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Elda racconta la Bibbia: Ester

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Come vedete la bibbia racconta ancora di donne coraggiose.

Ester è una giovane Giudea che vive con lo zio Mardocheo lui l’aveva adottata dopo che era rimasta orfana.

Era il secondo anno del regno del grande re Assuero e Mardocheo che viveva nella grande città di Susa, era un uomo ragguardevole che prestava servizio alla corte di questo re, lui proveniva dal gruppo di esuli che Nabucodonosor, re di Babilonia, aveva trasportato in Gerusalemme.

Una notte questo Mardocheo fece un sogno:

“Grida, tumulti, tuoni e terremoto e due grandi draghi avanzavano pronti alla lotta, tutti erano terrorizzati e pronti a morire, poi spuntò una luce e gli umili cominciarono a divorare i superbi”.

A quel punto Mardocheo si svegliò.

Lui viveva a corte con Bigan e Terens, i due anunchi del re che costudivano la corte.

Dopo quel sogno, Mardocheo comincio ad ascoltarli origliando dietro le tende e dai loro dialoghi capì che volevano la morte del re, così furono scoperti e fatti fuori.

In quel tempo, Assuero regnava su 127 province che andavano dall’India all’Etiopia.

Con lui viveva la regina Vesti, questa era orgogliosa e capricciosa, un giorno rifiutò di eseguire un comando del re, che voleva presentarla ai capi e mostrarne la sua bellezza.

Rifiutare un invito del re era una cosa molto grave, se la cosa veniva risaputa, tutte le donne avrebbero usato quest’esempio per disubbidire al marito (pensate un po’ che povere donne erano).

Perciò Vesti venne punita in modo molto severo e il re non la volle più accanto a lui.

Una volta sbollita la collera, tutti quelli che erano rimasti vicino al re, pensarono di trovargli un’altra moglie:

“Si cerchi per il re, fanciulle vergini di aspetto avvenente, quella che piacerà di più al re prenderà il posto di Vesti “.

Ester, la figlia adottiva di Mardocheo, che era molto bella e intelligente fu presentata anche lei al re dopo intensi preparativi.

Lui se ne innamorò e lei trovò grazia e favore ai suoi occhi, molto più di tutte le altre ed infine il re le pose sul capo la corona regale e la fece regina al posto di Vesti.

In seguito poi Assuero promosse Aman figlio dell’Agachite alla più alta dignità e tutti dovevano inchinarsi davanti a lui, solo Mardocheo non lo faceva mai. Anche i ministri lo redarguirono, ma lui non s’inchinò mai.

Quando Aman se ne accorse decise di distruggere tutto il popolo dei Giudei e fece firmare l’editto da Assuero, questo com’era solito fare, firmò senza leggerlo non sapeva cos’era.

Quando Mardocheo venne a saperlo, si stracciò le vesti si vestì di sacco e si cosparse il capo di cenere e usci in mezzo alla città mandando alte grida fino alla porta del re, che rimase chiusa.

Allora Ester chiamò uno degli Anunchi e lo mandò dal padre per sentire cosa era successo.

Mardocheo spiegò tutto a questo e gli diede anche copia dell’editto promulgato da mostrare ad Ester in modo che lei implorasse grazia al re.

Lei non poteva presentarsi al re senza essere chiamata ed erano più di trenta giorni che questo non avveniva.

Allora questa regina ordinò a Mardocheo e a tutti i Giudei di radunarsi, pregare e digiunare in modo che Dio l’aiutasse nel suo intento.

Anche lei pregò e digiunò per tre giorni e tre notti, poi si agghindò nel migliore dei modi, il suo viso era splendente di bellezza, prese due sole ancelle e appoggiandosi al braccio di una, mentre l’altra le reggeva lo strascico del mantello.

Ester appariva rosea nello splendore della sua gioventù e della sua bellezza, il suo viso era gioioso come pervaso d’amore, ma il suo cuore era stretto da una grande paura.

Si trovò alla presenza del re egli era seduto sul trono regale, vestito di tutti gli ornamenti, tutto splendente di oro e pietre preziose e aveva un aspetto terrificante.

Appena la vide, Dio cambiò in dolcezza lo spirito del re, fattosi ansioso balzò dal trono, la prese fra le braccia fin che lei non si fu ripresa e con parole rasserenanti le diceva:

“Che c’è Ester? Io sono tuo fratello, tu non devi morire, il nostro ordine riguarda solo la gente comune, avvicinati”.

La baciò e le disse:

“Parlami”.

“Oh, mio signore, io ti ho visto come un angelo di Dio e il mio cuore si è agitato davanti alla tua gloria, perché tu sei meraviglioso o mio signore, il tuo volto è pieno d’incanto”.

Ma mentre parlava cadde svenuta. Il re si impressionò e tutta la gente del seguito cercava di rianimarla.

Allora il re disse:

“Che vuoi Ester? Qual è la tua richiesta? Fosse pure la metà del mio regno l’avrai”.

Ester rispose.

“Se così piace al mio re, venga oggi il re e Aman al banchetto che gli ho preparato”.

Il re ordinò che venisse subito convocato Aman e andarono al banchetto e mentre bevevano il vino il re chiese a Ester:

“Qual è la tua richiesta o regina?”

Allora lei rispose:

“Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, oh re e se così piace al re, mi sia concessa la vita e il mio desiderio è quello che sia risparmiato anche il mio popolo”

Il re rispose:

“Chi è? E dov’è colui che ha pensato una cosa simile?”

Allora Ester rispose:

“Il nemico malvagio è Aman”.

Il re uscì in giardino e quando rientrò, trovò Aman che sorrideva, sdraiato sul divano della regina, allora capì il doppio gioco di Aman e lo fece impiccare con tutta la sua famiglia, Aman fu appeso allo stesso palo che lui aveva fatto erigere per impiccarvi Mardocheo.

Poi tutti i Giudei insorsero e si difesero da quelli che volevano sterminarli.

Naturalmente ci fu un gran massacro di persone lo stesso, ma Ester coraggiosamente era riuscita a salvare il suo popolo e quel giorno fu ricordato come un giorno di gran festa.

Questo avvenne il 13 del mese di “Adar” il 14 si riposarono e ne fecero un gran banchetto.

Mardocheo e la regina scrissero tutti questi avvenimenti e mandarono lettere a tutti i giudei vicini e lontani affinchè questo giorno venisse ricordato sempre col nome di “purim”.

Poi un ordine di Ester stabilì le modalità di questo “purim” e ciò fu scritto in un libro.

Mardocheo divenne la seconda persona dopo il re e questo re impose un contributo per aiutare le isole del mare e il continente.

Tutti i fatti riguardanti Mardocheo e la figlia adottiva, le descrizioni della sua grandezza sono scritti ne libro delle “Cronache dei re di Medio e Persia” Lui era diventato la seconda persona dopo il re Assuero, grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine.  (Elda Zannini)

 

DIALETTO: ESTER

Cuma i vdì la bibbia la cunta ancòra ed dòni curagiusi.

Ester l’era eùna ed la giudèa clà stéva cun su sèo Mardocheo ca l’aiva adutada quand a gh’éra mort i seò genitur.

L’éra al second ann ca regneva Assuero e Mardocheo cal steva in tla gran cità ed Susa l’éra un om c’al presteva servèsi àla curta da ste re.Lu po’ l’èra eun ed ch’iesuli che Nabucodonosor alura re ed Babilonia l’aiva traspurtà in Gerusalemme.

Na nòta ste Mardocheo l’ha fàt un breùtt insoni. Al sentiva sbraiàr lamp trun la tèra clà termeva e deù grand dragh chi se sfidèvne, teùcc ièrne terurisà, ma po’ l’è speuntà na lus e i deble iàn cumincià a divuràr i superbi.

A cul punt l’è Mardocheo al s’è desdurmì.

Lu al viviva àla curta dal re cun deu “anunchi” dal re ch’ierne qui chi ceùstudivne tòta la curta.

Dop cl’aiva fat ste insòni Mardochèo là cumincià a spiaia e l’ha fàtt prest a capìr chi vrivne far fòra al re.

In cul temp là Assuero al regneva insèma a 127 pruvinci c’andèvne da l’India fin a l’Etiopia.

Cun ste re po’ agh viviva la regina Vesti, questa l’éra un po’ capriciusa e na vòlta là sé rifiutada d’ubdir al cmand dal re, ca vriva presentala a di Cap per far vedre quant l’éra bèla.

Rifiutàr un’invid dal re, l’éra na cosa d’an credre sas feùsa gnu a saver in gir, teuti al dòni a gl’iarèn fàt la stesa cosa.

Alura per punisiùn al re an l’ha peò vruda vedre.

Na volta che a ste re a gh’era pasà la ràbia, qui chi gh’astevne vsin ian pensà da rdagh muièra.

“C’as serca in gir dal beli ragaseòli “vergini”, quela cl’à piasrà di peò al re la ciaparà al post ed Vesti”.

Anch Ester la fieola adutiva ed Mardochèo, l’éra bèla e in po’ anch inteligenta e i l’an preparada per presentala al re.

Lu al s’è inamurà seùbèt e le l’éra dventada la su preferida e àla fin ste re al gh’à mess in cò la curuna e l’è dventada regina.

Dop un po’ ed temp Assuero l’aiva prumòss Aman fieol ed l’Agachite àla pu alta dignità ed la curta e teùcc i duvivne inchinàs davanti a lù, ma Mardochèo an li feva mai. Anch i minestre i gh’aivne bravà, ma lu an nin vriva mea saver d’inchinàs davanti a leù.

Quand po’ Aman a snè acòrt l’ha decìs ed far feòra teucc i Giudei e l’ha fàtt firmar l’urdne al re e quest a l’ha firmà cuma l’éra su solite sensa gnan saver cusa a gh’éra scrètt.

Quand Mardochèo a l’è gnu a saver, al s’è sciancà i vestì al s’è mess un sacc adòss al s’è insendrà i cavì e al gireva per la cità sbraiànd fin àla porta dal re, ma ansun al gh’à avert.

Alura Ester l’ha mandà eùn di seò anunchi da su pà per saver cusa l’éra sucèss.

Mardochèo pra spiegas mei al gh’à mandà na copia ed l’urdne firmà dal re in mod chi le a li preghèsa ed fagh la grasia.

Le l’an pudiva mèa presentàs al re sensa esre ciamada e l’éra quasi eùn mes chi lu an l’aiva mèa sercada.

Alura ste regina l’ha urdnà a Mardocheo e a teùcc i Giudei da dsunàr e pregàr teùcc insèm in mod che Dio a l’aiutèsa in t’al su intènt.

Po’ per tri dè anca lè l’ha fatt quest, po’ l’ha s’è preparada in t’al mod gieùst, la su facia la splendiva, l’ha da al brasètt a na su ancèla mentre cl’atra la gh’arsiva al mantèll ded dre.

Ester achsè l’éra blèsma la splendiva cun teùta la su giuventù la su fàcia l’ampariva inamurada, ma ed dentre ed lè a gh’éra na gran paeùra.

La s’è truvada davanti al re che cumi a l’ha vesta l’è saltà zò dal trun e la su fàcia l’è cambiada da seri cl’éra l’era dventà duls e a l’ha ciapada fra i seò brass e al ghè dsiva:

“Ester cusa a gh’è? Parla me i sun cumi tu fradèl! Te t’en dev mèa murir, l’urdne ch’iema da an riguarda mea te”.

Po’ a l’ha basada e al gh’ha dett ancòra.

“Parla Ester, me i t’ascult”.

“Te i te al mi sgnur, ma me i t’ho vèst cumi un angele e al mi cor al s’è agità davanti àla tu gloria, la tu fàcia la m’incanta”.

E mentre la parleva l’éra tant emusiunada e impaurida cl’è svenuda. Al re al s’è impressiunà e teùcc qui ch’ierne l’è i tentevne ed fàla arturnàr.

Alura al re l’ha dett:

“Cusa vòt Ester, cusa at devi dàr s’it veò la metà dal mi regn, me it la dagh”

Alura Ester la s’è fàta curagg:

“Se al mi re al veòl, c’al vegna insèm a Aman àla sena chi gh’ò preparà”.

Al re l’ha cunvucà seùbèt Aman e insem ien andà àla sena.

Mentre i bivne al vin al re l’ha dètt:

“Quala éla la tu richiesta o regina”.

“Si me iò truva grasia ai teò occ e se a pias al re, salva la mi vèta, ma anch quela dla mi genta”.

“Duv’el quel cl’à pensà ed far na cosa achsè”.

Alura Ester la s’è fàta curagg e l’ha dett:

“Clà persuna lè l’è Aman”.

Al sentìr quest al re l’è andà in giardìn, quand l’è rturnà dentre l’ha truva Aman c’al suridiva asacà insema al divan ed la regina, alura al re an gh’à peò veste e l’ha fat impicar Aman e teùta la su famèa.

Aman po al’ha fat impicàr in t’al stess pal chi leù l’aiva preparà per Mardocheo.

Po’ teucc i giudei is’en difes da qui chi ià vrivne masàr e a gh’è sta l’istess un gran masàcre ed persuni.

Ester cul su curàgg però l’agh l’aiva cavada a salvar na meucia d’ebrei e cul dè lè l’è sempre sta arcurdà cun un dè ed festa.

Mardocheo e la regina ian scrett teùtt quel cl’éra sucèss e iàn mandà na meucia ed letre vsin e luntan in mod che qul dè l’è agnesa sempre arcurdà cul nom ed “Purim”.

Po’ Ester l’ha scrett anch un Lebbre cun teoti al mudalità pr’arcurdàr cul dè lè.

Mardocheo po’ l’è dventà la seconda persuna dop al re e ste re l’ha impost un cuntribut pr’aiutàr agl’isole dal mar e al cuntinent. Teucc sti fatt ièn scrètt in t’al lebre dal “Cronache di re Medi e ed Persia”

Leù po’ l’era dventà la seconda persuna dop al re Assuero, grand fra i Giudei e amà da teùcc. (Elda Zannini)