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E’ morto don Gino Bolognesi

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E’ morto nella notte tra l’11 e il 12 luglio, all’età di 71 anni don Gino Bolognesi, parroco di Campagnola, Fabbrico e Cognento. Era malato da tempo.

Lascia nel lutto i fratelli Teresa, Pierluigi e Isotta, i nipoti Alberto, Barbara, Stefano e Annaelisa, i pronipoti e tutti i familiari. La salma di don Gino riposa nell’abitazione in via Verdi 2 a Fabbrico; verrà esposta nella chiesa del Fabbrico a partire dalla tarda mattinata di domenica 14 luglio.

Il Rosario in suffragio viene recitato la sera di venerdì 12 luglio alle ore 20.30 nella chiesa di Fabbrico, sabato alle 20.30 nella chiesa di Campagnola e domenica alle 20.30 ancora nella chiesa di Fabbrico. Qui si svolgerà anche la celebrazione delle esequie, che sarà presieduta dall’Arcivescovo Giacomo Morandi lunedì 15 luglio alle 10.30. Dopo il funerale, don Gino Bolognesi riposerà nel cimitero di Fabbrico.

Don Gino era nato a Fabbrico il 20 ottobre 1952; nel paese natale aveva ricevuto l’ordinazione presbiterale in data 1° ottobre 1977. Dal 1979 al 1995 don Bolognesi è stato insegnante nello Studio Teologico Interdiocesano.

Ha iniziato il suo ministero come vicario cooperatore per il Duomo di Guastalla, dal 1979 fino al 1981, quando è stato poi nominato vicario parrocchiale a Campagnola, incarico quest’ultimo ricoperto fino al 1995.

Nel mentre il presbitero è stato vice-rettore del Seminario urbano, dal 1982 al 1985.

La sua opera instancabile di sacerdote lo ha portato a partire missionario “fidei donum” in Madagascar per circa un decennio, dal 1995 al 2006; nell’Isola rossa, come “uomo del fare”, si è speso in prima persona in modo particolare per l’Ospedale di Ampasimanjeva.

Rientrato in Italia, don Gino è stato parroco di Reggiolo e Villanova fino al 2015, quando monsignor Camisasca lo ha nominato parroco moderatore dell’unità pastorale “Madonna Pellegrina” comprendente le parrocchie di Campagnola, Cognento e Fabbrico.

Don Gino lascia il ricordo di un grande uomo di fede. "Il suo ministero – dice don Alberto Nicelli - si è caratterizzato per una generosità illimitata verso gli altri al punto da mettere se stesso e la sua salute in secondo piano".

Anche grande studioso - dal 1977 al 1979 ha compiuto studi biblici a Roma - appena rientrato in diocesi don Gino ha intuìto da subito quanto la vita sacerdotale non dovesse essere distaccata da un’esperienza pastorale concreta; per questo motivo il vescovo Baroni lo assegnò come vicario cooperatore alla Cattedrale di Guastalla.

Anche durante la sua attività di vice-rettore, don Bolognesi non ha rinunciato al suo ruolo di curato nella parrocchia di Campagnola.

La generosità e la grande fede di don Gino sono apparse ancora più evidenti quando, al rientro dalla missione, monsignor Caprioli gli ha affidato l’incarico di parroco di Reggiolo. E riandiamo con la memoria al 2012, quando il sisma sconvolge il paese e don Gino per stare vicino alla sua gente decide di abitare per mesi in un container posto nel cortile dell’oratorio completamente distrutto; il parroco si è impegnato poi attivamente per il restauro e la ricostruzione della chiesa parrocchiale reggiolese.

"Nel momento in cui è subentrata la malattia – ricorda ancora don Nicelli - don Gino ha consapevolmente continuato a lavorare senza risparmiarsi per non lasciare nulla in sospeso al suo successore, il tutto senza smettere di incontrare i parrocchiani ed essere a loro disposizione nel limite del possibile. Una larghezza di cuore che è valsa a don Bolognesi la stima dei confratelli, con cui ha sempre avuto un rapporto sincero e fraterno".