Home Cronaca Vetto, un ricordo alle vittime della Seconda Guerra
Presenti anche alcuni parenti dei martiri delle Foibe

Vetto, un ricordo alle vittime della Seconda Guerra

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Un momento toccante e commuovente. Non ci sono parole per descrivere il ricordo ai caduti di tutte le guerre. Il 16 giugno scorso, la federazione di Reggio Emilia ha partecipato al ricordo dei caduti che da decenni si svolge a Volpara e Costaborga di Vetto d'Enza.
La giornata è iniziata presso la croce di Volpara dove, dopo un introduzione storica da parte di Luca Tadolini, si è ricordato il capitano Pietro Azzolini, un ufficiale medico di Reggio Emilia, che non ebbe dubbi nel porsi al servizio della Patria e dei suoi connazionali, rimasto ucciso dai partigiani più estremisti.
Immediatamente dopo, il pensiero si è soffermato sulle tragiche vicende del generale Bernardo Genitoni, di Franco e Roberto Rinaldi, di Luigi Azzolini, del geometra Alfonso Dazzi e della famiglia Filippi del Borcale di Ramiseto, tutti vittime della campagna terroristica scatenata dai partigiani stalinisti dopo l'8 settembre.
"Sono stati molto coinvolgenti - raccontano i presenti - anche gli interventi dei familiari delle vittime", tra cui spiccano quelle di Laurentia Azzolini, nipote del capitano Pietro Azzolini e di Marianna Azzolini, miracolosamente sopravvissuta al calvario infertole dai partigiani comunisti.
Inoltre, da alcuni anni a questa parte, grazie all'associazione culturale Pietro e Marianna Azzolini, un lungo filo rosso collega la montagna reggiana al confine orientale e alle vittime della barbaria titina, unendo le famiglie delle vittime emiliane con i parenti dei martiri delle foibe.
"Quest'anno  - aggiungono- erano con noi gli esuli istriani Alessia Covich e Maddalena Bassoli, la ricercatrice storica Adriana de Filippi e Mauro Zmarich, in ricordo del martire italiano Manfredi Zamrich".
Il ricordo dei caduti è proseguito con la benedizione della croce e della targa e con una partecipata funzione officiata da Don Giancarlo Denti.
Successivamente il corteo si è spostato alla croce di Montepiano, eretta in ricordo del maresciallo della forestale Ostilio Ferrari.
"Qui abbiamo ascoltato il ricordo dei parenti, per poi procedere con la funzione religiosa terminata con la benedizione di questo monumento alla verità storica e all'umana pietà. Ringraziano tutti gli intervenuti a questa iniziativa, svoltasi nello spirito di una completa Riconciliazione Nazionale", concludono le associazioni organizzatrici.