“Ci ha fatto piacere, a noi della Lista Vivere Ventasso, apprendere delle dimissioni del componente della Municipalità Ligonchiese autore del 'fattaccio' di cui si parla in paese, sulla stampa, in sede giudiziaria e legale”. Sono le parole dei consiglieri Paolo Bargiacchi, Luca Cecchi, Emiliano Pedrini, in merito alle vicende dello scorso 7 luglio, quando un consigliere della Municipalità di Ligonchio minacciò il vicino con un fucile perché infastidito dai rumori provocati dall'innaffiamento del giardino.
“Se avessimo voluto strumentalizzare – continua il gruppo - avremmo dovuto ricordare che il disinvolto uso delle armi, di legittima o illegittima provenienza, con o senza autorizzazione, è, secondo un’opinione assai diffusa appannaggio di persone ideologicamente collegate alla destra estrema e avremmo potuto, altresì, ricordare che il Sindaco in carica, per chiedere e raccogliere le dimissioni dell’autore dell’ignobile gesto, ha aspettato l’imbeccata della minoranza consiliare, essa pure non del tutto tempestiva”.
“Abbiamo invece - continuano - doverosamente segnalato l’episodio confidando che le persone più vicine e tutta la cittadinanza ligonchiese avrebbero preso le opportune distanze, senza soffermarsi a verificare l’appartenenza politica di un membro di Lista Civica. Ci troviamo invece, oggi, a fare i conti con un fantomatico e rigorosamente anonimo gruppo di ligonchiesi che si sarebbe schierato (il condizionale è d’obbligo) a difesa del consigliere dimissionario e dimissionato con la chiara (e forse un po' tardiva) presa di posizione del sindaco”.
“Non comprendiamo in verità cosa si voglia condannare come strumentalizzazione politica – rimarcano - qui e ora si può solo condannare senza se e senza ma, un gesto inqualificabile sul piano morale, politico e penale. In effetti la stessa evocazione dell’episodio del Capodanno a Rosazza nel biellese, non ha alcun contenuto strumentale, ma è un semplice, comune e ordinario accostamento di fatti analoghi, entrambi caratterizzati dall’uso improprio e abusivo delle armi lecitamente o illecitamente detenute”
“Una cosa continuiamo a non comprendere – concludono - perché mai non vengano rassegnate o fortemente richieste le dimissioni anche dall’Uso Civico e dal Consorzio Alta Val Secchia da parte di una persona che non rappresenta e non onora i cittadini di Ligonchio: tantomeno quelli che in forma rigorosamente anonima si sono spesi per difendere l’indifendibile!”