Borgo incorniciato tra nude rocce,
quando il destino sferza malvagio,
le strade lumeggiano di luce fioca,
le voci si contorcono senza parole.
Non siamo immortali questo è vero,
solamente le montagne sono eterne,
ma quando la vita veste la dipartita,
l’animo indossa il tumulto dell’addio.
Il petto duole nella piccola comunità
ormai dissanguata da funesti eventi,
strozza il fiato l’incertezza del futuro,
mentre il silenzio tra le valli incombe.
Riservato e sensibile il tuo passaggio,
vago incedere lento sulle rive del lago
dalle acque tranquille e rasserenanti,
come il quieto vivere di chi non c’è più.
In ricordo di Baccini Ezio