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Elda racconta: dal secondo libro dei Re

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Naturalmente non vi racconterò di tutti i re che si succedettero fino alla morte di Eliseo.

Partirò dall’anno 37 di Ioas re di Giuda figlio di Ioacaz, che divenne re su Israele di Samaria e vi regnò per 16 anni.

Anche lui fece ciò che era male agli occhi del Signore, poi si addormentò coi suoi padri, venne sepolto in Samaria e al suo posto divenne re suo figlio Ioas.

Anche questo re commise tutto il male come i suoi predecessori. Quando Eliseo si ammalò della malattia che poi lo condusse alla morte, Ioas allora re d’Israele, scese a visitarlo e scoppiò in pianto davanti a lui dicendo:

“Carro, carro d’Israele e sua cavalleria!”

Allora Eliseo gli disse:

“Prendi arco e frecce e apri la finestra verso oriente”.

Poi mise la sua mano sulla mano del re dicendo:

“Adesso tira”.

Ioas ubbidì, allora Eliseo predisse ancora:

“Freccia vittoriosa per il Signore, freccia vittoriosa su Aram,

Tu sconfiggerai fino allo sterminio tutti gli Aramei in Afek”.

Eliseo morì e lo seppellirono. All’inizio dell’anno nuovo irruppero nel paese alcune bande di Moab.

Mentre seppellivano un uomo videro arrivare una banda di razziatori, impauriti gettarono in fretta il morto sulla tomba di Eliseo e scapparono.

L’uomo venuto a contatto con le ossa del profeta, resuscitò e si alzò in piedi.

Gli Israeliti furono poi oppressi da questi re, per parecchio tempo, alla fine il Signore si mostrò benevolo e tornò a favorire questo popolo, ricordando l’alleanza che aveva fatto con Abramo, Isacco e Giacobbe, per questo non volle distruggerli ne scacciarli davanti a se. (Meno male che anche a Nostro Signore ogni tanto tornava la memoria).

Poi divenne re Amazia figlio di Ioaz re di Giuda aveva 25 anni e il suo regno durò 29 anni in Gerusalemme.

Le gesta di questo re si trovano descritte nel libro delle “Cronache dei re di Giuda”. Contro di lui si ordì una congiura in Gerusalemme, egli fuggì, lo fecero inseguire fino a Lachis, là lo uccisero.

Trasportato da cavalli, fu sepolto con i suoi padri nella città di David.

Poi si susseguirono re su re, ma tutti non ascoltarono la voce del Signore e peccarono contro di lui adorando altri dei.

Quando divenne re Giosia aveva otto anni, regnò trentun anni in Gerusalemme e fece tutto imitando la condotta di Davide suo antenato, senza mai deviare né a destra né a sinistra.

Fece ricostruire il Tempio, usando il denaro che il popolo offriva quando entrava, rimise e fece rispettare le leggi scritte nel “libro   dell’alleanza” distrusse tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, destituì tutti i sacerdoti sulle alture della città di Giuda e Gerusalemme, che erano addetti a bruciare incenso agli Dei, bruciò il Palo Sacro, demolì le case dei prostituti che si trovavano nel tempio, insomma tolse tutto ciò che era immondo agli occhi del Signore, poi ordinò di celebrare la Pasqua:

“Celebrate la Pasqua per il Signore vostro Dio con il rito descritto nel libro di questa alleanza”.

Difatti una Pasqua così non era mai stata celebrata fin dai tempi dei “Giudici”.

Giosia poi fece scomparire tutti i negromanti, gli indovini, i terafin, gli idoli e tutti gli abomini che erano nel paese di Giuda e Gerusalemme.

Prima di lui non era esistito nessun re, che si fosse dedicato al Signore con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima e con tutta la sua forza, secondo la legge di Mosè e dopo di lui non ne sorse mai uno simile.

Durante il suo regno il Faraone Necao re d’Egitto si mosse per soccorrere il re d’Assiria sul fiume Eufrate, il re Giosia gli andò incontro, ma Necao lo uccise. I suoi ufficiali lo riportarono su un carro a Gerusalemme e lo seppellirono nel suo sepolcro.

Il popolo proclamò re Ioacaz figlio di Giosia, lui aveva 23 anni, regnò soltanto per tre mesi, poi fu fatto prigioniero dal Faraone Necao, che lo portò in Egitto dove morì.

Come vedete vi ho raccontato solo di alcuni di questi re, ma furono molti di più, voglio però finire con Nabucodonosor, re di Babilonia

Lui nel decimo anno del suo regno, il giorno dieci del decimo mese, con tutto il suo esercito marciò contro Gerusalemme e vi costruì attorno opere d’assedio.

La città restò assediata per parecchi anni. Quando la fame dominava la città, fu aperta una breccia sul muro di cinta e da lì tutti i soldati fuggirono dirigendosi verso l’Arabia.

I soldati Caldei inseguirono il re nelle steppe di Gerico, mentre il suo esercito si disperdeva abbandonandolo. Lo fecero prigioniero e lo condussero davanti a Nabucodonosor.

Questi fece uccidere tutti i figli di questo re davanti agli occhi del padre, poi a questo levarono gli occhi lo incatenarono e lo condussero in Babilonia.

Il capo delle guardie di questo Nabucodonosor entrò in Gerusalemme e diede tutto alle fiamme, fece demolire il muro di cinta, fece prigioniero tutto il popolo fra questi anche i disertori del re, lasciando in vita solo alcuni dei più poveri del paese che dovevano coltivare le vigne e i campi. Poi arraffarono quanto trovarono in oro, argento e bronzo e portarono tutto in Babilonia.

Poi divenne re Ioakin, aveva 25 anni e regnò per altri 25 anni in Gerusalemme, ma anche lui fece ciò che è male agli occhi del Signore come fecero i suoi padri.

Durante il suo regno Nabucodonosor, re di Babilonia gli fece guerra, Ioakin gli fu sottomesso per tre anni, poi si ribellò.

Il Signore mandò contro di lui bande armate di Caldei, di Aramei, di Moabiti e Ammoniti, li mandò in Giuda per annientarlo secondo la parola che il Signore aveva pronunziato per mezzo dei suoi profeti, causa il sangue innocente che aveva riempito Gerusalemme.

Le altre gesta di Ioakin sono descritte nel “libro delle cronache dei re di Giuda”.

Poi Ioackin si addormentò coi suoi padri e il suo posto fu preso dal figlio Ioachin, allora il re dell’Egitto non uscì più dal suo territorio, perché il re di Babilonia regnava tutto attorno.

Poi questo re venne fatto prigioniero da Nabucodonosor che fece frantumare e derubare tutto ciò che esisteva in Gerusalemme, deportò tutta la casa reale in Babilonia, con tutti gli uomuni di valore e gli artigiani che sapevano costruire opere favolose e fu nominato re al posto di Ioachin, un parente di Nabucodonosor.

Nel trentottesimo anno dalla sua deportazione Evil-Marodach, re di Babilonia lo graziò e lo fece sedere alla sua mensa fino alla fine dei suoi giorni.

DIALETTO

L’ELDA LA CUNTA: Dal second lébre di re

Naturalment in è starò mèa a cuntàv ed teùcc i re chi gh’én sta fin àla morta d’Eliseo.

I partirò da l’an 37 ed Ioas re ed Giuda, quest l’era fieòl ed Ioacaz cl’era sta re ed Samaria per sedse an.

Anca leù al s’era cumpurtà mal a iocc ed Nostre Sgnur po’ l’è mort anca leù, e al su post a l’ha eredità su fieòl Ioas.

Anch ste re l’ha fat tanc pcà cumi ch’iatre. Quand Elisèo al s’è amalà ed cla malatèa chi po’ a l’hà fàtt murir Ioas l’è andà a truvàl e davanti a leù l’è scuppià a piansre:

“Te i t’erre al carr d’Israele e teùtt insèm la su cavaleréa”.

Alura Eliseo al g,ha détt:

“Ciàpa seò l’arch e al frecc e arev la fnestra vers al tramunt”.

Po’ l’ha mess la su man suvra a quela dal re e l’ha dett:

“Adèsa, tira”.

Ioas l’ha ubdì, alura Elisèo l’ha predètt ancòra:

“Frecia vituriusa pr’al Sgnur, frecia vituriusa suvra Aram, te glà cavarè a s vinsre suvra teùcc Iaramei ch’ién in Afek”.

Po’ Elisèo l’è mort e i l’an supplì.

Cun l’ann nov dal bandi ed Moab agl’iarivevne in t’al paes. Mentre dlà genta l’era dre suplir ùn om mort, iàn vést arivàr eùna ed c’al bandi lè, ian ciapà paeùra e iàn butà in presia al mort suvra la tomba d’Elisèo e ièn scapà vèa.

L’om mort l’éra gnu a tucàr ioss dal prufèta e l’è rturnà in vèta e al s’è drisà in pé.

Gl’israeliti po’ ièn sta upress per d’iann da sti re, àla fin Nostre Sgnur al ghà aù cumpassiun e al s’è arcurdà ed l’aleansa cl’aiva fàt cun Abram, Isacch e Giacobbe (meno male c’al s’è arcurdà).

Po’ l’è dventà re Amazia fieòl ed Ioaz re ed Giuda al gh’aiva 25 ann e l’ha regnà per 29 ann in Gerusalemme.

I gest da ste re i ià lesì in “t’al lébre dal cronache di re ed Giuda”, ma po’ l’è gnu a saver chi vrivne fal fòra e l’è scapà, ma i gh’en caminà adré e i l’an masà a Lachis, po’ i l’an arpurtà indrè cun di cavai e i l’an suplì in tla tomba di seò padre.

A gh’è sta ancòra tanc re, ma in ascultèvne mèa Nostre Sgnur e iàn fatt tanc Pcà cuntra ed Lu.

Quand l’è dventà re Giosia al gh’aiva sul ott ann e l’ha regnà in Gerusalemme per ben trenteùn ann sensa mai andar u ed sa u ed là al serchéva ed far cuma a s’era cumpurta Davide cl’era eùn su parent antigh.

L’ha arfàt armetre a post al Tempi, cun i sold dal limosne ed qui chi gh’andèvne dentre per pregàr, po’ l’ha fatt rispetàr al legg ca stèvne scrèti in t’al Lébre ed l’Aleansa, l’ha fatt frantumar teuta clà ròba dedicada a Baal, l’ha tirà véa teucc chi pret chi brusevne l’incens insema ai muntaròtt, l’ha brusà al Pal sacre e tirà zò al cà di prustitut dentre al tempi, se insoma l’ha tirà vèa teutt quel ch’an andèva mèa ben a iocc ed Nostre Sgnur, po’ l’ha fatt artunar la festa ed la Pasqua.

“Fèma la pasqua per Nostre Sgnur vostre Dèò, cùma a sta scrétt in tal lèbre da sta aleansa”.

Difati na Pasqua achsè l’an gh’éra peò stada dai temp di Gieùdse.

Giosia po’ l’ha fat scumparir teùcc iindvin, i terafin teùcc idoli e teùcc i ramedgòsa chi girèvne in t’al paes ed Giuda e Gerusalemme.

Prèma ed leù an gh’éra mai sta eùn re c’ass feòsa dedica achsè a Nostre Sgnur cun teòta l’anma e gnanca dop.

Al faraun Necao re dl’Egètt l’éra andà pr’aiutàr al re dl’Assiria insèma al fieùm Eufrate, Giosia al gh’è andà incuntra, ma Necao a l,ha masà. I seò uficià i l’an arpurtà a Gerusalemme suvra a un car e i l’an suplì in tla su tomba.

Alura la genta l’ha fàt dventàr re su fieòl Iocaz, ma l’ha durà pogh al gh’aiva 23 ann, ma dop a tri mes sempre al faraun Necao, a l’hà fatt persunér e al’hà purtà in Egétt duva l’è mort.

Cuma iarì vést i vo cuntà sul ed suquanc re, ma ien sta tanc ed peò. Però i voi fnir cun Nabucodonosor cl’era al re ed Babilonia.

Leù in t’al desme ann dal su regn, ai des, dal mes des, cun teùtt al su esercite l’ha asedià Gerusalemme per tanc ann.

Quand la fam l’éra arivada daperteùtt, i suldà ian avert un beùs in t’al mur e is’en infilà dentre per scapàr.

I suldà caldei però is n’en àda, alura i ghen caminà adrè e ian fat persunèr al re c’al scapèva cun lur e i l’an purtà davanti a Nabucodonosor.

Quest l’ha fat masàr teùcc i fieò da ste re, davanti ai seò occ, po’ al gha fat cavar iocc i ghan mess al cadeni e i l’an purta in Babilonia.

Al cap dal guardie ed Nabucodonosor l’è entrà in Gerusalemme e là apicà al feògh a teùtt, po l’ha fat tiràr zò al mur ed sinta po’ l’ha fat persuner na meucia ed genta, l’ha lasà star sul suquanc cuntadin perché chi curèsne la campagna. Po ian purtà vea teutt l’or, l’argent e al brònz ch’ian truvà in gir.

Dop l’è dventà re natre,  Ioakin, al gh’aiva 25 ann  l’è regnà per 25 ann in Gerusalemme, ma anca leù al s’è cumpurtà mal cumi chiatre.

Nabucodonosor al ghà fat la guera, Ioakin al s’è sutuméss per tri ann, ma po’ al sé ribelà.

Nostre Sgnur al gh’à mandà cuntra dal bandi armadi di Caldei, d’Aramei,ed Moabiti e anch Iammoniti a ià mandà in Giuda per fnil second la parola ed Nostre Sgnur ca l’aiva fàta saver per mez di prufeta, per culpa dal sangue inucent cl’aiva impì Gerusalemme.

Quel clà fàt Ioakin a sta scrètt in t’al “cronache di re ed Giuda”.

A’la fin anch Ioakin l’è mort e al su post a l’ha ciapà al fieòl,però an è peù andà fòra ed la su tèra, al re ed Babilonia l’aiva ciapà teùti al tèri inturna.

A’la fin anch ste re Nabucodonosor a l’ha fàtt persunèr, ha l’ha purtà insem a teùta la cà reale in Babilonia e anch teùcc iomi ed valur e iartigian che saivne far dagl’iopre favulusi e al ghà mess al su post un su parent.

Dop a 38 ann Evil-Marodach re ed Babilonia agh fè la grasia e a l’ha sempre fàt mangiar àla su tavla fin clè campà.

Elda Zannini