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Carpineti Civica, “Serve una soluzione alla questione Don Cavalletti”

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Carpineti Civica, “Serve una soluzione alla questione Don Cavalletti”

Il gruppo Carpineti Civica chiede al sindaco Ruggi di lavorare per una soluzione "pubblica, trasparente e fatta con competenza".

"Nel consiglio di lunedì  - si legge nella nota - abbiamo presentato un’interrogazione sulla gestione del Don Cavalletti presso ASC Appennino reggiano. Lo abbiamo fatto subito all’inizio del mandato del nuovo sindaco per capire quale sia la sua idea sulla situazione gestionale e finanziaria e manifestare tutta la nostra preoccupazione per il futuro della struttura, su cui il comune di Carpineti, quando la società ASP sarà sciolta, non avrà più nessun potere. Nemmeno quello di impedire, e temiamo che ce ne sia la volontà, il trasferimento del servizio alla cooperativa. Una decisione che di fatto può prendere in autonomia il comune di Castelnovo".

"Con un’azione piuttosto discutibile - continuano i consiglieri - infatti, i sindaci hanno approvato l’estinzione di ASP all’inizio di giugno, a pochi giorni dalle elezioni. Correttezza istituzionale avrebbe voluto che dopo aver affrontato con scarsa decisione il problema per 10 anni lasciassero ai successori l’ultima parola su una questione in cui le cose, proprio per motivazioni politiche, a partire dal totale disinteresse a investire sulla struttura, non sono mai andate come avrebbero dovuto".

Per gli esponenti del gruppo Carpineti Civica "anche dal bilancio finale 2023 risulta che ASC paga il dovuto ad ASP con grave ritardo. In risposta a una nostra domanda ci è stato detto esplicitamente che versa quando la cassa glielo consente, dal momento che non le viene concesso un fido. Si tratta di una situazione preoccupante e molto grave per chi si occupa della gestione non solo dei nostri anziani, ma dell’area minori e di un presidio culturale importante come il teatro".

“È la gestione attuale, il nodo da sciogliere”

Casa residenza anziani ASP "Don Cavalletti"

“Una gestione molto fragile che denunciamo da tempo, unica voce politica in montagna, in un’azienda priva da mesi di un CDA, che ha usato come banca ASP - senza entrate e in liquidazione - per tutto il 2023 e che non pare avere nessuna intenzione di rimborsare gli interessi bancari che ASP ha dovuto sborsare per far fronte ai mancati versamenti. Interessi che, quasi totalmente, graveranno sulle casse del comune di Carpineti, malgrado le rassicurazioni che avevamo ricevuto dal sindaco Borghi. Come se non bastasse, oggi non è ancora noto il disavanzo - probabilmente di almeno 100.000 euro - che ASC ha generato non seguendo il piano economico finanziario, nella totale assenza di controllo da parte delle amministrazioni che possiedono l’azienda, della precedente amministrazione di Carpineti e dei partiti che le sostenevano. Altri soldi che i comuni dovranno tirare fuori. E che non erano previsti né dovuti. Un quadro molto complesso, finanziariamente molto fragile per le casse del comune di Carpineti che riemerge da anni di gravissima difficoltà finanziaria e che si trova ad approvare un nuovo debito fuori bilancio per far fronte ai costi dell’alluvione".

"Il sindaco Ruggi - conclcudono - ha espresso parole chiare prendendo impegni sul cambio della governance, la nomina del consiglio di amministrazione e, soprattutto, sul mantenimento pubblico della struttura. Parole che ricorderemo e a cui speriamo di non doverlo richiamare nei prossimi mesi. Ci sono state le elezioni. Ci sono dei nuovi sindaci. Il problema è grave ed è ancora sul tavolo. È ora di risolverlo e di farlo alla svelta. Continueremo a vigilare e a spingere perché l’impegno di chi amministra, a Carpineti e in montagna, porti a fare la cosa giusta”.