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L'INTERVISTA

Vetto, Cà Giuliani: “Siamo scappati nella notte. Ora siamo isolati”

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“Strada Costa tra Costa e Casone di Vetto, frane importanti e smottamenti su tutto il tratto da Vetto a Pineto, distrutto l'ingresso del sentiero Cai di Cà Giuliani, la nostra abitazione è isolata, si può accedere solo a piedi da un sentiero nei campi adiacenti”.

Inizia così il racconto di Roberta Verzelloni e del compagno Mirko Lambruschi che nella notte di lunedì hanno dovuto abbandonare la loro casa per motivi di sicurezza, in seguito all’incessante pioggia che si è abbattuta sull’Appenino. La casa della coppia non ha subito danni ma le difficoltà sono tante.

Cà Giuliani frana

L’intervista

Come è la situazione questa mattina (26 giugno)?

Hanno ripristinato ad una sola corsia (in diversi tratti) la strada principale che sale a Spigone da Vetto, ma l'accesso per la nostra abitazione è distrutto. Vede si tratta di una strada secondaria, da qui si scende e poi diventa una strada carrabile, non è agibile da nessuno. Ci sono grosse frane e ora siamo isolati. Possiamo uscire solo a piedi. Per venire da noi ora bisogna percorrere un sentiero abbastanza ripido. La nostra auto infatti è ferma lì, è rimasta bloccata.

Sappiamo e capiamo che lavorano per priorità ma noi qui ci abitiamo e, ripeto, abbiamo tante difficoltà; per fortuna ci ha hanno ridato la luce (siamo stati senza per oltre dieci ore). Ma è difficile anche per andare a fare la spesa.

Insomma, nessuno ci può raggiungere con nessun mezzo. L’unica soluzione sarebbe aprire nuovi sentieri, magari nei campi adiacenti; provare ad entrare per sgomberare un po’ la strada perché altrimenti siamo proprio in una situazione isolata.

Durante il nubifragio voi siete rimasti in casa?

Ero sola in casa e non mi sono accorta di nulla; devo dire che fortunatamente il mio compagno era uscito per andare a vedere la partita; quando è tornato aveva già cominciato a capire che c’era una situazione molto difficile. Pioveva fortissimo e c’erano già dei leggeri smottamenti dappertutto. Ha provato a scendere lungo il sentiero che però era già bloccato da massi, è tornato indietro e mi ha chiamato dicendomi di uscire subito. Era troppo rischioso restare in casa.

Io veramente non avevo percepito il pericolo. Mi sono avviata a piedi e sono salita lungo il sentiero che poi poco dopo è franato, il mio compagno mi aspettava in località Bresse. Insieme siamo saliti a piedi, ho portato con me uno zaino e abbiamo dormito a casa di nostri amici.

La casa ha subito danni?

No, per fortuna. La mattina siamo scesi e ci siamo resi conto del rischio che abbiano corso. Il sentiero che ho percorso nella notte è franato, probabilmente qualche mezz’ora dopo: quando siamo passati cominciavano già a cadere dei sassi. E’ venuta giù mezza montagna. Abbiamo veramente rischiato tantissimo.

A Cà Giuliani ci sono altre abitazioni?

Sì, ma sono utilizzate come seconde case. C’era solo una coppia lunedì sera, venuta per le vacanze. Erano arrivati in moto e si sono trovati bloccati; sono risaliti a piedi e hanno preso dei mezzi per tornare a casa.

E ora?

 E’ difficile, la vedo dura. Noi qui ci viviamo, è la nostra unica casa. Non ne avevamo mai visto delle frane del genere tutte in una volta, lo dicono anche gli anziani del posto; ogni tanto c’è qualche frana qualche smottamento ma mai così tante in una notte. E’ una cosa impensabile.

Noi abbiamo fatto questa scelta di vita di abitare in Appennino, l’abitazione è un posto molto a contatto con la natura, fuori un po da dal caos della città. Io lavoro ancora in pianura, il mio compagno lavora a Castelnovo.

Abbiamo scelto di stare qua nonostante le tante difficoltà che ci sono in Appennino