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Il cordoglio del Comune di reggio emilia

Il sindaco di Reggio Emilia ricorda la staffetta Castagnetti

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Nella Resistenza era stata Staffetta: aveva il compito, spesso difficile e rischioso, di tenere i collegamenti fra i diversi nuclei e brigate partigiane, di portare appunto ‘il testimone’, ovvero messaggi, informazioni, oggetti particolari. Nel nostro tempo, ha continuato a essere Staffetta, mantenendo senza sosta e con grande passione i ‘collegamenti’ tra la Resistenza e il mondo contemporaneo, negli incontri pubblici o trasmissioni televisive in cui veniva invitata a testimoniare, a raccontare.

E’ stata questo Giacomina Castagnetti, scomparsa a 98 anni nella sua Castelnovo ne' Monti, dopo una vita piena, vissuta con forte spirito di autonomia e libertà, impegno civile, sindacale e politico, militanza per i diritti, e con un amore veramente grande per la propria famiglia, che aveva realizzato con il marito, avvocato Onelio Coli, conosciuto proprio a Castelnovo.

Proveniva da una famiglia antifascista e perseguitata della pianura, gestì a Reggio Emilia durante il fascismo e nella Resistenza la Casa di latitanza di Castellazzo. Toccò a Giacomina soccorrere Otello Montanari e Giglio Mazzi, partigiani feriti nello scontro a fuoco coi fascisti lungo la via Emilia Ospizio, che come Castellazzo era inserita nella zona operativa a Est della città.

Fece inoltre parte dei Gruppi di difesa della donna e dell’Udi e proprio con Giglio Mazzi, scomparso pochi giorni fa, è stata per lunghi anni Staffetta e Testimone insieme di un periodo storico vissuto in prima persona, con coraggio, in tanti incontri con i giovanissimi, ragazze e ragazzi a cui ha trasmesso il senso e i valori della sua esperienza nella lotta di Liberazione e nell’impegno politico e sociale che ha caratterizzato tutta la sua lunga vita. Al figlio Paolo, a tutti i famigliari e a quanti hanno incontrato e potuto conoscere Giacomina Castagnetti, il cordoglio mio personale e dell’amministrazione comunale.

(Marco Massari, sindaco di Reggio Emilia)