Home Cultura Alessandra Curotti narra l’unicità del gessi triassici e messiniani dell’Appennino
Castello di Sarzano 30 giugno h 17:30

Alessandra Curotti narra l’unicità del gessi triassici e messiniani dell’Appennino

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Nell'incontro  fissato per domenica 30 giugno alle ore 1730 al Castello di Sarzano si parlerà di riconoscimento ufficiale da parte dell'Unesco del fenomeno noto come “Carsismo e Grotte nelle evaporiti dell'Appennino settentrionale”. L’evento prende vita grazie alla collaborazione tra il Gruppo Storico Folkloristico il Melograno e Giovanna Caroli nell’ambito del cartellone noto come “Il martedì alla cantoniera, i sabati e le domeniche sul terriorio”.

La geologa Alessandra Curotti spiegherà perché l'insieme di queste aree è diventato Patrimonio Mondiale dell'Umanità e qual è il valore straordinario di questo bene naturale.

Particolare attenzione sarà dedicata ai Gessi Triassici della Val Secchia, rocce evaporitiche di oltre 200 milioni di anni, che si trovano a poca distanza e con una storia simile, ma molto lontana nel tempo, ai Gessi Messiniani di circa 5-6 milioni di anni. Questi due gruppi di gessi sono testimonianza di due momenti distinti della storia geologica del nostro pianeta, rappresentando così un archivio naturale unico della nostra terra.

Dalla città di Piacenza alle vette dell'Appennino Alessandra Curotti ha dedicato oltre trent'anni della sua vita alla tutela e valorizzazione degli aspetti ambientali delle aree protette. La sua formazione e professione, interamente orientate verso la conoscenza e la salvaguardia dell'ambiente, l'hanno resa una figura chiave in diversi enti del territorio, fino al suo attuale ruolo presso l'Unione Montana dei Comuni dell'Appennino Reggiano e il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano.

La sua passione per la geologia e la natura l'ha portata a far parte del gruppo di lavoro tecnico scientifico del Parco Nazionale. Questo team ha svolto un ruolo cruciale nel processo di candidatura del "Carsismo e Grotte nelle evaporiti dell'Appennino settentrionale" a Patrimonio dell'Umanità Unesco, un processo condotto dalla Regione Emilia Romagna. Il riconoscimento ufficiale da parte dell'Unesco è avvenuto il 19 settembre 2023 a Riyad, in Arabia Saudita, segnando una tappa fondamentale nella carriera della geologa e nella storia ambientale della regione.

Questo prestigioso riconoscimento comprende, sul territorio reggiano, i Gessi Triassici della Val Secchia e i Gessi Messiniani delle colline, insieme ad altri cinque siti della regione: i Gessi Bolognesi, i Gessi di Zola Predosa, la Vena del Gesso Romagnola, le Evaporiti di San Leo e i Gessi di Onferno, distribuiti tra le province di Bologna, Ravenna e Rimini. Questi siti, caratterizzati dalla presenza di Gessi Messiniani, rappresentano un patrimonio naturale di inestimabile valore.

Nel 2023 il contributo di Alessandra Curotti è stato ulteriormente riconosciuto con l'inclusione nel volume "Donne e Scienza - 44 profili reggiani", curato da Giuliana Lusuardi. Questa evidenza va a sottolineare non solo il suo impegno professionale, ma anche la sua dedizione nel promuovere la conoscenza scientifica e la tutela dell'ambiente.

La storia di Alessandra Curotti è un esempio al quale fare riferimento per capire come passione, dedizione e competenza possano contribuire significativamente alla protezione e valorizzazione del nostro patrimonio naturale. Il suo lavoro continuerà ad ispirare le future generazioni di scienziati e ambientalisti, ricordando a tutti l'importanza di preservare la bellezza e la biodiversità del nostro pianeta.