Torna la Fiera del Parmigiano Reggiano di Casina, giunta alla 58esima edizione. Da venerdì 2 a lunedì 5 agosto, quattro giorni di spettacoli, dj set, balli, mostre, gare, aperitivi e giochi pensati per tutti, adulti e bambini, per portare nel comune dell’Appennino reggiano arte e divertimento, e soprattutto l’eccellenza produttiva locale.
41 i caseifici di montagna che parteciperanno alla parteciperanno alla Fiera, offrendo a tutti i visitatori degustazioni con la possibilità di acquisto. Sarà inoltre presente uno stand in cui si potrà partecipare a degustazioni curate da APR (Associazione Assaggiatori Parmigiano Reggiano) e comprare il Parmigiano Reggiano di montagna prodotto nelle quattro province della zona geografica.
Inoltre, domenica 4 agosto alle ore 20:30 presso l’incrocio tra Via Roma e Via Caduti sarà possibile assistere alla creazione dal vivo di una forma di Parmigiano Reggiano.
L’appuntamento più atteso della Fiera è la 12a edizione del Palio del Parmigiano Reggiano “Città di Casina”, lunedì 5 agosto alle ore 20:00 in piazza IV Novembre, nel quale i 41 caseifici competeranno con Parmigiano Reggiano di montagna di 24 e 40 mesi, che saranno valutati da una giuria composta da assaggiatori certificati della APR.
Ci sarà poi la 7^ gara di taglio della forma: sotto gli occhi dei giudici e del pubblico, i mastri casari si sfideranno nel tagliare una forma in porzioni sempre più piccole, dalla mezza forma a un ottavo, sino ad arrivare a punte il più possibile vicine al chilo di peso l’una. È una gara che mira sia alla bellezza e alla nettezza del taglio, sia alla bravura nella porzionatura manuale della Dop.
"Siamo orgogliosi di annunciare la 58a edizione di questa rassegna unica nel suo genere", dichiara Stefano Costi, sindaco di Casina. "Questa fiera è un’occasione irrinunciabile non solo per far conoscere il nostro territorio, ma anche per comunicare un prodotto di immenso valore quale il Parmigiano Reggiano di montagna. Un valore che non è solo finanziario, dato che la Dop è la colonna portante dell’economia di montagna e una delle principali attrazioni per il turismo enogastronomico, ma anche e soprattutto sociale, dato che dà un contributo fondamentale al mantenimento delle comunità in zone altrimenti a rischio abbandono".