Si è conclusa nella mattinata la manifestazione per la commemorazione dei caduti di Minozzo. Indetta dal comune e dall’associazione liberi partigiani italiani-cristiani di Reggio Emilia (che ne ha curato l’organizzazione e il cerimoniale) è stata accompagnata dalle note musicali del corpo bandistico di Villa Minozzo.
Si è partiti dalla celebrazione della messa nell’antica Pieve da parte di Don Evandro Gherardi con la collaborazione del diacono Gianluca Togninelli per poi spostarsi presso il monumento collocato nel muro esterno del cimitero.
Il saluto del primo cittadino di Villa Minozzo, Elio Ivo Sassi, per poi passare testimone e microfono a Giammaria Manghi, capo della segreteria politica del presidente della Regione che ha fatto da oratore ufficiale.
“Durante il rastrellamento germanico dell’estate di ottant’anni fa, oltre a Dabrinville e a Caselli, persero la vita, il 4 agosto, fucilati in prossimità del camposanto – quattro abitanti di Minozzo, Luigi Milani, Davide Albertini, Riziero Albertini e Carlo Attolini, nonché Armando Dallari e Leonildo Dallari di Maro, in comune di Castelnovo Monti. Nel corso delle giornate precedenti, sempre in zona, erano stati trucidati altri minozzesi, Vittorio Martinelli, Giuseppe Razzoli, Antonio Marazzi, Pellegrino Antichi, Lealdo Croci e Telesforo Costi, oltre a Nello Cotti di Carniana e ad Italina Vacondio di Reggio Emilia”.
La lapide ricorda anche tre persone catturate negli stessi frangenti e poi decedute in luoghi di deportazione: Guido Tacchini, Pietro Farioli e Florindo Farioli.
La conclusione è avvenuta con la benedizione della stele e un omaggio floreale alle vittime.