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“Dal buio la luce arriva più forte”: l’ invito alle donne di denunciare

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"Dal buio la luce arriva più forte" è l'invito a tutte le donne a non avere paura di alzare la voce, di denunciare.

Sono le parole di Dina, mamma di Juana Cecilia Hazana, vittima di femminicidio la notte del 20 novembre 2021 a Reggio Emilia, che ha pronunciato durante il convegno "Solo perché donne" che si è svolto lo scorso sabato presso la sala del Consiglio comunale di Castelnovo Ne' Monti.

L’evento è stato organizzato dall' associazione Gens Nova O.d.v Emilia Romagna in collaborazione con il sindaco Emanuele Ferrari, il Siulp di Reggio Emilia e da Nadia Vassallo, sensibile al tema della violenza di genere e in prima linea per il mantenimento del punto nascite a Castelnovo che ha moderato l' evento.

Una testimonianza forte e toccante quella di Dina che ha commosso tutti i presenti; Cecilia era la sua quarta figlia, la più coraggiosa, aveva un grande cuore con la vocazione al servizio. Laureata come insegnante ha servito il suo paese nel servizio militare peruviano e ha fatto parte dei Vigili del Fuoco in Perù. Tanti sacrifici e i sogni che Cecilia aveva deciso di realizzare in Italia, tra cui quello di assicurare un futuro sereno a suo figlio, il piccolo Alessandro che ora è con Dina che con dignità e coraggio affronta il suo dolore, il più atroce per un genitore.

In apertura i saluti istituzionali di Erica Spadaccini, assessora alle Pari Opportunità del Comune di Castelnovo ne' Monti che ha espresso vicinanza alla famiglia della vittima e ha annunciato

l'impegno istituzionale contro la violenza maschile sulle donne. A seguire Anna Protopapa, delegata regionale dell' associazione Gens Nova Emilia Romagna che si occupa della tutela di tutti i soggetti svantaggiati vittime di violenza, che si era costituita parte civile nel processo dell'omicidio di Juana Cecilia Hazana con l'avvocato Alex Silvestri, ha centrato il proprio intervento sulla tutela legata alla prevenzione per cercare di contrastare la violenza di genere che nonostante l' iter legislativo migliorato dalle recenti riforme continua ad essere un fenomeno preoccupante, che rischia la normalizzazione di comportamenti violenti nelle relazioni di coppia.

È fondamentale una intensa e costante attività di formazione - informazione nel tessuto sociale partendo dalle scuole primarie e urge la necessità di creare nuove sinergie tra Istituzioni e le realtà presenti sul territorio per reprimere questa spirale di violenza che opprime la libertà e i diritti individuali.

“Un problema culturale molto profondo da sradicare”, spiega Protopapa.

Si è poi inserito l'intervento dell'avvocato Alex Silvestri - Gens Nova Emilia Romagna che ha delineato gli aspetti del Codice Rosso, le evoluzioni normative, le esigenze di tutela delle donne e l'importanza dell'empatia per instaurare un rapporto di fiducia per aiutare le vittime a denunciare.

Diversi sono i casi ricordati nel corso del convegno da Giovanni Punzo, dirigente sindacale Siulp che ha focalizzato il suo intervento portando in campo la sua esperienza sulle volanti durante le attività di controllo del territorio e di repressione dei reati evidenziando  diverse criticità gestionali, tra le quali quella della fornitura dei braccialetti elettronici che ha diminuito il fenomeno, pertanto indispensabile per proteggere le donne in casi di violenza, alla necessità di nuove riforme per la tutela delle stesse, oltre alla certezza della pena per gli autori di questi reati violenti.

Un argomento delicato quello affrontato e fortemente sentito dai partecipanti all' incontro che si sono stretti al dolore di Dina e della sua famiglia e che li ha portati ad un dibattito e confronto costruttivo e proposte al fine di migliorare la qualità dei servizi assistenziali del territorio.

All' importante convegno che si è concluso con la consegna di una targa a Dina da parte di Giovanni Punzo Siulp di Reggio Emilia in ricordo di Cecilia, e dei gagliardetti Gens Nova, era presente Luca Incerti, capo reparto in rappresentanza del Comando Vigili del Fuoco di Reggio Emilia. Per non dimenticare le vittime e gli orfani di femminicidio.