Si sono quasi conclusi i lavori del Rifugio Segheria e quello che ne è emersa è una struttura ecosostenibile in linea con il 2024.
Le foto dall’alto lasciano quasi senza fiato. Questa distesa di pannelli sul tetto e la vegetazione che avvolge la struttura è decisamente affascinante.
“La ristrutturazione del Rifugio Segheria – spiega il presidente del parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano Fausto Giovanelli – è uno dei tanti progetti ai quali abbiamo potuto attingere attraverso il programma del Ministero dell’ambiente Parchi per il Clima. Un programma che assegna ai parchi nazionali risorse che il Ministero impegna sui vari territori. Naturalmente sono fondi vincolati al cambiamento climatico e devono essere utilizzati attraverso azioni standard molto restrittivi. Nel senso che si possono utilizzare solo per fare determinati interventi. Essendo poi il rifugio Segheria all’interno del parco e il parco è di proprietà demaniale in affidamento al parco siamo potuti intervenire in modo più importante”.
“I lavori non sono ancora conclusi ma siamo a buon punto. Il tetto della struttura è stato rimodernato – continua Giovanelli - e sono stati inseriti i pannelli solari per dare maggior autonomia alla struttura. Poi abbiamo effettuato potature sulla vegetazione circostante che prima copriva la struttura. Aumentato i posti letto nella parte foresteria e stiamo facendo tanti altri passi in avanti per dare maggiore autonomia alla struttura. Abbiamo ancora qualche lavoro da fare come la predisposizione per le bici elettriche e altri progetti che stanno venendo avanti”.
“Il Rifugio Segheria è stato ammodernato – afferma Elio Ivo Sassi consigliere del Parco – con un intervento in linea al momento attuale dandogli un’autonomia energetica importante. Sia per la struttura sia per chi lo gestisce che per chi ne usufruisce. E’ stato rifatto il tetto, che era piuttosto datato, con l’isolamento termico per renderlo più consono in estate e in inverno e dare ai turisti un servizio più congeniale. Siamo intervenuti anche sulla cappella dove c’è la chiesetta per darle maggiore risalto. La struttura nel suo insieme meritava un intervento in linea con i tempi e grazie a Parchi per il clima e al parco ci siamo riusciti. Ora – conclude Sassi - il nostro gioiellino potrà tornare a brillare sia per noi ma anche per tutti i turisti che ogni anno lo frequentano”