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Riaperto da qualche mese lo storico Caffè Italia

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Dopo un lungo periodo di gestioni con alterne fortune, da qualche mese ha riaperto le porte il Caffè Italia, un vero e proprio punto di riferimento per la comunità di Castelnovo ne' Monti. Situato nel cuore pulsante del centro storico, questo antico bar si affaccia sulla vivace Piazza Peretti e ha rivestito un ruolo di primaria importanza nella storia locale, essendo addirittura il più antico esercizio pubblico del paese, testimone di molte vicende tramandate nel tempo.

Il suo ruolo nella storia non si è limitato alla semplice fornitura di caffè e bevande, ma è stato un vero crocevia della vita sociale ed economica del territorio. Qui si incontravano i frequentatori del mercato bismantovino e della Fiera di San Michele, insieme a personalità di spicco della cultura, dello sport e della politica.

Il locale è stato immortalato dal fotografo busanese Amanzio Fiorini, mentre lo scrittore Raffaele Crovi, vettese di adozione, nel suo libro "Le parole del padre" evoca i racconti che animavano le conversazioni tra i tavoli («Il lunedì mio padre mi conduceva in sidecar al mercato di Castelnuovo Monti; mi trascinava in mezzo a branchi di animali e a banchi di merciai; poi ci si sedeva al Caffè Italia in piazza Peretti: lì, tra mezzogiorno e l’una, ascoltavamo i racconti degli avvocati con storie di liti e conciliazioni»).

Aperto originariamente nel lontano 1920 da Vincenzo Amorosi insieme all'annessa tabaccheria, il Caffè Italia ha sempre esercitato un fascino unico grazie alle innovative iniziative del suo intraprendente proprietario.

Con una lungimiranza sorprendente, Vincenzo è stato il primo a preparare direttamente e a servire aperitivi, gelati e granite, a dotarsi di attrezzature per intrattenere i clienti, come i bigliardi, la prima radio e un grammofono con dischi di opere, operette e canzoni.

Il Caffè Italia è stato anche il primo ‘bar ambulante, alla frasca’, portando aperitivi e gelati persino sulla vetta della Pietra di Bismantova, durante le feste di Santa Maria e San Pancrazio, i raduni degli alpini, le sagre paesane e le manifestazioni di grande richiamo.

Danilo Amorosi, figlio di Vincenzo, ha sempre lavorato per riportare il locale all'antico splendore, recuperando gli arredi originali, sostituendo la copertura esterna, rifacendo superfici danneggiate, valorizzando la cantina con una volta a botte in sasso a vista, riproponendo i vecchi marchi del Caffè Italia.

Dal punto di vista architettonico, l'edificio che lo ospita ha subito un rifacimento nel settecento su un'impostazione che risale almeno al quattrocento, anche se alcuni studi recenti – supportati da evidenze scientifiche – lo collocherebbero addirittura in epoca matildica.

Grazie alla professionalità e all'esperienza dei nuovi gestori, da più parti apprezzati per il servizio e la cucina espressa di qualità, il Caffè Italia è tornato prepotentemente al centro della vita sociale ed economica del paese, contribuendo alla rinascita e alla valorizzazione del centro storico e dell'intera comunità locale.

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