pure vicendevolmente complementari (come pare succedere).
Ragionando dell’argomento, io credo debba restare innanzitutto ferma in ciascuno di noi la consapevolezza di avere a che fare con una materia affatto semplice, e di non facile soluzione, anche perché variano i contesti sui quali si va ad  intervenire, ma andrebbe nel contempo evitato, a mio parere almeno, di  ritenere ottimale  l’uno o altro metodo,  tanto da vederlo e farlo semmai passare come impareggiabile ed insostituibile  (il che capita talora di  sentir dire), dimenticando di riflesso che tutto è perfettibile e migliorabile, secondo una vecchia massima di  potenziale larga  applicazione.
In tema di rifiuti ognuno di noi può aver maturato  la propria e legittima opinione, ma nel sostenere le rispettive tesi ne andrebbero riconosciuti  gli eventuali limiti, del che dovrebbe viepiù convincerci pure  il fatto che ne sentiamo parlare abbastanza spesso, con apparenti ripensamenti anche per “manuali”  ritenuti ormai consolidati, ma che sembrano invece dimostrarsi al di sotto delle aspettative, quanto a risultati, e un tale “evolversi” delle cose dovrebbe quantomeno indurre in questa fase  alla prudenza chi, nell’ambito montano,  vorrebbe semmai  estendere ulteriormente il “porta a porta”.
(P.B.)