Home Cronaca “La Giunta regionale chieda lo stato di calamità per l’Appennino”
la richiesta di Delmonte e Catellani (Lega)

“La Giunta regionale chieda lo stato di calamità per l’Appennino”

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 “La Giunta regionale si impegni a richiedere lo stato di calamità per i Comuni della provincia di Reggio Emilia”. Lo chiedono i consiglieri regionali della Lega Gabriele Delmonte e Maura Catellani che hanno presentato un ordine del giorno in proposito facendo riferimento a tutta la collina e Appennino ma in particolare i comuni maggiormente colpiti (Toano, Carpineti e Castelnovo ne’ Monti).

“ Si dispongano immediate azioni  - aggiungono - tese a ripulire i corsi d’acqua onde scongiurare il rischio legato al trascinamento a valle di materiale inerte e legname al ripetersi di nuovi fenomeni di piena con conseguente ostruzione dei corsi d’acqua".

“Le abbondanti precipitazioni che hanno colpito il territorio dell’Emilia occidentale – denunciano Delmonte e Catellani - hanno visto registrare 130 millimetri di pioggia cumulata nel bacino dell’Enza (con punte fino a 160 millimetri), 125 in quello del Parma, 120 in quello del Crostolo, 113 in quello del Secchia (con picchi fino a 190 millimetri), fino ai 90 millimetri di Taro e Nure: è la media areale, cioè la quantità di pioggia, caduta nelle ultime 24 ore nelle aree della regione dove scorrono questi corsi d’acqua. Nella sola giornata del 24 giugno risultano essere caduti 112 millimetri di pioggia sulla macroarea E (montagna e collina delle province di Parma, Reggio e Modena), valore che segna il massimo storico della serie per quest’ambito territoriale”.

Decine le strade interrotte da frane e smottamenti in collina e montagna, mentre si sono registrati allagamenti ai piani bassi delle case, nonché il crollo di piccoli ponti.

“La situazione -accusano i leghisti - risulta aggravata dalla scarsa pulizia dei corsi d’acqua. Servono quindi immediate azioni tese a ripulire i corsi d’acqua onde scongiurare il rischio legato al trascinamento a valle di materiale inerte e legname al ripetersi di nuovi fenomeni di piena”, concludono i leghisti.