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Giornata mondiale del donatore di sangue

Cosmi (Avis Castelnovo): Abbiamo sempre più bisogno di donatori

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Paolo Cosmi, presidente Avis Castelnovo ne' Monti

Oggi è la giornata mondiale dei donatori di sangue. Istituita nel 2004 dall’Organizzazione mondiale della sanità viene “festeggiata” il 14 giugno in onore della nascita di Karl Landsteiner scopritore del sistema AB e co-scopritore del fattore Rhesus. In questa occasione ripartirà anche la campagna di comunicazione sul valore della donazione e del come diventa un gesto importante per ogni singolo cittadino.

“Abbiamo sempre più bisogno di donatori – spiega Paolo Cosmi Presidente dell’Avis di Castelnovo ne’ Monti – soprattutto nei mesi estivi dove cresce la richiesta e scarseggiano le offerte”.

L'intervista

A livello regionale c’è stato un calo delle donazioni nell’ultimo anno, avete avuto anche voi questa percezione?

”Sì anche se proprio minima. A Castelnovo ne’ Monti siamo più di 400 ma non sono tutti donatori regolari. Permettetemi questo termine nel senso che alcuni donano una volta all’anno e altri invece nei tempi classici dei novanta giorni. Bisognerebbe riuscire ad avere un flusso continuo di donatori per avere sempre sangue a disposizione. Vorrei ricordare una cosa importantissima che il sangue non serve solo agli ospedali in caso di urgenze ma servono anche per la composizione dei farmaci plasmaderivati alcuni dei quali rappresentano proprio dei veri e propri farmaci salvavita”.

Nei mesi scorsi, assieme alle altre associazioni della Montagna, avete fatto un’importante campagna di informazione nelle scuole, com’è andata?

“Molto bene. I ragazzi delle scuole superiori hanno risposto con 52 nuovi inserimenti su un bacino importante. Un numero da non sottovalutare anche perché i ragazzi possono iniziare a donare dai 18 anni per cui solo quelli di quinta possono farlo”.

 Anche nelle scuole medie o solo superiori?

“Pure alle medie anche se sappiamo che non possono ancora donare. Abbiamo cercato di guardare al futuro e spiegare cosa significa diventare donatori”.

 Che approccio usate con i ragazzi?

“Abbiamo un approccio diretto e cerchiamo sempre di far capire che donare il sangue è un gesto importante. Sia per la donazione in sé ma anche perché si fa prevenzione. Basti pensare che prima di diventare donatore si effettuano gli esami che possono evidenziare criticità oppure no. Nell’approccio poi facciamo sempre l’esempio dei fantastici 4 che sarebbero Avis sia per la donazione del sangue che del plasma, Admo per la donazione del midollo che può diventare un salvavita per un malato di leucemia, Aido ovvero il significato di dare speranza di vita a qualcun altro infine Anpas che si tratti di Croce Verde o Croce Rossa o altra associazione di soccorso”.

 Come hanno reagito i ragazzi?

“In entrambe le occasioni ci sono state rivolte tante domande e alcune anche mirate e interessanti. Tant’è che per le superiori abbiamo con noi solitamente anche una biologa per quelle domande più tecniche. Sulle medie prima di fare la nostra presentazione e parlare con loro ci confrontiamo con gli insegnanti per capire se hanno già un’infarinatura sull’anatomia umana. Però in tutte le scuole i ragazzi ci sono parsi molto interessati tant’è che una buona percentuale è venuta a trovarci”.

 Avete in programma qualcosa di particolare?

“Al momento abbiamo un sogno nel cassetto che sarebbe quello di avere un punto di raccolta plasma in ospedale. Il Sant’Anna e l’AUSL ci ha detto che si può fare ma dovremo attendere la fine dei lavori di ristrutturazione. Avere un punto a Castelnovo ne’ Monti vorrebbe dire evitare a chi parte da lontano di arrivare fino a Reggio e tornare a casa. Senza contare che l’ospedale stesso non si dovrebbe appoggiare sempre alla città in caso di emergenza. Speriamo dunque che i lavori finiscano presto e si cominci ad avere un polo su Castelnovo ne’ Monti”.