Il Centro Danza Appennino quest’anno, in occasione delle due serate dedicate al saggio conclusivo dell’anno accademico, in programma il 15 e 16 giugno nella cornice del Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti, festeggia un’occasione davvero speciale: un’allieva della scuola farà il passo d’addio, che vuol dire Diploma.
E ancora una volta, per entrambe le serate, ci si avvia verso il sold out.
Il Passo d’addio avrà il seguente programma: “Perchè Zoe e non Esmeralda?”, la favola “Specchio delle mie brame” con passo a due di repertorio. Ad accompagnare Sofia Ugoletti il ballerino Michele Polidori.
Vi sarà, inoltre, la speciale partecipazione di Cinzia Pini nel ruolo della matrigna di Biancaneve. Tutte le coreografie di danza classica e danza moderna sono firmate dal maestro Francesco Melillo. Inoltre, durante le due serate, si esibiranno gli allievi dei corsi di hip hop curati dalla maestra Donatella De Nadai (sue le coreografie).
Un evento, quest’anno, che coinvolge tutta la scuola e che viene vissuto con una punta di orgoglio e di soddisfazione; per la prima volta, a Castelnovo, un’allieva di danza completa interamente un percorso artistico e didattico fino a conseguire un diploma.
Questo risultato è il frutto di una scelta, quella del CDA, che ha sempre privilegiato la serietà e la professionalità e che quest’anno sigla il 13° anno di attività. Il CDA ha un approccio diretto sulla danza in tutte le sue forme, in particolare su quella classica; la danza, fatta con serietà, presuppone sedi adeguate, attrezzate in maniera professionale; e anche Maestri qualificati, in grado di garantire agli allievi un percorso artistico e tecnico di indiscusso prestigio.
Il valore aggiunto di un traguardo del genere, il Diploma e Passo d’addio di un’allieva, deve anche far riflettere; per chi vive in montagna il CDA permette di effettuare un percorso di studio che può terminare con un diploma; e tutto questo senza essere costretti a trasferte lontane o a dover frequentare scuole costose.
Inoltre gli allievi, una volta completato il percorso fino al Diploma, possono insegnare presso il Centro, portando avanti la “mission” che la scuola ha sempre inteso perseguire. Già molte allieve, che in passato hanno studiato con il Maestro Melillo, oggi sono inserite nel mondo della danza a livello professionale e lavorativo. Ma tra gli scopi, ovviamente, c’è anche quello della diffusione dell'arte e della cultura della danza, nelle sue svariate forme.
Da anni viene portato avanti un serio studio della danza e soprattutto delle sue basi secondo le logiche delle accademie di danza.
I saggi, le esibizioni, gli stages, i concorsi rappresentano un momento di crescita tecnica, di emozioni, di confronto con il pubblico.
Particolare cura viene poi dedicata alla scelta dei costumi, che restano in dotazione agli allievi e che provengono da prestigiose sartorie napoletane, con particolare attenzione al rapporto prezzo/qualità.
Gli stessi vengono poi riutilizzati più volte, a seconda delle esigenze e degli impegni.
Il Centro Danza Appennino vanta già risultati di particolare rilievo: diversi premi conseguiti in svariati concorsi a livello nazionale e internazionale; un premio al Maestro Francesco Melillo, nel Concorso FID di Chianciano, assegnato per la miglior coreografia (un primo posto su 110 partecipanti).
Di fondamentale importanza anche la presenza del Presidente, Mimmo Delli Paoli, che ha portato nella scuola tutte le sue svariate esperienze professionali, dalla musica alla comunicazione e alla gestione burocratica.
Vengono proposte varie tipologie di corsi: giocodanza e predanza (curati dalla M^ Francesca Moro), danza classica e corsi avanzati, contemporanea e moderna (M° Francesco Melillo), hip hop (M^ Donatella De Nadai). Sono poi organizzate lezioni aperte con i genitori, per mostrare ad essi i progressi tecnici degli allievi, conseguiti anno per anno.
Tante le collaborazioni prestigiose di cui il CDA è estremamente fiero tra cui quelle con Carla Fracci, Luciana Savignano, Diana Ferrara, Carlos Palacios, Bella Ratchinskaja, Kledi Kadiu, Nadia Garuti e, dulcis in fundo, Nicoletta Manni, etoile del Teatro alla Scala.
Un successo, quello del Centro Danza Appennino, cresciuto e consolidatosi nel corso degli anni, a testimonianza dell'impegno profuso e della professionalità e che quest’anno, con il Diploma e Passo d’addio conferito all’allieva Sofia Ugoletti, raggiunge livelli davvero prestigiosi e gratificanti per chi, in questo progetto, ha messo cuore, passione e anima.
Intervista a Sofia Ugoletti
A che età hai iniziato a studiare danza?
Ho iniziato a 6 anni; nei miei sogni di bambina la danza ha sempre rappresentato un mondo magico, una dimensione da fiaba.
Come ti sei approcciata al Centro Danza Appennino?
Tramite amici di famiglia sono venuta a conoscenza di questa realtà. Poi mamma mi ha accompagnato a fare una prova e da qual momento la danza è entrata stabilmente nella mia vita.
Che esperienza hai concretizzato in tutti questi anni di studio?
Oltre allo studio e ai sacrifici ad esso connessi ho avuto modo, nel corso degli anni, di interpretare tanti ruoli estratti dai più importanti balletti di repertorio (l’Amorino, tratto da Don Quixotte, la Fata lilla tratto dalla Bella addormentata, Esmeralda, due variazioni di Kitry, Giselle).
Con questi ruoli ho potuto partecipare a tanti concorsi, sia nazionali che internazionali, ottenendo sempre ottimi risultati; grandi soddisfazioni ho poi ottenuto in tutte le mie esibizioni al Teatro Bismantova di Castelnovo, dove ho sempre ricevuto grossi applausi ed apprezzamenti.
Questo, ovviamente, mi ha fatto crescere sia tecnicamente che umanamente, insegnandomi sempre di più ad affrontare il pubblico.
Come ti sei trovata, in tutti questi anni, a frequentare il Centro Danza Appennino?
Nel Centro Danza Appennino ho trovato una sorta di famiglia artistica e umana; mi sono sentita accolta, valorizzata. Ma la cosa davvero importante è che frequentando questa scuola non ho dovuto affrontare trasferimenti e distanze che potevano, nel tempo, rappresentare un problema. Qui, non lontano da casa, abitando io a Collagna, ho trovato una grande serietà e una grande professionalità.
Che emozione hai provato quando hai realizzato di conseguire il Passo d’addio?
Non me l’aspettavo, mi sono emozionata tantissimo. La cosa, tra l’altro, è avvenuta in maniera particolare, con un effetto a sorpresa; mi è stato detto durante una lezione, c’erano moltissime allieve e io sono rimasta impietrita, l’emozione mi aveva bloccato.
Poi, dopo, ho esternato il tutto con un pianto liberatorio, di quelli belli, che non dimentichi facilmente.
Cosa rappresenta, per te, la danza?
Per me la danza rappresenta una sorta di “bolla magica”, un modo meraviglioso per staccarsi dalla realtà ed entrare nella dimensione del sogno. Quando ballo e interpreto un personaggio sento di volare, come se fossi su un tappeto di nuvole. Ci sono emozioni, a volte, che è anche difficile descrivere e che solo attraverso la danza prendono forma e si traducono in magia, eleganza e leggerezza.